MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 20.11.24
>>>ANSA/ Schiaffo Rohani a Trump, con sanzioni nessun incontro
ZCZC9130/SXB
ONY22807_SXB_QBXB
R EST S0B QBXB
>>>ANSA/ Schiaffo Rohani a Trump, con sanzioni nessun incontro
Pompeo annuncia nuove misure. All'Onu naufraga mediazione Macron
(dell'inviato Claudio Salvalaggio)
(ANSA) - NEW YORK, 25 SET - Il presidente iraniano Hassan
Rohani chiude la porta a uno storico incontro con Donald Trump a
margine dell'Assemblea generale dell'Onu per rinegoziare il
dossier nucleare, vanificando i crescenti sforzi di mediazione
di questi ultimi giorni, a partire da quello di Emmanuel Macron.
Una mossa, secondo le voci che corrono a Palazzo di Vetro,
legata in parte anche al destino improvvisamente incerto di un
presidente americano azzoppato da un'indagine di impeachment.
"A nome della mia nazione, vorrei annunciare che la nostra
risposta a qualsiasi negoziato finche' ci saranno delle sanzioni
e' negativa", ha esordito Rohani nel suo intervento davanti ai
grandi del mondo, gelando la platea. "Le foto ricordo sono
l'ultima tappa di un negoziato, non la prima", ha proseguito il
leader iraniano, timoroso che un faccia a faccia con il tycoon
si potesse risolvere solo in un colpo diplomatico per gli Usa.
Rohani ha dichiarato di essere aperto a discutere "piccoli
cambiamenti, aggiunte o modifiche" all'accordo sul nucleare del
2015 ma, ha sottolineato, "per avviare dei colloqui bisogna
prima rispettare gli accordi". E togliere le sanzioni, che ha
definito una forma di terrorismo economico. Teheran quindi non
cambia la sua posizione di un millimetro.
Il presidente iraniano propone invece ufficialmente "a tutti
i Paesi interessati dagli sviluppi nel Golfo Persico e nello
stretto di Hormuz di unirsi alla 'Coalizione della speranza',
che si concentra su interessi comuni puntando sul rispetto
reciproco, parita' di condizioni, soluzione pacifica delle
differenze e sui principi fondamentali di non aggressione e non
interferenza negli affari degli altri". E avvisa Riad, dopo gli
attacchi ai impianti petroliferi sauditi che gli occidentali
attribuiscono a Teheran: "La sicurezza dell'Arabia Saudita sara'
garantita solo mettendo fine all'aggressione dello Yemen
piuttosto che invitando degli stranieri", un riferimento al
rafforzamento delle truppe Usa nel Golfo.
Il giorno prima Trump non era stato eccessivamente aggressivo
contro l'Iran, ma aveva minacciato ulteriori sanzioni se avesse
continuato con il suo "comportamento minaccioso". E oggi il
segretario di Stato Mike Pompeo e' passato ai fatti senza
attendere, annunciando sanzioni contro alcune societa' cinesi e
loro dirigenti, accusate di importare petrolio iraniano violando
l'embargo americano. "Stiamo dicendo alla Cina e a tutti gli
altri Paesi: 'Sappiate che puniremo tutte le violazioni delle
nostre sanzioni colpendo qualsiasi attivita''", ha ammonito il
capo della diplomazia americana in un summit contro la minaccia
di un Iran con il nucleare.
Va cosi' in frantumi al palazzo di Vetro la mediazione di
Macron, il quale fino al giorno prima riteneva che fossero state
create "le condizioni di una ripresa rapida dei negoziati". "Sta
ora all'Iran e agli Stati Uniti afferrare queste condizioni",
aveva sottolineato. Mediazione sostenuta anche da Angela Merkel,
che pero' aveva definito "non realistica" la condizione posta da
Teheran della revoca delle sanzioni. Anche gli altri Paesi
europei, tra cui l'Italia, spingevano per il dialogo ma Rohani
oggi si e' lamentato che dall'Europa ha sentito solo "parole
bellissime" senza pero' vedere il rispetto dell'impegno preso per
compensare il ritiro dall'accordo degli Stati Uniti.
Ora il rischio e' quello di una ulteriore escalation nel
Golfo, dopo che Francia, Germania e Gran Bretagna hanno accusato
Teheran di essere dietro all'attacco al petrolio saudita e
chiesto di negoziare un nuovo accordo piu' ampio, come vogliono
gli Usa. (ANSA).
SAV
25-SET-19 20:10 NNNN
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mercoledì 25 settembre 2019
Brexit: Verhofstadt, no a mini-accordi separati per settore
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 17.33.42
Brexit: Verhofstadt, no a mini-accordi separati per settore
ZCZC7087/SXB OBX20115_SXB_QBXB R EST S0B QBXB Brexit: Verhofstadt, no a mini-accordi separati per settore Ue non e' un menu alla carta,bisogna prendere l'intero pacchetto (ANSA) - BRUXELLES, 25 SET - Sulla Brexit "non vogliamo che si parli di mini-accordi, per esempio sull'aviazione, perche', se ne accettiamo uno, domani ci chiederanno di farne un altro. La strategia di venire a fare shopping sulle cose che piacciono loro non e' accettabile. L'Ue non e' il menu' di un ristorante, bisogna prendere l'intero pacchetto: i vantaggi ma anche gli obblighi". Cosi' il coordinatore della Brexit per il Parlamento Ue, Guy Verhofstadt ad un dibattito alla commissione Affari costituzionali del Pe.(ANSA). Y62-AN 25-SET-19 17:33 NNNN
Brexit: Verhofstadt, no a mini-accordi separati per settore
ZCZC7087/SXB OBX20115_SXB_QBXB R EST S0B QBXB Brexit: Verhofstadt, no a mini-accordi separati per settore Ue non e' un menu alla carta,bisogna prendere l'intero pacchetto (ANSA) - BRUXELLES, 25 SET - Sulla Brexit "non vogliamo che si parli di mini-accordi, per esempio sull'aviazione, perche', se ne accettiamo uno, domani ci chiederanno di farne un altro. La strategia di venire a fare shopping sulle cose che piacciono loro non e' accettabile. L'Ue non e' il menu' di un ristorante, bisogna prendere l'intero pacchetto: i vantaggi ma anche gli obblighi". Cosi' il coordinatore della Brexit per il Parlamento Ue, Guy Verhofstadt ad un dibattito alla commissione Affari costituzionali del Pe.(ANSA). Y62-AN 25-SET-19 17:33 NNNN
Vigili Fuoco: domani il giuramento allievi 85/esimo corso
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 18.44.43
Vigili Fuoco: domani il giuramento allievi 85/esimo corso
ZCZC8134/SXA XCI21532_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB Vigili Fuoco: domani il giuramento allievi 85/esimo corso Alla cerimonia Lamorgese, Mulas e Dattilo (ANSA) - ROMA, 25 SET - Giureranno domani alla Scuola centrale antincendio di Capannelle, a Roma, i 223 allievi vigili del fuoco dell'85esimo corso. Alla cerimonia, in programma alle 10.30, parteciperanno il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, il capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco Salvatore Mulas e il capo del Corpo Fabio Dattilo. Nei sette mesi di formazione teorico-pratica, gli allievi hanno appreso le conoscenze e le tecniche per poter operare al servizio dei cittadini: sicurezza sui luoghi di lavoro, attivita' di polizia giudiziaria, tecniche di soccorso specifiche come quelle speleo-alpino-fluviali (Saf), di primo soccorso sanitario (Tpss), di auto-protezione in ambiente acquatico (Atp), di intervento in caso di incidente nucleare, batteriologico, chimico e radiologico (Nbcr).(ANSA). COM-GUI 25-SET-19 18:44 NNNN
Vigili Fuoco: domani il giuramento allievi 85/esimo corso
ZCZC8134/SXA XCI21532_SXA_QBXB R CRO S0A QBXB Vigili Fuoco: domani il giuramento allievi 85/esimo corso Alla cerimonia Lamorgese, Mulas e Dattilo (ANSA) - ROMA, 25 SET - Giureranno domani alla Scuola centrale antincendio di Capannelle, a Roma, i 223 allievi vigili del fuoco dell'85esimo corso. Alla cerimonia, in programma alle 10.30, parteciperanno il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, il capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco Salvatore Mulas e il capo del Corpo Fabio Dattilo. Nei sette mesi di formazione teorico-pratica, gli allievi hanno appreso le conoscenze e le tecniche per poter operare al servizio dei cittadini: sicurezza sui luoghi di lavoro, attivita' di polizia giudiziaria, tecniche di soccorso specifiche come quelle speleo-alpino-fluviali (Saf), di primo soccorso sanitario (Tpss), di auto-protezione in ambiente acquatico (Atp), di intervento in caso di incidente nucleare, batteriologico, chimico e radiologico (Nbcr).(ANSA). COM-GUI 25-SET-19 18:44 NNNN
Roma: bimba di 10 anni minaccia suicidio, salvata da due poliziotte (2)=
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 18.53.53
Roma: bimba di 10 anni minaccia suicidio, salvata da due poliziotte (2)=
(AGI) - Roma, 25 set. - Un forte disagio interiore e la sensazione di non essere amata. Sarebbe questo, secondo quanto si apprende, il motivo che avrebbe spinto la bambina a farla finita per sempre. Una condizione di solitudine che la minore, ascoltata dopo il tentato suicidio, non sarebbe riuscita a spiegare pienamente. La bambina, secondo quanto al momento emerso, non aveva particolari problemi scolastici e non era vittima di bullismo. Certo e' che, anche al momento del salvataggio, la bimba ha continuato a manifestare la volonta' di togliersi la vita. Le due poliziotte, tra cui il commissario capo, Maurizia Quattrone della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono entrate nell'appartamento e hanno afferrato la bimba, che stava per gettarsi dal terzo piano di un palazzo della Capitale, stringendola a loro. (AGI) Rmc/gim 251853 SET 19 NNNN
