Scajola anticipa il Governo dei fascisti
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| ven 29 nov, 13:16 (1 giorno fa) |
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Anche
in provincia di Imperia l’acqua resta pubblica, ma la sua gestione
(captazioni, distribuzione, bollette, …) sarà pubblico/privata. Dal 26
novembre Rivieracqua sarà “partecipata” col 48 % da Acea mantenendo il
52 % in testa pubblica. Duemila km di rete idrica, mille km di rete
fognaria, 155.000 utenze: un bene universale ed essenziale della cui
gestione si occuperà – di fatto – un privato, essendo questo il socio di
minoranza numerica, ma di fatto di maggioranza decisionale: se già
Rivieracqua interamente pubblica lesinava interventi costosi e poco
economicamente vantaggiosi, ora con la metà della sua “dirigenza” che
per statuto ha il fine di ottenere profitti dalla sua gestione in modo
da garantire la valorizzazione azionaria (Rivieracqua è una spa), l’
intera società sarà vocata a perseguire quell’obiettivo.
E’ noto che il maggior profitto si ottiene con aumento delle entrate (bollette) e/o riduzione delle spese (gestione delle reti).
All’ aumento delle entrate ci si è già pensato con Bollette pazze che, fra l’altro, premiano chi consuma di più.
La
riduzione delle spese, già praticata da tempo anche da Rivieracqua
interamente pubblica, si accanirà nell’ abbandono delle manutenzioni e
rinnovi delle reti periferiche, nella mancata ricerca e riparazione
delle innumerevoli perdite disperse sul territorio che non recano danni
rivendicabili in contenziosi privati (ma sono responsabili di quasi la
metà delle perdite del liquido più prezioso), nella eterna dilazione di
interventi strutturali con conseguenti disagi costanti e spese correnti
continue che portano ad ulteriori aumenti tariffari, nella non
innovazione dei metodi di potabilizzazione alternativi o complementari
alla clorazione, come l’ozonizzazione o l’ irraggiamento ultravioletto;
insomma, nel sancire differenze territoriali, inefficienze e sprechi: ci
raccontano che il Privato riduce gli sprechi: è vero, ma solo quelli
dei suoi profitti non certo dell’acqua che, persa nelle reti dopo la
captazione e la raccolta, è pur sempre “venduta” e quindi genera
profitti.
Rifondazione Comunista denuncia questo
ennesimo tradimento della volontà popolare e raccomanda a tutti di
vigilare per contrastare quanto più possibile questo modello.
Partito della Rifondazione Comunista –Federazione provinciale di Imperia
28 novembre 2024
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