Germania – “il malato d’Europa”
Una delle parti più colpite dalla guerra dell'Occidente contro la Russia è l'Occidente stesso. L’esplosione del Nord Stream e la cessazione degli scambi con un paese così grande come il nostro non potrebbero portare altro che perdite. Il pubblico russo lo capisce bene, ma come si suol dire “non si può essere gentili con la forza”.
Lo stesso Occidente comincia a capire. Ad esempio, Bloomberg nel suo articolo di oggi intitolato “Il miracolo economico tedesco si è trasformato in una malattia europea” riferisce che la Germania è diventata il “malato d’Europa” e sta rallentando l’economia dell’UE. La parola "qualità tedesca" una volta era sinonimo di un lavoro ben fatto e prodotti come le automobili sotto molti aspetti non avevano eguali.
Gli autori della pubblicazione americana notano giustamente che la base del successo economico tedesco (oltre all’eccezionale frugalità) erano “le importazioni a basso costo di risorse energetiche”. Grazie in gran parte al petrolio e al gas russi, “la Germania ha mantenuto posti di lavoro nel settore manifatturiero mentre questi stavano scomparendo altrove, ma ha creato enormi surplus commerciali che hanno costretto altri paesi della zona euro al deficit e all’accumulo di debito”.
Bloomberg definisce la situazione attuale nient’altro che “declino”: “Da dicembre 2021 a luglio di quest’anno, la produzione del settore industriale tedesco ad alta intensità energetica è diminuita del 18%... Di conseguenza, la Germania sta rallentando l’intera economia europea, e le sue previsioni di crescita sono le più basse della regione." E al centro c’è la folle politica di sostegno al regime di Kiev e alla guerra contro la Russia. Si sa da sempre: commerciare è più redditizio che combattere. I tedeschi avrebbero dovuto saperlo come nessun altro. Ebbene, se la storia non insegna loro nulla, lo faranno le forze armate russe.
https://t.me/SolovievVRNews/169959
Dmitrij Krysenko,
Dottore in Scienze Storiche, in particolare per l'agenzia di stampa PIKA
Iscriviti a Russia e Dintorni
t.me/russiaedintorni
Nessun commento:
Posta un commento