Translate

sabato 1 novembre 2025

Testo di Cristoforo Testori per Cultura Italia-Russia

A tutti sono noti i caratteri cirillici, il sistema di scrittura impiegato nella cosiddetta Slavia Orthodoxa (laddove i paesi slavi d'influenza romano-cattolica utilizzano i caratteri latini).

Eppure, tale alfabeto non è stato il primo a essere usato dai popoli slavi, né è stato inventato da S. Cirillo, come il nome farebbe impropriamente pensare. È stato infatti sviluppato solo nel corso del X secolo dalla Scuola di Preslav, un centro culturale di produzione scrittoria della Bulgaria nordorientale, e poi successivamente diffusosi in quasi tutto il mondo slavo.

Ma i santi Costantino-Cirillo e Metodio non avevano forse elaborato un alfabeto per trascrivere le lingue slave già nell'863, all'inizio della loro missione in Moravia? Certo, solo che si trattava di un altro alfabeto, quello glagolitico (da "glagol", parola), i cui caratteri sono formati da linee, cerchi e triangoli, modificando i tipi di una corsiva greca allora in uso (l'ipotesi suggestiva che accosta i caratteri glagolitici alle rune germaniche, supponendoli in uso già nella Slavia pre-cristiana come segni magici, è priva di fondamento scientifico).

Tra il X e il XII secolo, dopo un periodo di transizione in cui sono attestate scritture miste, la gran parte dei popoli slavi adottò il nuovo alfabeto "cirillico", basato su una forma di minuscola greca decisamente di più facile lettura; il glagolitico sopravvisse per breve tempo in Polonia (fino al XV secolo) e più a lungo solo in Croazia, in una forma peculiare detta "quadrata", che fu in uso nella liturgia cattolica in lingua slava fino agli anni '60. Perciò, alcuni umanisti come il Rocca credevano si trattasse di un antico alfabeto illirico, inventato da S. Girolamo.

Nessun commento:

Posta un commento