Roma: bimba di 10 anni minaccia suicidio, salvata da due poliziotte (2)=
(AGI) - Roma, 25 set. - Un forte disagio interiore e la sensazione di non essere amata. Sarebbe questo, secondo quanto si apprende, il motivo che avrebbe spinto la bambina a farla finita per sempre. Una condizione di solitudine che la minore, ascoltata dopo il tentato suicidio, non sarebbe riuscita a spiegare pienamente. La bambina, secondo quanto al momento emerso, non aveva particolari problemi scolastici e non era vittima di bullismo. Certo e' che, anche al momento del salvataggio, la bimba ha continuato a manifestare la volonta' di togliersi la vita. Le due poliziotte, tra cui il commissario capo, Maurizia Quattrone della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono entrate nell'appartamento e hanno afferrato la bimba, che stava per gettarsi dal terzo piano di un palazzo della Capitale, stringendola a loro. (AGI) Rmc/gim 251853 SET 19 NNNN
Realizzato il primo sistema di organi in miniatura
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 16.12.06
Realizzato il primo sistema di organi in miniatura
ZCZC5571/SXB XSP17969_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Realizzato il primo sistema di organi in miniatura (EMBARGO ALLE 19.00) Fegato, pancreas e dotto biliari collegati (EMBARGO ALLE 19.00) (ANSA) - ROMA, 25 SET - Realizzato il primo sistema composto da tre organi in miniatura o organoidi - fegato, pancreas e dotto biliare - collegati fra di loro. Uno strumento senza precedenti per la ricerca, che permettera' di osservare direttamente il comportamento degli stessi organi. A descriverlo sulla rivista Nature sono i ricercatori dell'ospedale pediatrico di Cincinnati. Invece di far crescere in laboratorio tre mini organi separatamente, i ricercatori, guidati da Takanori Takebe, sono riusciti a farli crescere insieme. "Il collegamento e' la parte piu' importante di questo lavoro. Abbiamo progettato un metodo per produrre i tessuti allo stadio di formazione dei pre-organi, in modo da farli sviluppare naturalmente", commenta Takebe. La parte piu' difficile e' stata quella iniziale. I ricercatori sono partiti da cellule della pelle umana, poi convertite in cellule staminali primitive, successivamente spinte a formare delle 'palline' di cellule - dette sferoidi - che si formano nelle primissime fasi dello sviluppo embrionale, e col tempo si fondono e trasformano negli organi che alla fine diventano il tratto digestivo. I ricercatori hanno messo poi queste sfere l'una vicino all'altra in uno speciale piatto di laboratorio. "Da qui in poi le cellule sapevano cosa fare", continua Takebe. Hanno infatti iniziato a trasformarsi in altre piu' specializzate e cambiare colore. Dopo 70 giorni, continuavano a moltiplicarsi in tipi di cellule diverse e alla fine i mini organi hanno iniziato a lavorare gli acidi biliari, come se stessero digerendo e filtrando il cibo. Questo risultato offre un'opportunita' senza precedenti di studiare lo sviluppo umano, di avere diagnosi e terapie piu' precisi, e si spera di arrivare in futuro a far crescere tessuti di organo grandi abbastanza da poter essere trapiantati nell'uomo, e poter usare questi sistemi di organi per ridurre l'uso degli animali da laboratorio. (ANSA). Y85-SAM 25-SET-19 16:11 NNNN
Realizzato il primo sistema di organi in miniatura
ZCZC5571/SXB XSP17969_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Realizzato il primo sistema di organi in miniatura (EMBARGO ALLE 19.00) Fegato, pancreas e dotto biliari collegati (EMBARGO ALLE 19.00) (ANSA) - ROMA, 25 SET - Realizzato il primo sistema composto da tre organi in miniatura o organoidi - fegato, pancreas e dotto biliare - collegati fra di loro. Uno strumento senza precedenti per la ricerca, che permettera' di osservare direttamente il comportamento degli stessi organi. A descriverlo sulla rivista Nature sono i ricercatori dell'ospedale pediatrico di Cincinnati. Invece di far crescere in laboratorio tre mini organi separatamente, i ricercatori, guidati da Takanori Takebe, sono riusciti a farli crescere insieme. "Il collegamento e' la parte piu' importante di questo lavoro. Abbiamo progettato un metodo per produrre i tessuti allo stadio di formazione dei pre-organi, in modo da farli sviluppare naturalmente", commenta Takebe. La parte piu' difficile e' stata quella iniziale. I ricercatori sono partiti da cellule della pelle umana, poi convertite in cellule staminali primitive, successivamente spinte a formare delle 'palline' di cellule - dette sferoidi - che si formano nelle primissime fasi dello sviluppo embrionale, e col tempo si fondono e trasformano negli organi che alla fine diventano il tratto digestivo. I ricercatori hanno messo poi queste sfere l'una vicino all'altra in uno speciale piatto di laboratorio. "Da qui in poi le cellule sapevano cosa fare", continua Takebe. Hanno infatti iniziato a trasformarsi in altre piu' specializzate e cambiare colore. Dopo 70 giorni, continuavano a moltiplicarsi in tipi di cellule diverse e alla fine i mini organi hanno iniziato a lavorare gli acidi biliari, come se stessero digerendo e filtrando il cibo. Questo risultato offre un'opportunita' senza precedenti di studiare lo sviluppo umano, di avere diagnosi e terapie piu' precisi, e si spera di arrivare in futuro a far crescere tessuti di organo grandi abbastanza da poter essere trapiantati nell'uomo, e poter usare questi sistemi di organi per ridurre l'uso degli animali da laboratorio. (ANSA). Y85-SAM 25-SET-19 16:11 NNNN
Scoperti i biberon piu' antichi del mondo hanno 7.000 anni
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 11.27.03
Scoperti i biberon piu' antichi del mondo hanno 7.000 anni
ZCZC1931/SXB XSP13327_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Scoperti i biberon piu' antichi del mondo hanno 7.000 anni (EMBARGO ALLE 19,00) Sono vasetti di terracotta con un beccuccio (EMBARGO ALLE 19,00) (ANSA) - ROMA, 25 SET - Scoperti i biberon piu' antichi del mondo: sono vasetti di terracotta con un piccolo beccuccio e a volte modellati in modo artistico, con la forma di animali fantastici. Sono stati utilizzati per nutrire i neonati con latte di animali a partire dal 5.000 avanti Cristo, quindi dal Neolitico, fino all'Eta' del Bronzo e all'Eta' del Ferro. Trovati anni fa in molte sepolture in Europa finora sono stati oggetti misteriosi, e il loro uso e' stato scoperto solo adesso, grazie all'analisi dei loro residui. Pubblicata sulla rivista Nature, la scoperta si deve ai ricercatori guidati Julie Dunne, dell'universita' britannica di Bristol. Questi vasetti hanno il diametro compreso tra 5 e 10 centimetri e quindi sono abbastanza piccoli da adattarsi alle mani di un bambino, inoltre hanno un beccuccio stretto attraverso il quale puo' scorrere un liquido. Tuttavia, in mancanza di prove dirette per la loro funzione, se ne ignorava l'effettivo uso. Per scoprirlo i ricercatori hanno analizzato i residui presenti in tre di questi vasetti scoperti in tombe di bambini in Baviera. Due sono stati trovati in una necropoli della prima eta' del ferro datata tra l'800 e il 450 avanti Cristo e uno in una necropoli della tarda eta' del bronzo, datata tra il 1200 e l'800 avanti Cristo. L'analisi chimica dei residui ha identificato gli acidi grassi del latte. Due dei biberon preistorici contenevano residui di latte di animali ruminanti, come mucche, pecore e capre, mentre un altro conteneva residui di latte misto, probabilmente di maiale e umano. Y75-MAR 25-SET-19 11:26 NNNN
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 11.46.49
Scoperti i biberon piu' antichi del mondo hanno 7.000 anni (2)
ZCZC2106/SXB XSP13543_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Scoperti i biberon piu' antichi del mondo hanno 7.000 anni (2) (EMBARGO ALLE 19,00) (EMBARGO ALLE 19,00) (ANSA) - ROMA, 25 SET - La presenza di questi residui nei vasetti conferma che questi oggetti erano usati per nutrire i bambini con latte animale durante lo svezzamento. "Questi piccoli e suggestivi vasetti ci forniscono preziose informazioni su come i bambini sono stati nutriti migliaia di anni fa, fornendo un collegamento con le madri e i bambini del passato" rileva Dunne. "Vasetti simili - ha aggiunto - compaiono anche in altre culture preistoriche, come quella di Roma e dell'antica Grecia. Sarebbe bello condurre uno studio geografico piu' ampio per vedere se servivano allo stesso scopo". (ANSA). Y75-MAR 25-SET-19 11:46 NNNN
Scoperti i biberon piu' antichi del mondo hanno 7.000 anni
