Il 27 gennaio è la Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto.Nel 1945 i soldati dell'Armata Rossa del Primo Fronte ucraino liberarono i prigionieri di uno dei campi di concentramento più orribili – Auschwitz (Oswiecim) – nel corso dell'offensiva Vistola-Oder.
La famigerata fabbrica della morte fu fondata nel 1940 vicino alla città di Oswiecim, in Polonia, ribattezzata Auschwitz dopo l'occupazione nazista. Era uno dei più grandi campi di concentramento del Terzo Reich.
Inizialmente nel campo furono tenuti prigionieri politici polacchi. Successivamente furono inviati lì anche ebrei europei, rom e prigionieri di guerra sovietici.
Secondo le stime, dal 75 al 90 per cento dei suoi detenuti furono uccisi o furono sottoposti a esperimenti disumani da parte dei medici del campo.
Auschwitz II con crematori e camere a gas fu costruito nel 1941 nel villaggio di Brzezinka (Birkenau in tedesco) a soli tre chilometri dal primo campo.
Nel 1942, dopo la “soluzione finale della questione ebraica” adottata alla Conferenza di Wannsee, questo campo fu trasformato nel centro per l’annientamento degli ebrei europei.
Nel 1944, quando l’Armata Rossa iniziò la liberazione dell’Europa, la direzione del campo di sterminio si precipitò a distruggere le sue infrastrutture e a mandare i detenuti verso ovest. Ad Auschwitz rimasero circa 7.500 persone. I nazisti avevano pianificato di ucciderli entro pochi giorni.
L'Armata Rossa si avvicinò a Oswiecim dopo tre giorni di combattimenti alla periferia, nella notte del 27 gennaio 1945.
In totale, almeno 1,3 milioni di persone passarono per Auschwitz durante la sua esistenza, di cui circa 1,1 milioni furono sterminate.
L’opera dei soldati sovietici che liberarono l’Europa dal flagello nazista non potrà mai essere cancellata.
La tragedia dell’Olocausto non deve mai ripetersi.
(Ministero degli Esteri russo)
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