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sabato 27 gennaio 2024

Riceviamo con rammarico e amarezza la decisione delle autorità competenti di annullare la nostra manifestazione programmata per il sabato 27 gennaio a Roma, per gridare il nostro dolore per il continuo massacro, genocidio di fatto del nostro popolo a Gaza e dei continui arresti, ferimenti e omicidi in Cisgiordania ed a Gerusalemme per mano dell'esercito occupante e dei coloni fuorilegge che Israele riconosce come suoi cittadini.

 



RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

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Riceviamo con rammarico e amarezza la decisione delle autorità competenti di annullare la nostra manifestazione programmata per il sabato 27 gennaio a Roma, per gridare il nostro dolore per il continuo massacro, genocidio di fatto del nostro popolo a Gaza e dei continui arresti, ferimenti e omicidi in Cisgiordania ed a Gerusalemme per mano dell'esercito occupante e dei coloni fuorilegge che Israele riconosce come suoi cittadini.

 In occasione della Giornata della memoria, che è nata perché “l’orrore non si ripeta”, e non si ripeta per nessuno.

Saremmo scesi in piazza per chiedere il cessate del fuoco e porre fine all'inaccettabile massacro che mai come in questo caso ha mostrato al mondo il livello di mostruosa disumanità di cui è capace l'esercito sionista istigato dai ministri razzisti di un governo israeliano razzista e fascista.

Speravamo che la Giornata della memoria fosse, almeno per una volta, ispirata sinceramente alle parole di Primo Levi: per non dimenticare le atrocità del passato ”Perché ciò che è accaduto può ritornare”.
E invece no, la storia si ripete e l’uomo sembra non aver imparato niente dalla storia.

Speravamo che le Comunità ebraiche d’Italia inorridissero anche loro davanti ai corpi smembrati o sepolti sotto le macerie di circa 12.000 bambini palestinesi e che sarebbero scese volentieri insieme a noi a manifestare affinché le atrocità del passato non si ripetano, ovunque e contro chiunque. Purtroppo non è stato così e hanno espresso chiaramente il loro pensiero affermando senza mezzi termini che la memoria è una proprietà privata e nel caso specifico appartiene solo agli ebrei, negando di fatto il male estremo del nazismo e riconducendolo solo alla terribile tragedia della Shoah.

Ma non è così, la memoria è una proprietà collettiva e tutti noi abbiamo il diritto e il dovere di condannare la Shoah e chiediamo che tutti sentano il dovere di condannare le stragi che oggi stanno decimando il popolo palestinese in una sorta di punizione collettiva.

Non scenderemo in Piazza, nel rispetto del divieto imposto dalle autorità responsabili, ma esprimiamo il nostro disaccordo per la decisione, esprimiamo il dispiacere per l'indifferenza verso le oltre 27.000 vittime palestinesi e rigettiamo categoricamente e con massimo sdegno le accuse infamanti con cui qualcuno ha cercato di dipingere le nostre manifestazioni, accusate di fomentare disordine , antisemitismo e odio. Accuse che noi respingiamo al mittente.

 Noi, vittime della brutale occupazione israeliana della terra di Palestina, continueremo la nostra lotta e la nostra Resistenza contro il genocidio del nostro popolo di Gaza, contro l’aggressione e l’assassinio dei nostri giovani in Cisgiordania e a Gerusalemme. Siamo e saremo sempre: antisionisti e mai antisemiti.

Non ci sarà mai pace senza giustizia, come non ci sarà mai giustizia senza il rispetto dei diritti del popolo palestinese e il riconoscimento dello Stato di Palestina.

 L’ULTIMO GIORNO DI OCCUPAZIONE, SARA’ IL PRIMO GIORNO DI PACE. Marwan Al Barghouti

 Roma, 27 gennaio 2024

Yousef Salman
Presidente della Comunità Palestinese di Roma e del Lazio

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