ZCZC1931/SXB XSP13327_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Scoperti i biberon piu' antichi del mondo hanno 7.000 anni (EMBARGO ALLE 19,00) Sono vasetti di terracotta con un beccuccio (EMBARGO ALLE 19,00) (ANSA) - ROMA, 25 SET - Scoperti i biberon piu' antichi del mondo: sono vasetti di terracotta con un piccolo beccuccio e a volte modellati in modo artistico, con la forma di animali fantastici. Sono stati utilizzati per nutrire i neonati con latte di animali a partire dal 5.000 avanti Cristo, quindi dal Neolitico, fino all'Eta' del Bronzo e all'Eta' del Ferro. Trovati anni fa in molte sepolture in Europa finora sono stati oggetti misteriosi, e il loro uso e' stato scoperto solo adesso, grazie all'analisi dei loro residui. Pubblicata sulla rivista Nature, la scoperta si deve ai ricercatori guidati Julie Dunne, dell'universita' britannica di Bristol. Questi vasetti hanno il diametro compreso tra 5 e 10 centimetri e quindi sono abbastanza piccoli da adattarsi alle mani di un bambino, inoltre hanno un beccuccio stretto attraverso il quale puo' scorrere un liquido. Tuttavia, in mancanza di prove dirette per la loro funzione, se ne ignorava l'effettivo uso. Per scoprirlo i ricercatori hanno analizzato i residui presenti in tre di questi vasetti scoperti in tombe di bambini in Baviera. Due sono stati trovati in una necropoli della prima eta' del ferro datata tra l'800 e il 450 avanti Cristo e uno in una necropoli della tarda eta' del bronzo, datata tra il 1200 e l'800 avanti Cristo. L'analisi chimica dei residui ha identificato gli acidi grassi del latte. Due dei biberon preistorici contenevano residui di latte di animali ruminanti, come mucche, pecore e capre, mentre un altro conteneva residui di latte misto, probabilmente di maiale e umano. Y75-MAR 25-SET-19 11:26 NNNN
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 11.46.49
Scoperti i biberon piu' antichi del mondo hanno 7.000 anni (2)
ZCZC2106/SXB XSP13543_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Scoperti i biberon piu' antichi del mondo hanno 7.000 anni (2) (EMBARGO ALLE 19,00) (EMBARGO ALLE 19,00) (ANSA) - ROMA, 25 SET - La presenza di questi residui nei vasetti conferma che questi oggetti erano usati per nutrire i bambini con latte animale durante lo svezzamento. "Questi piccoli e suggestivi vasetti ci forniscono preziose informazioni su come i bambini sono stati nutriti migliaia di anni fa, fornendo un collegamento con le madri e i bambini del passato" rileva Dunne. "Vasetti simili - ha aggiunto - compaiono anche in altre culture preistoriche, come quella di Roma e dell'antica Grecia. Sarebbe bello condurre uno studio geografico piu' ampio per vedere se servivano allo stesso scopo". (ANSA). Y75-MAR 25-SET-19 11:46 NNNN
Salute: fegato, pancreas e dotti biliari, creato sistema a 3 organoidi =
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 14.39.08
Salute: fegato, pancreas e dotti biliari, creato sistema a 3 organoidi =
(AGI) - Londra, 25 set. - (NOTIZIA EMBARGATA FINO ALLE 19) - Per la prima volta al mondo e' stato creato in laboratorio un sistema a tre organoidi: fegato, pancreas e dotti biliari. Tutti collegati fra loro. A riuscirci e' stato un gruppo di ricercatori del Cincinnati Children's Hospital Medical Center, pubblicato sulla rivista Nature. Gli organoidi, cresciuti da cellule staminali, sono minuscole formazioni in 3D di tessuto umano che svolgono effettivamente le funzioni di piu' tipi di cellule presenti in organi di dimensioni standard. Di per se', gli organoidi umani forniscono gia' uno strumento sofisticato per la ricerca. Ma questo progresso consentiro' agli scienziati di studiare come funzionano i tessuti umani in concerto. Questo importante passo in avanti potrebbe iniziare a ridurre la necessita' di studi sui farmaci basati sugli animali, accelerare il concetto di medicina di precisione e un giorno portare a tessuti trapiantabili coltivati in laboratori. "La connettivita' e' la parte piu' importante del lavoro", afferma Takanori Takebe, che ha guidato lo studio. "Quello che abbiamo fatto e' stato progettare un metodo per produrre tessuti in fase di formazione pre-organo in modo che possano svilupparsi in modo naturale. Stiamo massimizzando - aggiunge - la nostra capacita' di creare organi piu' simili a quelli del corpo". (AGI) Red/Pgi 251438 SET 19 NNNN
Salute: fegato, pancreas e dotti biliari, creato sistema a 3 organoidi =
(AGI) - Londra, 25 set. - (NOTIZIA EMBARGATA FINO ALLE 19) - Per la prima volta al mondo e' stato creato in laboratorio un sistema a tre organoidi: fegato, pancreas e dotti biliari. Tutti collegati fra loro. A riuscirci e' stato un gruppo di ricercatori del Cincinnati Children's Hospital Medical Center, pubblicato sulla rivista Nature. Gli organoidi, cresciuti da cellule staminali, sono minuscole formazioni in 3D di tessuto umano che svolgono effettivamente le funzioni di piu' tipi di cellule presenti in organi di dimensioni standard. Di per se', gli organoidi umani forniscono gia' uno strumento sofisticato per la ricerca. Ma questo progresso consentiro' agli scienziati di studiare come funzionano i tessuti umani in concerto. Questo importante passo in avanti potrebbe iniziare a ridurre la necessita' di studi sui farmaci basati sugli animali, accelerare il concetto di medicina di precisione e un giorno portare a tessuti trapiantabili coltivati in laboratori. "La connettivita' e' la parte piu' importante del lavoro", afferma Takanori Takebe, che ha guidato lo studio. "Quello che abbiamo fatto e' stato progettare un metodo per produrre tessuti in fase di formazione pre-organo in modo che possano svilupparsi in modo naturale. Stiamo massimizzando - aggiunge - la nostra capacita' di creare organi piu' simili a quelli del corpo". (AGI) Red/Pgi 251438 SET 19 NNNN
CORRUZIONE. DAVIGO: I GIUDICI SI DIMETTONO, I POLITICI NO
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 14.22.58
CORRUZIONE. DAVIGO: I GIUDICI SI DIMETTONO, I POLITICI NO
DIR1150 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT CORRUZIONE. DAVIGO: I GIUDICI SI DIMETTONO, I POLITICI NO (DIRE) Roma, 25 set. - "Io non posso parlare di questi fatti per l'ovvia ragione che sono componente della sezione disciplinare e se ne parlo vengo ricusato. Pero' non siamo proprio uguali perche' con orgoglio devo dire una cosa: i nostri che sono stati coinvolti in queste vicende si sono dimessi tutti, io di parlamentari che si dimettono faccio fatica a ricordarne". Lo ha detto Piercamillo Davigo, presidente della II Sezione Penale presso la Corte suprema di cassazione e membro togato del Csm, nella puntata di ieri sera 'Di Martedi'' su La7, rispondendo a una domanda sullo scandalo relativo al cosiddetto 'caso Palamara' che ha travolto il Consiglio Superiore della Magistratura nell'ambito dell'inchiesta sui tentativida parte della politica di condizionamento dei vertici delle Procure di Roma e Perugia. La corruzione e' ancora mezzo per finanziare la politica? "Credo di si'" risponde Davigo precisando che vista l'abolizione del contributo pubblico, ora "la politica viene finanziata con mezzi diversi dal contributo statale e spesso con finanziamenti non indicati e non indicabili". (Mar/ Dire) 14:21 25-09-19 NNNN
CORRUZIONE. DAVIGO: I GIUDICI SI DIMETTONO, I POLITICI NO
DIR1150 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT CORRUZIONE. DAVIGO: I GIUDICI SI DIMETTONO, I POLITICI NO (DIRE) Roma, 25 set. - "Io non posso parlare di questi fatti per l'ovvia ragione che sono componente della sezione disciplinare e se ne parlo vengo ricusato. Pero' non siamo proprio uguali perche' con orgoglio devo dire una cosa: i nostri che sono stati coinvolti in queste vicende si sono dimessi tutti, io di parlamentari che si dimettono faccio fatica a ricordarne". Lo ha detto Piercamillo Davigo, presidente della II Sezione Penale presso la Corte suprema di cassazione e membro togato del Csm, nella puntata di ieri sera 'Di Martedi'' su La7, rispondendo a una domanda sullo scandalo relativo al cosiddetto 'caso Palamara' che ha travolto il Consiglio Superiore della Magistratura nell'ambito dell'inchiesta sui tentativida parte della politica di condizionamento dei vertici delle Procure di Roma e Perugia. La corruzione e' ancora mezzo per finanziare la politica? "Credo di si'" risponde Davigo precisando che vista l'abolizione del contributo pubblico, ora "la politica viene finanziata con mezzi diversi dal contributo statale e spesso con finanziamenti non indicati e non indicabili". (Mar/ Dire) 14:21 25-09-19 NNNN
>>>ANSA/ Due poliziotte salvano bimba 10 anni da suicidio a Roma
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 18.04.37
>>>ANSA/ Due poliziotte salvano bimba 10 anni da suicidio a Roma
