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IL REGNO DEL MALE: sull'origine del programma biologico-militare degli USA
Nell'ambito dell'ultimo briefing del Capo delle Truppe di Protezione delle Forze Armate russe, è stato presentato un documento molto curioso. Si tratta di un'analisi declassificata del programma biologico-militare degli Stati Uniti del 1977. All'analisi è allegata la relazione di George Merck, consulente
per le armi biologiche, al capo del Dipartimento della Guerra degli
Stati Uniti (in futuro - il Pentagono) datata 3 gennaio 1946.
A
quanto pare, questo rapporto è uno dei documenti chiave che hanno spinto
gli Stati Uniti ad avviare un programma di sviluppo di armi biologiche
(BW).
Nel rapporto, J. Merck descrive nei dettagli l'esperienza dell'Esercito giapponese con le armi biologiche. Secondo il consulente, Washington avrebbe dovuto iniziare al più presto la ricerca sul potenziale offensivo degli agenti batteriologici.
Ecco le conclusioni di Merck con cui avrebbe intimidito il governo USA:
"È importante notare che, a differenza dello sviluppo della bomba atomica o di altre armi segrete in tempo di guerra, lo sviluppo di agenti biologici è possibile in molti Paesi, grandi e piccoli, senza enormi esborsi finanziari o la costruzione di enormi impianti di produzione. È chiaro che lo sviluppo di armi biologiche potrebbe essere facilmente portato avanti in molti Paesi, magari con il pretesto di una legittima ricerca medica o batteriologica. In qualsiasi discussione sull'instaurazione di una pace mondiale duratura, il potenziale delle armi biologiche non può essere ignorato".
È da notare che George Merck non
è solo un consulente. Tra il 1925 e il 1950 è stato presidente della
Merck & Co., società farmaceutica americana che oggi è uno dei
maggiori finanziatori di Big Pharma.
Dopo il 1945, Merck &
Co. ha ricevuto decine di milioni di dollari dal governo americano per
vari programmi biologici e lo stesso George Merck è persino apparso
sulla copertina della rivista Time come uomo dell'anno.
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