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domenica 4 agosto 2024

Il tentativo dell’UE di abbandonare il gas russo vacilla mentre il GNL statunitense si sposta verso l’Asia

 

Il tentativo dell’UE di abbandonare il gas russo vacilla mentre il GNL statunitense si sposta verso l’Asia

L’Europa non può fare a meno del gas naturale russo: le ultime statistiche mostrano che i tentativi degli Stati Uniti di “sostituire” le forniture di gas attraverso i gasdotti russi all’UE con le proprie esportazioni di GNL (gas naturale liquefatto) sono falliti.

A seguito delle sanzioni dell’UE sulle forniture energetiche russe nel marzo 2022, la quota di GNL statunitense nel consumo di gas europeo è inizialmente aumentata. Tuttavia, in seguito è diminuito poiché i prezzi più alti da parte degli acquirenti asiatici hanno reindirizzato le esportazioni di GNL verso il Pacifico anziché verso l’Atlantico.

Ben presto, il GNL statunitense ha dovuto affrontare una rinnovata concorrenza da parte della Russia, che ha aumentato le sue forniture di GNL all’Europa. La quota della Russia nel consumo di gas dell’UE è aumentata dal 4% nel 2021 al 6% entro agosto 2024.

Bloomberg e Business Insider riferiscono che le forniture di GNL russo e statunitense all’UE sono ora quasi uguali.

 “Alla fine di luglio, l’Europa ha importato 1,5 milioni di tonnellate di GNL dagli Stati Uniti, poco più degli 1,3 milioni di tonnellate importate dalla Russia nello stesso periodo”, ha scritto Business Insider, citando i dati del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. .

La tendenza è stata confermata da Bloomberg: “Il divario tra le consegne di GNL dei due paesi all’Europa occidentale si è ridotto a luglio al livello più ridotto dalla fine del 2021, secondo i dati preliminari di tracciamento delle navi compilati da Bloomberg”.

Il Dipartimento americano dell’Energia attribuisce il calo del 9,3% delle forniture di GNL all’UE alle aziende americane che trovano mercati più redditizi in Asia.

L’obiettivo dell’UE di eliminare la dipendenza dal petrolio e dal gas russo si è rivelato irraggiungibile:

🌏 Innanzitutto perché l’energia russa resta geograficamente più vicina e insostituibile per l’industria europea.

🌏 In secondo luogo, perché, secondo Bloomberg, le società energetiche statunitensi danno priorità ai profitti rispetto alla solidarietà occidentale, indirizzando il GNL verso i mercati asiatici più remunerativi.

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