War Room - Russia, Ucraina, NATO
Quello che però ci interessa, nell'articolo di Di Feo, non è tanto la parte militare che, abbiamo capito, non è il suo forte. Ci interessa invece il fatto che marca, anche per l'opinione pubblica italiana, il momento in cui da oltreoceano arriva un nuovo cambio di paradigma. Cestiniamo "le superarmi occidentali spazzeranno via le ridicole difese russe e Putin sarà umiliato e costretto a trattare", adesso è chiaro che la controffensiva non ha dato i risultati sperati, che la guerra potrebbe durare anni e che bisogna congelare il conflitto. Il primo segnale è arrivato già il 15 sera, tra l'altro poco dopo il mio post sull'82a: ancora David Axe, che dell'82a ormai è l'ufficio stampa, sempre per Forbes (https://www.forbes.com/sites/davidaxe/2023/08/15/ukraines-powerful-82nd-brigade-once-held-in-reserve-has-finally-joined-the-counteroffensive/?sh=42bd2e33452c) scriveva che la brigata "finalmente si è unita ai combattimenti" e descriveva i combattimenti per Robotyne e Urožaine in toni epici e trionfali, ma accennava anche al fatto che quando l'82a, prima o poi, dovrà essere ritirata dal fronte per riorganizzarsi, non ci sono altre unità con preparazione ed equipaggiamento equivalenti, "l'offensiva potrebbe perdere impeto" e addirittura i russi "potrebbero eventualmente trovarsi nella possibilità di contrattaccare", un giro di parole lunghissimo per dire che se anche questa fase della controffensiva va male si preparano tempi cupi.
Dopo questo articolo, il diluvio. Il 16 agosto il sito 1945 (che consiglio sempre di tenere d'occhio) pubblica un pezzo di Daniel Davis, una delle poche voci razionali di parte atlantica, significativamente intitolato "La dura realtà: l'offensiva all'ultimo respiro dell'Ucraina ha fallito" (https://www.19fortyfive.com/2023/08/the-hard-reality-ukraines-last-gasp-offensive-has-failed/). Il 17, Seymour Hersh pubblica sul suo Substack un pezzo devastante, "L'estate delle aquile - il
wishful thinking è ancora la regola nella squadra di politica estera di Biden, mentre il massacro in Ucraina continua" (https://seymourhersh.substack.com/p/summer-of-the-hawks), dove si fa beffe dell'idea di Sullivan di presentarsi allo scrauso vertice di Jeddah come Woodrow Wilson a Versailles nel 1919. La sera dello stesso giorno (notte fonda da noi) il Washington Post spara una bordata a palle incatenate: "L'intelligence USA dice che l'Ucraina fallirà nel raggiungere l'obiettivo chiave dell'offensiva", cioè Melitopol (https://www.washingtonpost.com/national-security/2023/08/17/ukraine-counteroffensive-melitopol/) a causa della "brutale competenza russa nel difendere il territorio occupato tramite una falange di campi minati e trincee", il che "verosimilmente" farà nascere un po' di malumori per tutti i soldi che l'Occidente ci ha investito e complicherà le prossime richieste al Congresso di finanziamenti per l'Ucraina. Nel pezzo si intervista Rob Lee, anche lui molto pessimista (dopo aver passato un anno e mezzo a fare la conta dei caduti russi raccontando ogni problema come l'inizio dell'inevitabile fine per l'esercito russo e il regime di Putin), e ovviamente si scarica sugli ucraini la responsabilità dei risultati non eccelsi finora raggiunti. Sempre il 17, Politico pubblica un pezzo sul deputato Andy Harris, uno dei più accesi sostenitori degli aiuti militari all'Ucraina, che pare avere improvvisamente cambiato idea (https://www.politico.com/newsletters/huddle/2023/08/17/ukraines-top-freedom-caucus-ally-gets-cold-feet-00111608): l'offensiva è fallita, e lui non è più sicuro che si possa vincere.
Dopo questo articolo, il diluvio. Il 16 agosto il sito 1945 (che consiglio sempre di tenere d'occhio) pubblica un pezzo di Daniel Davis, una delle poche voci razionali di parte atlantica, significativamente intitolato "La dura realtà: l'offensiva all'ultimo respiro dell'Ucraina ha fallito" (https://www.19fortyfive.com/2023/08/the-hard-reality-ukraines-last-gasp-offensive-has-failed/). Il 17, Seymour Hersh pubblica sul suo Substack un pezzo devastante, "L'estate delle aquile - il
wishful thinking è ancora la regola nella squadra di politica estera di Biden, mentre il massacro in Ucraina continua" (https://seymourhersh.substack.com/p/summer-of-the-hawks), dove si fa beffe dell'idea di Sullivan di presentarsi allo scrauso vertice di Jeddah come Woodrow Wilson a Versailles nel 1919. La sera dello stesso giorno (notte fonda da noi) il Washington Post spara una bordata a palle incatenate: "L'intelligence USA dice che l'Ucraina fallirà nel raggiungere l'obiettivo chiave dell'offensiva", cioè Melitopol (https://www.washingtonpost.com/national-security/2023/08/17/ukraine-counteroffensive-melitopol/) a causa della "brutale competenza russa nel difendere il territorio occupato tramite una falange di campi minati e trincee", il che "verosimilmente" farà nascere un po' di malumori per tutti i soldi che l'Occidente ci ha investito e complicherà le prossime richieste al Congresso di finanziamenti per l'Ucraina. Nel pezzo si intervista Rob Lee, anche lui molto pessimista (dopo aver passato un anno e mezzo a fare la conta dei caduti russi raccontando ogni problema come l'inizio dell'inevitabile fine per l'esercito russo e il regime di Putin), e ovviamente si scarica sugli ucraini la responsabilità dei risultati non eccelsi finora raggiunti. Sempre il 17, Politico pubblica un pezzo sul deputato Andy Harris, uno dei più accesi sostenitori degli aiuti militari all'Ucraina, che pare avere improvvisamente cambiato idea (https://www.politico.com/newsletters/huddle/2023/08/17/ukraines-top-freedom-caucus-ally-gets-cold-feet-00111608): l'offensiva è fallita, e lui non è più sicuro che si possa vincere.