ZCZC7559/SXB XCI19346_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB >>>ANSA/ Due poliziotte salvano bimba 10 anni da suicidio a Roma Carabiniere in canoa salva donna che si era buttata nel Tevere (ANSA) - ROMA, 25 SET - Quando hanno visto il capannello di persone sotto una palazzina al centro di Roma hanno avvertito che stava succedendo qualcosa di grave cosi' si sono fermate per controllare. E' bastato alzare lo sguardo per vedere che su un balcone al terzo piano c'era una bambina che si sporgeva dalla ringhiera e alle sue spalle un'anziana che si sbracciava. Le due poliziotte, libere dal servizio, non ci hanno pensato un attimo: hanno raggiunto l'appartamento riuscendo ad afferrare in tempo la bambina di soli 10 anni che voleva lanciarsi nel vuoto, gridando e piangendo. E' accaduto stamattina intorno alle 8 in un quartiere centrale. "E' una cosa che mi portero' dentro per tutta la vita" ha raccontato il commissario capo Maurizia Quattrone della Direzione Centrale Polizia Criminale. "Io ero in auto mentre la collega del commissariato di zona a piedi quando entrambe siamo state attratte da quel capannello di persone che guardavano verso l'alto. Qualcosa mi ha detto che c'era una situazione di grave da gestire - ha ricordato - Quando abbiamo visto la bambina che si sporgeva dal balcone siamo immediatamente intervenute. La nostra premura era di metterla in salvo, cosi' l'abbiamo afferrata. Poi l'abbiamo portata dentro casa dove l'ho tenuta in braccio a lungo per calmarla e consolarla in attesa dei soccorsi". In casa con la bambina c'era la nonna, poi e' arrivata anche la madre che era uscita per andare a lavoro. La bambina e' stata portata in ospedale per verificare se avesse bisogno di cure. Avviata anche una segnalazione alla Procura dei minori. "Nella tragedia di quella situazione, la gioia piu' grande e' che si sia salvata" ha aggiunto. E il salvataggio della bambina e' il secondo in poche ore nella Capitale. Ieri sera una donna di 52 anni che voleva farla finita lanciandosi nel Tevere e' stata salvata da un carabiniere libero dal servizio. Il militare, che in quel momento si stava allenando con la canoa sul fiume, ha sentito un tonfo all'altezza di Ponte Nenni e poi ha visto emergere dall'acqua il corpo di una donna in stato di semi-incoscienza. Cosi' il militare, che presta servizio alla centrale operativa del Gruppo di Roma, l'ha raggiunta con la canoa e, una volta afferrata per un braccio, l'ha portata a riva remando piano piano fino alla banchina dove si trova un locale. Alcuni dipendenti lo hanno aiutato a tirarla a riva ed e' stato dato l'allarme. Sul posto il 118 e i carabinieri della stazione Flaminia. La donna e' stata portata in ospedale. A casa e' stato anche trovato un biglietto di addio. "Sono cresciuto sul Tevere per la passione che ho per questo sport - racconta il carabiniere - e gia' 15 anni fa mi era capitato di salvare una donna che aveva tentato il suicidio. Ieri non ho esitato ad avvicinarmi alla signora quando ho capito che era in difficolta'. Non mi sento un eroe, ho fatto solo il mio dovere". (ANSA). YF1-ST 25-SET-19 18:03 NNNN
>>>ANSA/ Due poliziotte salvano bimba 10 anni da suicidio a Roma
ZCZC7559/SXB XCI19346_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB >>>ANSA/ Due poliziotte salvano bimba 10 anni da suicidio a Roma Carabiniere in canoa salva donna che si era buttata nel Tevere (ANSA) - ROMA, 25 SET - Quando hanno visto il capannello di persone sotto una palazzina al centro di Roma hanno avvertito che stava succedendo qualcosa di grave cosi' si sono fermate per controllare. E' bastato alzare lo sguardo per vedere che su un balcone al terzo piano c'era una bambina che si sporgeva dalla ringhiera e alle sue spalle un'anziana che si sbracciava. Le due poliziotte, libere dal servizio, non ci hanno pensato un attimo: hanno raggiunto l'appartamento riuscendo ad afferrare in tempo la bambina di soli 10 anni che voleva lanciarsi nel vuoto, gridando e piangendo. E' accaduto stamattina intorno alle 8 in un quartiere centrale. "E' una cosa che mi portero' dentro per tutta la vita" ha raccontato il commissario capo Maurizia Quattrone della Direzione Centrale Polizia Criminale. "Io ero in auto mentre la collega del commissariato di zona a piedi quando entrambe siamo state attratte da quel capannello di persone che guardavano verso l'alto. Qualcosa mi ha detto che c'era una situazione di grave da gestire - ha ricordato - Quando abbiamo visto la bambina che si sporgeva dal balcone siamo immediatamente intervenute. La nostra premura era di metterla in salvo, cosi' l'abbiamo afferrata. Poi l'abbiamo portata dentro casa dove l'ho tenuta in braccio a lungo per calmarla e consolarla in attesa dei soccorsi". In casa con la bambina c'era la nonna, poi e' arrivata anche la madre che era uscita per andare a lavoro. La bambina e' stata portata in ospedale per verificare se avesse bisogno di cure. Avviata anche una segnalazione alla Procura dei minori. "Nella tragedia di quella situazione, la gioia piu' grande e' che si sia salvata" ha aggiunto. E il salvataggio della bambina e' il secondo in poche ore nella Capitale. Ieri sera una donna di 52 anni che voleva farla finita lanciandosi nel Tevere e' stata salvata da un carabiniere libero dal servizio. Il militare, che in quel momento si stava allenando con la canoa sul fiume, ha sentito un tonfo all'altezza di Ponte Nenni e poi ha visto emergere dall'acqua il corpo di una donna in stato di semi-incoscienza. Cosi' il militare, che presta servizio alla centrale operativa del Gruppo di Roma, l'ha raggiunta con la canoa e, una volta afferrata per un braccio, l'ha portata a riva remando piano piano fino alla banchina dove si trova un locale. Alcuni dipendenti lo hanno aiutato a tirarla a riva ed e' stato dato l'allarme. Sul posto il 118 e i carabinieri della stazione Flaminia. La donna e' stata portata in ospedale. A casa e' stato anche trovato un biglietto di addio. "Sono cresciuto sul Tevere per la passione che ho per questo sport - racconta il carabiniere - e gia' 15 anni fa mi era capitato di salvare una donna che aveva tentato il suicidio. Ieri non ho esitato ad avvicinarmi alla signora quando ho capito che era in difficolta'. Non mi sento un eroe, ho fatto solo il mio dovere". (ANSA). YF1-ST 25-SET-19 18:03 NNNN
ANSA/ Un test italiano scova i primissimi segni di un tumore
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 17.12.16
ANSA/ Un test italiano scova i primissimi segni di un tumore
ZCZC6757/SX4 XSP17827_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN ANSA/ Un test italiano scova i primissimi segni di un tumore Sulla base del Dna che circola nel sangue (ANSA) - ROMA, 25 SET - Nella corsa alla cosiddetta 'biopsia liquida', un test del sangue in grado di diagnosticare i tumori piu' precocemente rispetto a quelli in uso oggi, si aggiunge un nuovo partecipante italiano. Un test genetico ideato da un gruppo internazionale di esperti coordinato dai ricercatori di Bioscience Genomics, spin-off partecipato dall'Universita' degli Studi di Roma "Tor Vergata", si e' rivelato molto promettente nel trovare tracce del cancro prima ancora che inizi a formarsi, come dimostra uno studio pubblicato su Cell Death & Disease . La ricerca si basa su Helixafe, su un algoritmo brevettato da Bioscience che usa il sequenziamento del DNA nell'individuazione delle alterazioni genetiche che precedono lo sviluppo del cancro (prodromiche) e quindi in individui sani e asintomatici che non hanno ancora sviluppato alcun tumore. Una volta validato da ulteriori studi l'approccio potrebbe essere usato per curare i pazienti prima ancora che insorga il tumore. In questa ricerca sono stati analizzati, per un periodo da uno a 10 anni, campioni di sangue raccolti da 114 individui inizialmente tutti sani. Successivamente e' stata confermata la validita' della strategia con il confronto dei risultati dell'analisi di Bioscience Genomics, ottenuti dai campioni di sangue dei pazienti oncologici, con quelli dell'analisi dei tessuti ottenuta dalle biopsie di tumore degli stessi pazienti. Infine, la presenza e lo sviluppo delle alterazioni genetiche sono state valutate in parallelo al monitoraggio dello stato di salute dei soggetti, sempre per un periodo variabile tra 1 e 10 anni. "Si tratta di un primo importante passo nella strada verso una rapida applicazione clinica della genomica in oncologia - afferma Giuseppe Novelli, rettore dell'Universita' "Tor Vergata" e responsabile dello studio -. Ora sappiamo di avere a disposizione una solida tecnologia che permettera' il passaggio dal laboratorio alla pratica". L'obiettivo di Helixafe e' identificare sottopopolazioni di individui sani e asintomatici che non hanno ancora sviluppato un cancro e che potrebbero cominciare a combattere i tumori ancora prima di una diagnosi precoce, precisano gli autori dello studio. Sono tanti, oramai, i farmaci ed i prodotti biologici che hanno un'efficacia chemio-preventiva e che quindi possono essere impiegati per soggetti ad alto rischio di tumore. "Siamo entusiasti che il lavoro di validazione sia stato pubblicato su una rivista cosi' importante - spiega Giuseppe Mucci, Ceo di Bioscience Institute -. A breve assoceremo a Helixafe, che monitora l'instabilita' genetica, anche la valutazione dell'infiammazione cronica e dell'equilibrio batterico intestinale che sinergicamente contribuiscono allo sviluppo del tumore". (ANSA). Y91-CR 25-SET-19 17:11 NNNN
