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mercoledì 8 marzo 2023

Spettro sanzioni tiene paperoni Cina lontani da banche svizzere

 

MERCOLEDÌ 08 MARZO 2023 15.39.08

Spettro sanzioni tiene paperoni Cina lontani da banche svizzere

Spettro sanzioni tiene paperoni Cina lontani da banche svizzere Spettro sanzioni tiene paperoni Cina lontani da banche svizzere FT: sale malcontento banchieri, qualcuno chiede di fissare paletti Roma, 8 mar. (askanews) - Un crescente numero di facoltosi cinesi rischia di defilarsi, o si tiene alla larga dalle banche della Svizzera, tradizionalmente polo internazionale per il deposito "discreto" di fondi e la gestione patrimoniale. Questo porto sicuro viene guardato con crescente diffidenza dai paperoni del Dragone, dopo quello che è capitato ai clienti russi a seguito delle sanzioni di Usa ed Europa contro Mosca. Ne scrive il Financial Times, riportando un crescente malcontento di banchieri elvetici per l'abbandono di quella che era la tradizionale neutralità della Svizzera. Il quotidiano dice di aver avuto contatti con dirigenti di 6 tra le 10 maggiori banche svizzere, e che tutti si sono detti allarmati dall'effetto che la vicenda delle sanzioni contro la Russia avuto sui potenziali clienti cinesi. La situazione è peggiorata con il recente acuirsi delle tensioni Usa-Cina di questa settimane, che fa pensare che Pechino possa essere la prossima nel mirino di sanzioni. Abbandonando il concetto di neutralità, la Svizzera ha fatto la sua parte nel congelare asset della Russia e di facoltosi clienti russi delle sue banche, incappati nelle sanzioni. Ma "a un certo punto dovremmo piantare un paletto per dire dove non ci spingeremo", afferma uno dei dirigenti di banca sentiti anomimamente dal Ft. Il ministro degli esteri Ignazio Cassis ha deciso di aprire un dibattito nazionale su questo concetto di neutralità, dicendosi sostenitore di un approccio cooperativo rispetto a partner della Svizzera che ne condividono i valori. Resta il fatto che la Confederazione elvetica è il primo centro globale di deposito di ricchezza offshore e che se per gli asset sequestrati a clienti russi questo ha implicato cifre relativamente contenute, se si guarda alla clientela di Cina e in generale dell'Asia l'ammontare potrebbe essere molto superiore. E dato che il settore bancario contribuisce per circa il 10% di tutto il Pil del paese, si capisce quale sia la rilevanza della questione. Voz 20230308T153853Z

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