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giovedì 15 settembre 2022

PIPISTRELLI ITALIANI

 





LIBERATORIA CONCESSA



PIPISTRELLI ITALIANI

Le piazze italiane sono riempite da centinaia di migliaia di giovani manifestanti devozione per la musica rock o rap; negli ultimi sessant’anni queste piazze sono state onorate della presenza di lavoratori in lotta per il lavoro. La nuova musica idolatrata con frenetici e scomposti riti tribali, dove i giovani si radunano non tanto per sentire musica quanto per esibirsi e dimostrare a loro stessi che esistono, è la perfetta rappresentazione della sottocultura yankee che Marcuse definì la dottrina dell’apparire piuttosto che dell’essere. I lavoratori manifestavano le loro idee; ciò che oggettivamente rifiutano i rockettari molto probabilmente ignari che in Italia il 26% dei giovani è disoccupato.

È almeno sperabile che questi comprendano che l’era dell’assistenza economica ai figli di papà da parte dei genitori in pensione sta per finire; perché per ragioni legate alle aspettative di vita e con la riduzione dei contributi sociali da lavoro, si assottiglierà sempre più la platea dei benefattori geriatrici. Trapassati loro; rimarrà solo il club a vita dei dominatori del libero mercato con al servizio i nuovi “servi della gleba “.

Dall’armonia del violino, la musica è passata alla esaltazione della frenesia nevrotica della batteria; i musicisti hip hop sono innanzitutto impegnati a prendersi giuoco tra loro come rivali. Questo è l’occidente conflittuale in confronto al rilassante suono della vichitra orientale.

Negli anni 60/90 Fabrizio De André, Francesco Guccini, Gianfranco Bertoli, Marco Battiato cantavano; “La Guerra di Piero “; “Aushwitz “; Eppure Soffia “; “Povera Patria “. In questi giorni Laura Pausini si è rifiutata di cantare “Bella ciao “perché politica. In altre parole; alla vigilia delle elezioni per gli indifferenti. i conservatori del luogo comune, i padroni del vapore e i media, (che sono il cuore e la pancia della massa); come negli anni 20 del secolo scorso non dobbiamo temere il fascismo.

Le responsabilità non sono dei giovani ma dei “grandi“; sono della parte matura del decantato popolo italiano fatto di navigatori; di poeti e di evasori fiscali; in Italia l’evasione media fiscale annuale su IVA è di 35,4 miliardi di Euro, (in Francia di 13 miliardi); 3.200.000 giovani lavoratori sono occupati con contratto a termine; più di 5 milioni di dipendenti sono a partita IVA (22%); Nel 2021 I salari medi annui sono stati di In Italia di 29.400,00 Euro; (in Germania 44.500,00 Euro; Francia 40.100,00; la media Europea di 37.400,00).

Nel 2022 i poveri registrati dall’ISTAT in Italia sono 14.083.000 (25,2% popolazione); di converso, i dieci italiani più ricchi hanno complessivamente dichiarato un patrimonio pari a 105,3 miliardi di Euro, (tra i quali con 7.6 miliardi fa la sua bella figura il libertario e amico del popolo Silvio Berlusconi). Memori di quanto hanno fatto negli anni 20 del 1900 gli imprenditori per finanziare Mussolini, molti moderni imprenditori (spalleggiati dai media) hanno ovviamente affermato di un temere il neo fascismo.

Da parte loro quelli che ci dovrebbero rappresentare nelle Istituzioni hanno saputo tagliere il limite ai compensi di 240 mila euro annue ai colletti bianchi della Pubblica Amministrazione; hanno pure consentito all’ex socialista Giuliano Amato un eterno vitalizio di 31 mila Euro al mese. Come giustamente scrive lo scrittore Antonio Scurati, questi non sanno da dove viene la politica e quindi ignorano dove vanno e dove stanno cacciando il paese; la programmazione strategica è stata sostituita dalla tattica da bottegai facendo scivolare tutto nel discredito; il trasformino ha sostituito la democrazia della rappresentatività con la sete del poter (vedi Legge elettorale Rosatellum); il fascismo non è un virus che ci contagia dal di fuori, ma è insito nel corpo patriottico dell’opportunismo italiano inculcato come valore, come la polvere da sparo è tale quando sta nell’arma; basta trovare l’uomo (o la donna) della provvidenza che premino il grilletto.

Il tutto sostenuto da una “falsa democrazia perché in realtà è una prigione senza muri dove i suoi prigionieri, schiavi del consumismo e del divertimento, sono felici d’essere schiavi “, (Aldous Huxley; filosofo occidentale inglese).

            Lo prova la reazione solo di sgomento ma non di azione organizzata dei “giovani “e dei “grandi“ alla crisi che ci sta uccidendo; per costruire il terreno comune che superi la sola critica come giustamente chiede il compagno Alfiero Grandi. Servono quindi nuovi costruttori che la società così come occidentalmente è stata sviluppata non può offrire; necessitano menti volontarie fresche non istituto- nazionalizzate e coraggiose; come i primi martiri nei credi abnegativi per la giustizia.; si smetta d’apparire nei chiacchierati talk show televisi e si vada con idee di cambiamento nelle piazze dei giovani; provocandoli se necessario.

            Enrico Corti

            15 Settembre 2022 

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