Forbes
Ukraine’s Powerful 82nd Brigade, Once Held In Reserve, Has Finally Joined The Counteroffensive
The deployment is good and bad news for Kyiv’s counteroffensive, which kicked off with coordinated assaults across southern and eastern Ukraine starting on June 4.
War Room - Russia, Ucraina, NATO
il 18 agosto la Reuters riprende le tesi del WaPo sull'impossibilità di riprendere Melitopol (https://www.reuters.com/world/europe/ukrainian-forces-could-fail-retake-strategic-city-melitopol-us-official-2023-08-18/#:~:text=WASHINGTON%2C%20Aug%2018%20(Reuters),U.S.%20official%20said%20on%20Friday.) mentre Il Messaggero intervista l'ex-SISDE Alfredo Mantici che perentoriamente ci comunica che "è arrivato il momento di confrontarsi con la realtà", perché noi sciocchi ci siamo illusi del facile trionfo ucraino e invece finirà con una soluzione alla coreana (https://www.ilmessaggero.it/mondo/guerra_ucraina_chi_vince_russia_servizi_segreti_scenario_coreano-7581952.html). Sempre il 18, la CNN pubblica un servizio nel quale si dice che non è mica vero (sempre come credevamo noi fessi) che gli attacchi ucraini alla Crimea stanno paralizzando la logistica russa, anzi servono a molto poco e sarebbe il caso di dirigerli altrove (https://edition.cnn.com/2023/08/18/politics/ukraine-crimea-focus-biden-administration/index.html#:~:text=Ukraine%20has%20ramped%20up%20missile,Washington%20are%20viewing%20with%20skepticism.). Più o meno lo stesso ragionamento di Politico, che sempre il 18 sera si chiede se magari Milley non avesse avuto ragione già a novembre nel non aspettarsi una cavalcata trionfale fino alla Crimea (https://www.politico.com/newsletters/national-security-daily/2023/08/18/milley-had-a-point-00111878).
Oggi, infine (19 agosto) Sean Bell, uno di quelli che fino a poco fa scriveva di come Putin ormai è finito poveraccio e Bahmut ha devastato l'esercito russo, ci racconta su Sky News che le cose non vanno benissimo e che l'Occidente si sta scocciando (https://news.sky.com/story/ukraine-war-zelenskyy-still-resolute-but-west-wobbles-as-spring-counteroffensive-stalls-12942458), e il povero Di Feo, ultimo giapponese, si adegua: "l'imprendibile linea russa costringe Kiev a ridimensionare i piani" (https://www.repubblica.it/esteri/2023/08/19/news/difese_russe_guerra_ucraina-411556144/?ref=RHLF-BG-I411567926-P4-S2-T1).
Io lo so come andrà a finire. Parsi, Iacoboni, Mikhelidze e la brigata LiberiOltre tra un po' li vedremo in televisione a spiegarci quanto siamo stati stupidi a credere che bastasse mandare qualche carro occidentale per far vincere la guerra a quegli scemi degli ucraini, e che loro ce l'avevano sempre detto. Ci scommetto i soldi che sarà così.
Oggi, infine (19 agosto) Sean Bell, uno di quelli che fino a poco fa scriveva di come Putin ormai è finito poveraccio e Bahmut ha devastato l'esercito russo, ci racconta su Sky News che le cose non vanno benissimo e che l'Occidente si sta scocciando (https://news.sky.com/story/ukraine-war-zelenskyy-still-resolute-but-west-wobbles-as-spring-counteroffensive-stalls-12942458), e il povero Di Feo, ultimo giapponese, si adegua: "l'imprendibile linea russa costringe Kiev a ridimensionare i piani" (https://www.repubblica.it/esteri/2023/08/19/news/difese_russe_guerra_ucraina-411556144/?ref=RHLF-BG-I411567926-P4-S2-T1).
Io lo so come andrà a finire. Parsi, Iacoboni, Mikhelidze e la brigata LiberiOltre tra un po' li vedremo in televisione a spiegarci quanto siamo stati stupidi a credere che bastasse mandare qualche carro occidentale per far vincere la guerra a quegli scemi degli ucraini, e che loro ce l'avevano sempre detto. Ci scommetto i soldi che sarà così.
Reuters
Ukrainian forces could fail to retake strategic city of Melitopol -US official
Ukrainian forces do not appear likely to reach and retake the Russian-occupied strategic southeastern city of Melitopol during their counteroffensive aimed at winning bac...
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