ANSA/ Un test italiano scova i primissimi segni di un tumore
ZCZC6757/SX4 XSP17827_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN ANSA/ Un test italiano scova i primissimi segni di un tumore Sulla base del Dna che circola nel sangue (ANSA) - ROMA, 25 SET - Nella corsa alla cosiddetta 'biopsia liquida', un test del sangue in grado di diagnosticare i tumori piu' precocemente rispetto a quelli in uso oggi, si aggiunge un nuovo partecipante italiano. Un test genetico ideato da un gruppo internazionale di esperti coordinato dai ricercatori di Bioscience Genomics, spin-off partecipato dall'Universita' degli Studi di Roma "Tor Vergata", si e' rivelato molto promettente nel trovare tracce del cancro prima ancora che inizi a formarsi, come dimostra uno studio pubblicato su Cell Death & Disease . La ricerca si basa su Helixafe, su un algoritmo brevettato da Bioscience che usa il sequenziamento del DNA nell'individuazione delle alterazioni genetiche che precedono lo sviluppo del cancro (prodromiche) e quindi in individui sani e asintomatici che non hanno ancora sviluppato alcun tumore. Una volta validato da ulteriori studi l'approccio potrebbe essere usato per curare i pazienti prima ancora che insorga il tumore. In questa ricerca sono stati analizzati, per un periodo da uno a 10 anni, campioni di sangue raccolti da 114 individui inizialmente tutti sani. Successivamente e' stata confermata la validita' della strategia con il confronto dei risultati dell'analisi di Bioscience Genomics, ottenuti dai campioni di sangue dei pazienti oncologici, con quelli dell'analisi dei tessuti ottenuta dalle biopsie di tumore degli stessi pazienti. Infine, la presenza e lo sviluppo delle alterazioni genetiche sono state valutate in parallelo al monitoraggio dello stato di salute dei soggetti, sempre per un periodo variabile tra 1 e 10 anni. "Si tratta di un primo importante passo nella strada verso una rapida applicazione clinica della genomica in oncologia - afferma Giuseppe Novelli, rettore dell'Universita' "Tor Vergata" e responsabile dello studio -. Ora sappiamo di avere a disposizione una solida tecnologia che permettera' il passaggio dal laboratorio alla pratica". L'obiettivo di Helixafe e' identificare sottopopolazioni di individui sani e asintomatici che non hanno ancora sviluppato un cancro e che potrebbero cominciare a combattere i tumori ancora prima di una diagnosi precoce, precisano gli autori dello studio. Sono tanti, oramai, i farmaci ed i prodotti biologici che hanno un'efficacia chemio-preventiva e che quindi possono essere impiegati per soggetti ad alto rischio di tumore. "Siamo entusiasti che il lavoro di validazione sia stato pubblicato su una rivista cosi' importante - spiega Giuseppe Mucci, Ceo di Bioscience Institute -. A breve assoceremo a Helixafe, che monitora l'instabilita' genetica, anche la valutazione dell'infiammazione cronica e dell'equilibrio batterico intestinale che sinergicamente contribuiscono allo sviluppo del tumore". (ANSA). Y91-CR 25-SET-19 17:11 NNNN
= SCHEDA = Antibiotico-resistenza, 33mila morti in Ue; Italia maglia nera =
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 11.34.44
= SCHEDA = Antibiotico-resistenza, 33mila morti in Ue; Italia maglia nera =
(AGI) - Roma, 25 set. - C'e' una strage in corso e noi siamo al momento completamente disarmati. Centinaia di migliaia di persone muoiono ogni giorno nel mondo a causa di un fenomeno chiamato "antibiotico-resistenza": i farmaci, anche i migliori, riescono sempre meno a eliminare le infezioni. Siamo molto vicini a quella catastrofe che gli esperto hanno emblematicamente ribattezzato come "Apocalisse antibiotica". L'Onu calcola che i casi di resistenza portino a livello mondiale a 700.000 morti l'anno. Ai 230mila morti dovuti soltanto alla tubercolosi resistente si aggiungono quelli per infezioni del tratto respiratorio, infezioni sessuali e quelle legate alle procedure mediche invasive, e a quelle legate al cibo. Il mondo, sottolineano gli esperti, sta gia' subendo gli impatti economici del fenomeno, con 24 milioni di persone che potrebbero essere spinte verso la poverta' estrema entro il 2030. Se non si fa nulla, gli scenari sono tragici. Entro il 2030 i morti per resistenza farmacologica potrebbero arrivare a 10 milioni. In Europa si stimano 33mila decessi l'anno a causa della resistenza dei batteri agli antibiotici. All'Italia va la maglia nera con oltre 10mila decessi. Siamo al primo posto di tutte le tristi classifiche: per tasso di mortalita' per antibiotico resistenza, per anni di vita persi in salute, per giorni extra di ospedalizzazione dovuti a questo problema. Si stima che nei prossimi 30 anni moriranno per questo motivo 450 mila persone. Per fare un paragone si tratta di un italiano attualmente vivente su 130. (AGI) Pgi 251134 SET 19 NNNN
= SCHEDA = Antibiotico-resistenza, 33mila morti in Ue; Italia maglia nera =
(AGI) - Roma, 25 set. - C'e' una strage in corso e noi siamo al momento completamente disarmati. Centinaia di migliaia di persone muoiono ogni giorno nel mondo a causa di un fenomeno chiamato "antibiotico-resistenza": i farmaci, anche i migliori, riescono sempre meno a eliminare le infezioni. Siamo molto vicini a quella catastrofe che gli esperto hanno emblematicamente ribattezzato come "Apocalisse antibiotica". L'Onu calcola che i casi di resistenza portino a livello mondiale a 700.000 morti l'anno. Ai 230mila morti dovuti soltanto alla tubercolosi resistente si aggiungono quelli per infezioni del tratto respiratorio, infezioni sessuali e quelle legate alle procedure mediche invasive, e a quelle legate al cibo. Il mondo, sottolineano gli esperti, sta gia' subendo gli impatti economici del fenomeno, con 24 milioni di persone che potrebbero essere spinte verso la poverta' estrema entro il 2030. Se non si fa nulla, gli scenari sono tragici. Entro il 2030 i morti per resistenza farmacologica potrebbero arrivare a 10 milioni. In Europa si stimano 33mila decessi l'anno a causa della resistenza dei batteri agli antibiotici. All'Italia va la maglia nera con oltre 10mila decessi. Siamo al primo posto di tutte le tristi classifiche: per tasso di mortalita' per antibiotico resistenza, per anni di vita persi in salute, per giorni extra di ospedalizzazione dovuti a questo problema. Si stima che nei prossimi 30 anni moriranno per questo motivo 450 mila persone. Per fare un paragone si tratta di un italiano attualmente vivente su 130. (AGI) Pgi 251134 SET 19 NNNN
INFLUENZA: ISOLATO A PARMA IL PRIMO VIRUS DELLA STAGIONE
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 11.07.18
INFLUENZA: ISOLATO A PARMA IL PRIMO VIRUS DELLA STAGIONE =
ADN0246 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RER INFLUENZA: ISOLATO A PARMA IL PRIMO VIRUS DELLA STAGIONE = Di specie B, è stato identificato in una bimba di 6 anni Milano, 25 set. (AdnKronos Salute) - Influenza a settembre. Il primo virus della stagione, di specie B, è stato identificato a Parma da un tampone faringeo di una bambina di 6 anni ricoverata nel reparto di Pediatria generale e d'urgenza dell'azienda ospedaliero-universitaria. (segue) (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 25-SET-19 11:07 NNNN
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 11.24.18
INFLUENZA: ISOLATO A PARMA IL PRIMO VIRUS DELLA STAGIONE (2) =
ADN0287 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RER INFLUENZA: ISOLATO A PARMA IL PRIMO VIRUS DELLA STAGIONE (2) = (AdnKronos Salute) - La piccola paziente - riferiscono dall'ateneo di Parma - era stata ricoverata con febbre e mal di gola riferita a una generica affezione dell'apparato respiratorio, per la quale non era stato formulato un sospetto clinico di influenza. Il virus influenzale è stato invece isolato ieri da Flora De Conto e Maria Cristina Arcangeletti e dai loro collaboratori, nei Laboratori di Virologia molecolare e isolamento agenti virali dell'Unità operativa complessa di Virologia dell'Aou parmigiana, guidata da Adriana Calderaro, direttore della Scuola di specializzazione in Microbiologia e virologia e afferente al Dipartimento di Medicina e chirurgia dell'università. Soltanto lunedì, la stessa équipe ha effettuato la diagnosi tempestiva di un caso di Dengue in un altro paziente pediatrico italiano, di ritorno da un viaggio nel Sud-Est asiatico. "L'impiego di tecnologie molecolari avanzate, in sinergia con metodi colturali convenzionali, in uso all'Uoc di Virologia dell'Aou di Parma - sottolinea l'ateneo - ha permesso una diagnosi rapida di infezione da virus influenza B. Il virus influenza B, così come il virus influenza di specie A, causa infezione e malattia nell'uomo con circolazione ed episodi epidemici ricorrenti e generalmente collocati nella stagione invernale nei Paesi a clima temperato". (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 25-SET-19 11:24 NNNN
