MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE 2023 16.33.27
= Terremoto: Ingv, possibili nuove scosse e crescita magnitudo =
= Terremoto: Ingv, possibili nuove scosse e crescita magnitudo = (AGI) - Roma, 27 set. - "Previsioni certe non siamo in grado di farne. E' in corso una sequenza sismica che non finisce oggi e quindi possiamo aspettarci ancora nuovi eventi e anche una crescita in termine di magnitudo. I terremoti stanno, infatti, aumentando sia in termini di energia che di numero. Solo nell'ultima settimana ne abbiamo avuti oltre 250, quindi stiamo parlando di un fenomeno molto attivo, legato al bradisismo del vulcano dei Campi Flegrei il cui magma ad alcuni km di profondita' genera una spinta verso l'alto e il conseguente sollevamento in superficie di circa un centimetro e mezzo al mese, determinando la sismicita'". Cosi' Carlo Doglioni, Presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), ha fatto il punto sulla situazione sismica dell'area dei Campi Flegrei dopo la scossa di magnitudo 4.2, avvenuta alle ore 3.35 di questa notte e avvertita sia nell'area flegrea che distintamente a Napoli. La scossa, come sottolineato da Doglioni, e' stato solo uno degli eventi sismici di una sequenza che si sta protraendo da diversi mesi e che per uno studio pubblicato a giugno su "Communications Earth & Environment" a cura di ricercatori dell' University College London e dell'INGV, ha causato un progressivo indebolimento nella crosta della caldera dei Campi Flegrei. (AGI)Sci/Pgi (Segue) 271633 SET 23 NNNN
= Terremoto: Ingv, possibili nuove scosse e crescita magnitudo =
= Terremoto: Ingv, possibili nuove scosse e crescita magnitudo = (AGI) - Roma, 27 set. - "Previsioni certe non siamo in grado di farne. E' in corso una sequenza sismica che non finisce oggi e quindi possiamo aspettarci ancora nuovi eventi e anche una crescita in termine di magnitudo. I terremoti stanno, infatti, aumentando sia in termini di energia che di numero. Solo nell'ultima settimana ne abbiamo avuti oltre 250, quindi stiamo parlando di un fenomeno molto attivo, legato al bradisismo del vulcano dei Campi Flegrei il cui magma ad alcuni km di profondita' genera una spinta verso l'alto e il conseguente sollevamento in superficie di circa un centimetro e mezzo al mese, determinando la sismicita'". Cosi' Carlo Doglioni, Presidente dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), ha fatto il punto sulla situazione sismica dell'area dei Campi Flegrei dopo la scossa di magnitudo 4.2, avvenuta alle ore 3.35 di questa notte e avvertita sia nell'area flegrea che distintamente a Napoli. La scossa, come sottolineato da Doglioni, e' stato solo uno degli eventi sismici di una sequenza che si sta protraendo da diversi mesi e che per uno studio pubblicato a giugno su "Communications Earth & Environment" a cura di ricercatori dell' University College London e dell'INGV, ha causato un progressivo indebolimento nella crosta della caldera dei Campi Flegrei. (AGI)Sci/Pgi (Segue) 271633 SET 23 NNNN
MERCOLEDÌ 27 SETTEMBRE 2023 16.33.41
= Terremoto: Ingv, possibili nuove scosse e crescita magnitudo (2)=
= Terremoto: Ingv, possibili nuove scosse e crescita magnitudo (2)= (AGI) - Roma, 27 set. - Dalla ricerca risulta che la crosta della caldera flegrea starebbe attraversando un progressivo passaggio da una fase "elastica" a una "inelastica", passaggio che potrebbe avere esito in una rottura della caldera dei Campi Flegrei. Sul punto Doglioni ha dichiarato: "Al momento non ci sono indicazioni in tal senso, perche' se ci fosse una evoluzione di questo tipo dovremmo vedere un aumento significativo dei gas emessi in superficie, cosa che al momento non osserviamo, pero' e' chiaro che la possibilita' rimane aperta, e nulla viene escluso. L'evoluzione delle prossime settimane sara' importante per capire lo sviluppo della crisi bradisismica". Quanto a una possibile eruzione che secondo alcuni studiosi come Giuseppe Mastrolorenzo potrebbe essere addirittura una "supereruzione per energia decine di volte superiore a quella del 79 d.C. di Pompei", Doglioni precisa: "Noi non abbiamo indicazioni che ci sia magma vicino alla superficie. Non sappiamo se dalla profondita' della camera magmatica siano iniziati a risalire dei fusi magmatici. Sicuramente sono risaliti dei fluidi, come l'acqua della quale e' imbevuta la crosta che viene riscaldata e quindi tende a salire verso la superficie. Il tutto determina una pressione verso l'alto, l'inarcamento del suolo e la sismicita'". A fronte di un quadro in evoluzione e ancora non definito l'attenzione e' estremamente elevata e la collaborazione dell'INGV con le autorita' preposte a gestire le emergenze e' continua. "Da quanto e' a nostra conoscenza - conclude Doglioni - i comuni coinvolti si sono attivati a tempo debito e hanno dei piani adeguati. La nostra collaborazione con la Protezione Civile e' massima". (AGI)Sci/Pgi 271633 SET 23 NNNN
= Terremoto: Ingv, possibili nuove scosse e crescita magnitudo (2)=
= Terremoto: Ingv, possibili nuove scosse e crescita magnitudo (2)= (AGI) - Roma, 27 set. - Dalla ricerca risulta che la crosta della caldera flegrea starebbe attraversando un progressivo passaggio da una fase "elastica" a una "inelastica", passaggio che potrebbe avere esito in una rottura della caldera dei Campi Flegrei. Sul punto Doglioni ha dichiarato: "Al momento non ci sono indicazioni in tal senso, perche' se ci fosse una evoluzione di questo tipo dovremmo vedere un aumento significativo dei gas emessi in superficie, cosa che al momento non osserviamo, pero' e' chiaro che la possibilita' rimane aperta, e nulla viene escluso. L'evoluzione delle prossime settimane sara' importante per capire lo sviluppo della crisi bradisismica". Quanto a una possibile eruzione che secondo alcuni studiosi come Giuseppe Mastrolorenzo potrebbe essere addirittura una "supereruzione per energia decine di volte superiore a quella del 79 d.C. di Pompei", Doglioni precisa: "Noi non abbiamo indicazioni che ci sia magma vicino alla superficie. Non sappiamo se dalla profondita' della camera magmatica siano iniziati a risalire dei fusi magmatici. Sicuramente sono risaliti dei fluidi, come l'acqua della quale e' imbevuta la crosta che viene riscaldata e quindi tende a salire verso la superficie. Il tutto determina una pressione verso l'alto, l'inarcamento del suolo e la sismicita'". A fronte di un quadro in evoluzione e ancora non definito l'attenzione e' estremamente elevata e la collaborazione dell'INGV con le autorita' preposte a gestire le emergenze e' continua. "Da quanto e' a nostra conoscenza - conclude Doglioni - i comuni coinvolti si sono attivati a tempo debito e hanno dei piani adeguati. La nostra collaborazione con la Protezione Civile e' massima". (AGI)Sci/Pgi 271633 SET 23 NNNN
Nessun commento:
Posta un commento