INFLUENZA: ISOLATO A PARMA IL PRIMO VIRUS DELLA STAGIONE =
ADN0246 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RER INFLUENZA: ISOLATO A PARMA IL PRIMO VIRUS DELLA STAGIONE = Di specie B, è stato identificato in una bimba di 6 anni Milano, 25 set. (AdnKronos Salute) - Influenza a settembre. Il primo virus della stagione, di specie B, è stato identificato a Parma da un tampone faringeo di una bambina di 6 anni ricoverata nel reparto di Pediatria generale e d'urgenza dell'azienda ospedaliero-universitaria. (segue) (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 25-SET-19 11:07 NNNN
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 11.24.18
INFLUENZA: ISOLATO A PARMA IL PRIMO VIRUS DELLA STAGIONE (2) =
ADN0287 7 CRO 0 ADN CRO NAZ RER INFLUENZA: ISOLATO A PARMA IL PRIMO VIRUS DELLA STAGIONE (2) = (AdnKronos Salute) - La piccola paziente - riferiscono dall'ateneo di Parma - era stata ricoverata con febbre e mal di gola riferita a una generica affezione dell'apparato respiratorio, per la quale non era stato formulato un sospetto clinico di influenza. Il virus influenzale è stato invece isolato ieri da Flora De Conto e Maria Cristina Arcangeletti e dai loro collaboratori, nei Laboratori di Virologia molecolare e isolamento agenti virali dell'Unità operativa complessa di Virologia dell'Aou parmigiana, guidata da Adriana Calderaro, direttore della Scuola di specializzazione in Microbiologia e virologia e afferente al Dipartimento di Medicina e chirurgia dell'università. Soltanto lunedì, la stessa équipe ha effettuato la diagnosi tempestiva di un caso di Dengue in un altro paziente pediatrico italiano, di ritorno da un viaggio nel Sud-Est asiatico. "L'impiego di tecnologie molecolari avanzate, in sinergia con metodi colturali convenzionali, in uso all'Uoc di Virologia dell'Aou di Parma - sottolinea l'ateneo - ha permesso una diagnosi rapida di infezione da virus influenza B. Il virus influenza B, così come il virus influenza di specie A, causa infezione e malattia nell'uomo con circolazione ed episodi epidemici ricorrenti e generalmente collocati nella stagione invernale nei Paesi a clima temperato". (Opa/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 25-SET-19 11:24 NNNN
NEWS SANITA'. A cosa servono i neuroni specchio? A imitare e apprendere
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 08.29.28
NEWS SANITA'. A cosa servono i neuroni specchio? A imitare e apprendere
DIR0104 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT NEWS SANITA'. A cosa servono i neuroni specchio? A imitare e apprendere (DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 25 set. - "Capiamo le emozioni perche' fino alla nascita siamo capaci di piangere e di ridere". Con parole semplici Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato italiano coordinatore del gruppo di scienziati che nel 1992 ha scoperto i neuroni specchio, apre la sua relazione al Convegno Internazionale di Suicidologia e Salute pubblica a Roma. "Quando vedo una persona che ride si attiva in me l'aria che mi porta a ridere. Il meccanismo mirror ci permette di capire le azioni altrui usando il nostro modello". I neuroni specchio a cosa servono? "Hanno due scopi- risponde il neuroscienziato- l'imitazione, per trasformare un pattern visivo in motorio, e la capacita' di apprendere imitando. Questa e' una specificita' dell'uomo per capire l'azione fatta dall'individuo. Il modello dell'azione di un altro- afferma lo scienziato- viene ripetuto nel mio cervello". È un campo di studio ancora attivo e tra i tantissimi esperimenti fatti con le neuroimmagini ce n'e' uno di risonanza che Rizzolatti spiega alla platea. "Sono state presentate a uno studente delle azioni fatte da una scimmia, un uomo e un cane. L'uomo leggeva, la scimmia faceva gesti affettivi e il cane abbaiava. Il sistema a specchio si attiva solo quando un'azione e' comune alle varie specie. Infatti, l'abbaiare del cane attiva le aree visive ma non il sistema a specchio dello studente". Esistono due sistemi diversi per capire le azioni, quello visivo e quello logico differenziale. "Il piu' antico si basa sul capire mediante un'attivazione del mio sistema motorio, quando un'azione si rispecchia nel mio sistema motorio. E questo processo e' valido anche per i sistemi emozionali. Il disgusto eccita l'attivazione dell'insula- racconta Rizzolatti- lo ha dimostrato un esperimento di risonanza in cui veniva iniettato nel naso tramite una cannula l'odore di uova marce. Come risultato si e' attivata l'insula. Gli stessi soggetti vedevano poi degli attori che esprimevano diverse emozioni, tra cui il disgusto. La sola osservazione ha attivato in loro la stessa area rispetto al disgusto. La coincidenza tra la tua emozione e la mia emozione si chiama empatia. Cogliamo l'azione dell'altro rappresentandolo dentro di noi e la stessa cosa avviene per la paura- conclude- perche' stimolando l'amigdala determiniamo la paura". (Red/ Dire) 08:29 25-09-19 NNNN
NEWS SANITA'. A cosa servono i neuroni specchio? A imitare e apprendere
DIR0104 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT NEWS SANITA'. A cosa servono i neuroni specchio? A imitare e apprendere (DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 25 set. - "Capiamo le emozioni perche' fino alla nascita siamo capaci di piangere e di ridere". Con parole semplici Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato italiano coordinatore del gruppo di scienziati che nel 1992 ha scoperto i neuroni specchio, apre la sua relazione al Convegno Internazionale di Suicidologia e Salute pubblica a Roma. "Quando vedo una persona che ride si attiva in me l'aria che mi porta a ridere. Il meccanismo mirror ci permette di capire le azioni altrui usando il nostro modello". I neuroni specchio a cosa servono? "Hanno due scopi- risponde il neuroscienziato- l'imitazione, per trasformare un pattern visivo in motorio, e la capacita' di apprendere imitando. Questa e' una specificita' dell'uomo per capire l'azione fatta dall'individuo. Il modello dell'azione di un altro- afferma lo scienziato- viene ripetuto nel mio cervello". È un campo di studio ancora attivo e tra i tantissimi esperimenti fatti con le neuroimmagini ce n'e' uno di risonanza che Rizzolatti spiega alla platea. "Sono state presentate a uno studente delle azioni fatte da una scimmia, un uomo e un cane. L'uomo leggeva, la scimmia faceva gesti affettivi e il cane abbaiava. Il sistema a specchio si attiva solo quando un'azione e' comune alle varie specie. Infatti, l'abbaiare del cane attiva le aree visive ma non il sistema a specchio dello studente". Esistono due sistemi diversi per capire le azioni, quello visivo e quello logico differenziale. "Il piu' antico si basa sul capire mediante un'attivazione del mio sistema motorio, quando un'azione si rispecchia nel mio sistema motorio. E questo processo e' valido anche per i sistemi emozionali. Il disgusto eccita l'attivazione dell'insula- racconta Rizzolatti- lo ha dimostrato un esperimento di risonanza in cui veniva iniettato nel naso tramite una cannula l'odore di uova marce. Come risultato si e' attivata l'insula. Gli stessi soggetti vedevano poi degli attori che esprimevano diverse emozioni, tra cui il disgusto. La sola osservazione ha attivato in loro la stessa area rispetto al disgusto. La coincidenza tra la tua emozione e la mia emozione si chiama empatia. Cogliamo l'azione dell'altro rappresentandolo dentro di noi e la stessa cosa avviene per la paura- conclude- perche' stimolando l'amigdala determiniamo la paura". (Red/ Dire) 08:29 25-09-19 NNNN
NEWS SANITA'. Poche domande per prevenire suicidi, dagli Usa protocollo ad hoc
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 08.23.31
NEWS SANITA'. Poche domande per prevenire suicidi, dagli Usa protocollo ad hoc
DIR0090 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT NEWS SANITA'. Poche domande per prevenire suicidi, dagli Usa protocollo ad hoc (DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 25 set. - È assolutamente possibile prevenire i suicidi. Dalla Colombia University arriva un protocollo che ha girato il mondo, in grado di trovare le persone a rischio suicidio con poche e semplici domande, che chiunque potrebbe fare". A presentarlo oggi al convegno internazionale di suicidiologia e salute pubblica e' Kelly Posner, professoressa di Psichiatria al Vagelos College di Medicina e Chirurgia della Columbia University, nonche' fondatrice e direttrice del Columbia Lighthouse Project. "Il 50% delle persone che muore per suicidio e' andato dal suo medico di base un mese prima di morire- spiega l'esperta- le domande contenute nella Scala della Columbia University per la valutazione della gravita' del rischio di suicidio (C-SSRS) ci permettono di trovare queste persone che soffrono in silenzio". 'Hai desiderato di poterti addormentare e non svegliarti mai piu'? Hai mai avuto questi pensieri?'. Sono solo alcuni di questi quesiti, che e' possibile rintracciare online. "Ormai e' noto che la principale causa che porta al suicidio e' una malattia trattabile medicalmente che si chiama depressione- conclude Posner- Perche' non pensiamo alla depressione come pensiamo al cancro, all'asma o ad un'infezione per cui prendiamo antibiotici? Il 75% delle persone depresse che necessita di trattamenti non li chiede". (Red/ Dire) 08:23 25-09-19 NNNN
NEWS SANITA'. Poche domande per prevenire suicidi, dagli Usa protocollo ad hoc
DIR0090 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT NEWS SANITA'. Poche domande per prevenire suicidi, dagli Usa protocollo ad hoc (DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 25 set. - È assolutamente possibile prevenire i suicidi. Dalla Colombia University arriva un protocollo che ha girato il mondo, in grado di trovare le persone a rischio suicidio con poche e semplici domande, che chiunque potrebbe fare". A presentarlo oggi al convegno internazionale di suicidiologia e salute pubblica e' Kelly Posner, professoressa di Psichiatria al Vagelos College di Medicina e Chirurgia della Columbia University, nonche' fondatrice e direttrice del Columbia Lighthouse Project. "Il 50% delle persone che muore per suicidio e' andato dal suo medico di base un mese prima di morire- spiega l'esperta- le domande contenute nella Scala della Columbia University per la valutazione della gravita' del rischio di suicidio (C-SSRS) ci permettono di trovare queste persone che soffrono in silenzio". 'Hai desiderato di poterti addormentare e non svegliarti mai piu'? Hai mai avuto questi pensieri?'. Sono solo alcuni di questi quesiti, che e' possibile rintracciare online. "Ormai e' noto che la principale causa che porta al suicidio e' una malattia trattabile medicalmente che si chiama depressione- conclude Posner- Perche' non pensiamo alla depressione come pensiamo al cancro, all'asma o ad un'infezione per cui prendiamo antibiotici? Il 75% delle persone depresse che necessita di trattamenti non li chiede". (Red/ Dire) 08:23 25-09-19 NNNN
NEWS SANITA'. Tumore pelle a cellule squamose, identikit per fermarlo
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 08.17.28
NEWS SANITA'. Tumore pelle a cellule squamose, identikit per fermarlo
DIR0078 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT NEWS SANITA'. Tumore pelle a cellule squamose, identikit per fermarlo (DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Milano, 25 set. - Offrire un identikit per scoprire e contrastare un particolare tipo di tumore alla pelle, il carcinoma cutaneo a cellule squamose, curabile nel 97% dei casi, ma molto pericoloso in fase avanzata. Questo l'obiettivo del convegno di oggi a Milano, organizzato da Sanofi Genzyme e dedicato al carcinoma cutaneo a cellule squamose (CSCC) o 'spinocellulare', un cancro della pelle non melanomatoso poco conosciuto che, se non trattato, ha un notevole impatto sulla qualita' di vita dei pazienti. Da qui la centralita' della prevenzione e di regole, anche semplici, per proteggersi e riconoscerlo ai primi stadi. Ne parla Iris Zalaudek, direttrice della Clinica dermatologica dell'Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste e presidente dell'International Dermoscopy Society. "Questo tipo di tumore spesso si manifesta sulla pelle con macchie rosse squamose sulle zone cronicamente fotoesposte e anche molto visibili", spiega Zalaudek citando viso, come cuoio cappelluto, orecchie, collo, braccia o gambe. Si tratta, prosegue, di una malattia causata dalla proliferazione maligna di cellule cheratinizzanti dello strato piu' esterno della pelle (l'epidermide) e si presenta inizialmente sotto forma di placche, noduli o lesioni verrucose o anche con un'ulcera sanguinante, indolore, ma che non cicatrizza. A essere colpiti sono soprattutto soggetti sopra i 60 anni, maschi e fototipi molto chiari. La causa che pesa maggiormente e' una prolungata esposizione al sole, oltre a fattori di predisposizione genetica. Quindi: "La fotoesposizione del passato apre la strada alla formazione di questo tumore. Il messaggio deve essere indirizzato soprattutto a persone giovani, che devono adottare la fotoprotezione, almeno '30' o ancor meglio '50', e evitare la fotoesposizione prolungata o esaustiva con bruciature ed eritemi solari", dice Zalaudek. A aumentare il rischio e' evidentemente anche l'esposizione eccessiva a lampade abbronzanti. Importante e' poi fare controlli medici, preventivi e alle prime avvisaglie di macchie sospette o noduli. "Oggi- sottolinea Zalaudek- e' possibile intervenire immediatamente attraverso l'asportazione chirurgica degli stadi iniziali o implementare strategie terapeutiche corrette negli stadi avanzati: la dermatoscopia consiste infatti in un esame non invasivo che consente di identificare i criteri morfologici altrimenti non visibili a occhio nudo". Facilmente gestibile nelle forme precoci, il CSCC diventa particolarmente difficile da trattare quando progredisce: e' il secondo tumore della pelle non melanomatoso per incidenza ma il primo per mortalita'. Oltre alla forma localmente avanzata, il carcinoma cutaneo a cellule squamose avanzato puo' generare metastasi nei linfonodi regionali e successivamente svilupparsi anche in siti distanti dalla lesione iniziale. Nelle fasi avanzate diventa particolarmente aggressivo, tanto da rappresentare una vera e propria sfida in termini terapeutici: spesso chirurgia e radioterapia non sono risolutive oppure non praticabili a causa dell'estensione del tumore o dello stato di salute del paziente. Oggi una nuova speranza e' rappresentata dall'immuno-oncologia, quel ramo dell'oncologia che attiva e stimola il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. "Una vera e propria svolta terapeutica per quei pazienti che non hanno risposte efficaci", spiega Paolo Bossi, professore di oncologia medica dell'Universita' di Brescia, che cita scoperte come il nuovo anticorpo monoclonale anti-Pd1, il Cemiplimab, farmaco sviluppato da Sanofi e Regeneron, "oggi il piu' studiato per questo tipo di malattia". Queste cure, precisa Bossi, che "ci permettono di andare a attaccare questa malattia studiando il modo con cui questa malattia si sviluppa" e "consentono al sistema immunitario del paziente di attaccare le cellule tumorali". Approvato lo scorso luglio dall'agenzia europea del farmaco (Ema), il Cemiplimab e' in attesa delle autorizzazioni da parte dell'agenzia italiana del farmaco (Aifa), che impieghera' almeno un anno a dare il via libera alla commercializzazione nel Paese. Al momento e' possibile usufruire dei nuovi farmaci tramite la formula del cosiddetto "uso compassionevole", ma, senza approvazioni legislative, non e' evidentemente sostenuta dal Sistema sanitario nazionale. L'auspicio dei pazienti cosi' come degli addetti ai lavori e' dunque che il Cemiplimab arrivi al piu' presto in Italia, dove si stimano i casi siano circa 11.000. Il CSCC e' una patologia che ha un impatto importante anche dal punto di vista economico sul Sistema sanitario nazionale, anche perche' se non trattato, il carcinoma cutaneo a cellule squamose progredisce con lesioni sempre piu' grandi e profonde che possono avere un impatto fortemente negativo sulla qualita' di vita dei pazienti. Le modifiche all'aspetto fisico, dovute al tumore stesso oppure agli interventi chirurgici effettuati per rimuoverlo, possono infatti portare a sentimenti negativi, come mancanza di fiducia in se stessi, poca autostima, difficolta' nelle interazioni sociali, ansia e isolamento sociale. Citando l'analisi dell'Economic evaluation and Hta, e' stato possibile stimare il costo sostenuto dal Sistema sanitario nazionale per la gestione ed il trattamento dei nuovi pazienti con diagnosi di CSCC in Italia, dichiara Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria Universita' di Roma Tor Vergata: per un paziente con diagnosi avanzata di CSCC in Italia tra i 3.200 e 3.500 euro all'anno, pari al il 36% in piu' rispetto a un paziente con CSCC resecabile chirurgicamente. "In assenza di terapie efficaci subentrate solo di recente, il sistema sanitario nazionale sta spendendo soldi ma senza avere un ritorno in termini di miglioramento del paziente- precisa Mennini-. In piu' questi pazienti non migliorando diventano eligibili alle prestazioni che fornisce l'Inps, e quindi si aggiunge la spesa a carico del sistema previdenziale, oltre che sanitario". Per Mennini una corretta identificazione e monitoraggio della patologia "consentirebbe una gestione precoce dei pazienti, cosi' da poterli curare con trattamenti innovativi ed efficaci in grado di migliorare la loro salute e permettere al Sistema sanitario nazionale di gestire efficacemente nel tempo, i costi". (Red/ Dire) 08:17 25-09-19 NNNN
NEWS SANITA'. Tumore pelle a cellule squamose, identikit per fermarlo
DIR0078 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT NEWS SANITA'. Tumore pelle a cellule squamose, identikit per fermarlo (DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Milano, 25 set. - Offrire un identikit per scoprire e contrastare un particolare tipo di tumore alla pelle, il carcinoma cutaneo a cellule squamose, curabile nel 97% dei casi, ma molto pericoloso in fase avanzata. Questo l'obiettivo del convegno di oggi a Milano, organizzato da Sanofi Genzyme e dedicato al carcinoma cutaneo a cellule squamose (CSCC) o 'spinocellulare', un cancro della pelle non melanomatoso poco conosciuto che, se non trattato, ha un notevole impatto sulla qualita' di vita dei pazienti. Da qui la centralita' della prevenzione e di regole, anche semplici, per proteggersi e riconoscerlo ai primi stadi. Ne parla Iris Zalaudek, direttrice della Clinica dermatologica dell'Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste e presidente dell'International Dermoscopy Society. "Questo tipo di tumore spesso si manifesta sulla pelle con macchie rosse squamose sulle zone cronicamente fotoesposte e anche molto visibili", spiega Zalaudek citando viso, come cuoio cappelluto, orecchie, collo, braccia o gambe. Si tratta, prosegue, di una malattia causata dalla proliferazione maligna di cellule cheratinizzanti dello strato piu' esterno della pelle (l'epidermide) e si presenta inizialmente sotto forma di placche, noduli o lesioni verrucose o anche con un'ulcera sanguinante, indolore, ma che non cicatrizza. A essere colpiti sono soprattutto soggetti sopra i 60 anni, maschi e fototipi molto chiari. La causa che pesa maggiormente e' una prolungata esposizione al sole, oltre a fattori di predisposizione genetica. Quindi: "La fotoesposizione del passato apre la strada alla formazione di questo tumore. Il messaggio deve essere indirizzato soprattutto a persone giovani, che devono adottare la fotoprotezione, almeno '30' o ancor meglio '50', e evitare la fotoesposizione prolungata o esaustiva con bruciature ed eritemi solari", dice Zalaudek. A aumentare il rischio e' evidentemente anche l'esposizione eccessiva a lampade abbronzanti. Importante e' poi fare controlli medici, preventivi e alle prime avvisaglie di macchie sospette o noduli. "Oggi- sottolinea Zalaudek- e' possibile intervenire immediatamente attraverso l'asportazione chirurgica degli stadi iniziali o implementare strategie terapeutiche corrette negli stadi avanzati: la dermatoscopia consiste infatti in un esame non invasivo che consente di identificare i criteri morfologici altrimenti non visibili a occhio nudo". Facilmente gestibile nelle forme precoci, il CSCC diventa particolarmente difficile da trattare quando progredisce: e' il secondo tumore della pelle non melanomatoso per incidenza ma il primo per mortalita'. Oltre alla forma localmente avanzata, il carcinoma cutaneo a cellule squamose avanzato puo' generare metastasi nei linfonodi regionali e successivamente svilupparsi anche in siti distanti dalla lesione iniziale. Nelle fasi avanzate diventa particolarmente aggressivo, tanto da rappresentare una vera e propria sfida in termini terapeutici: spesso chirurgia e radioterapia non sono risolutive oppure non praticabili a causa dell'estensione del tumore o dello stato di salute del paziente. Oggi una nuova speranza e' rappresentata dall'immuno-oncologia, quel ramo dell'oncologia che attiva e stimola il sistema immunitario a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. "Una vera e propria svolta terapeutica per quei pazienti che non hanno risposte efficaci", spiega Paolo Bossi, professore di oncologia medica dell'Universita' di Brescia, che cita scoperte come il nuovo anticorpo monoclonale anti-Pd1, il Cemiplimab, farmaco sviluppato da Sanofi e Regeneron, "oggi il piu' studiato per questo tipo di malattia". Queste cure, precisa Bossi, che "ci permettono di andare a attaccare questa malattia studiando il modo con cui questa malattia si sviluppa" e "consentono al sistema immunitario del paziente di attaccare le cellule tumorali". Approvato lo scorso luglio dall'agenzia europea del farmaco (Ema), il Cemiplimab e' in attesa delle autorizzazioni da parte dell'agenzia italiana del farmaco (Aifa), che impieghera' almeno un anno a dare il via libera alla commercializzazione nel Paese. Al momento e' possibile usufruire dei nuovi farmaci tramite la formula del cosiddetto "uso compassionevole", ma, senza approvazioni legislative, non e' evidentemente sostenuta dal Sistema sanitario nazionale. L'auspicio dei pazienti cosi' come degli addetti ai lavori e' dunque che il Cemiplimab arrivi al piu' presto in Italia, dove si stimano i casi siano circa 11.000. Il CSCC e' una patologia che ha un impatto importante anche dal punto di vista economico sul Sistema sanitario nazionale, anche perche' se non trattato, il carcinoma cutaneo a cellule squamose progredisce con lesioni sempre piu' grandi e profonde che possono avere un impatto fortemente negativo sulla qualita' di vita dei pazienti. Le modifiche all'aspetto fisico, dovute al tumore stesso oppure agli interventi chirurgici effettuati per rimuoverlo, possono infatti portare a sentimenti negativi, come mancanza di fiducia in se stessi, poca autostima, difficolta' nelle interazioni sociali, ansia e isolamento sociale. Citando l'analisi dell'Economic evaluation and Hta, e' stato possibile stimare il costo sostenuto dal Sistema sanitario nazionale per la gestione ed il trattamento dei nuovi pazienti con diagnosi di CSCC in Italia, dichiara Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria Universita' di Roma Tor Vergata: per un paziente con diagnosi avanzata di CSCC in Italia tra i 3.200 e 3.500 euro all'anno, pari al il 36% in piu' rispetto a un paziente con CSCC resecabile chirurgicamente. "In assenza di terapie efficaci subentrate solo di recente, il sistema sanitario nazionale sta spendendo soldi ma senza avere un ritorno in termini di miglioramento del paziente- precisa Mennini-. In piu' questi pazienti non migliorando diventano eligibili alle prestazioni che fornisce l'Inps, e quindi si aggiunge la spesa a carico del sistema previdenziale, oltre che sanitario". Per Mennini una corretta identificazione e monitoraggio della patologia "consentirebbe una gestione precoce dei pazienti, cosi' da poterli curare con trattamenti innovativi ed efficaci in grado di migliorare la loro salute e permettere al Sistema sanitario nazionale di gestire efficacemente nel tempo, i costi". (Red/ Dire) 08:17 25-09-19 NNNN
Usa: Massachusetts vieta sigarette elettroniche =
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 03.55.52
Usa: Massachusetts vieta sigarette elettroniche =
(AGI/AFP) - New York, 25 set. - Lo Stato americano del Massachusetts ha deciso di proibire la vendita di tutti i tipi di sigarette elettroniche. E' il primo Stato Usa ad adottare un divieto totale. La misura interdittiva e' entrata immediatamente in vigore e sara' valida fino al prossimo 25 gennaio. La notizia e' stata direttamente resa nota dal Governatore Charlie Baker, che ha parlato di emergenza per la salute pubblica.(AGI) Mal 250355 SET 19 NNNN
Usa: Massachusetts vieta sigarette elettroniche =
(AGI/AFP) - New York, 25 set. - Lo Stato americano del Massachusetts ha deciso di proibire la vendita di tutti i tipi di sigarette elettroniche. E' il primo Stato Usa ad adottare un divieto totale. La misura interdittiva e' entrata immediatamente in vigore e sara' valida fino al prossimo 25 gennaio. La notizia e' stata direttamente resa nota dal Governatore Charlie Baker, che ha parlato di emergenza per la salute pubblica.(AGI) Mal 250355 SET 19 NNNN
Carceri:Dap a direttori,troppe evasioni,si torni alle ronde
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 17.14.47
Carceri:Dap a direttori,troppe evasioni,si torni alle ronde
ZCZC6803/SXB XCI19584_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Carceri:Dap a direttori,troppe evasioni,si torni alle ronde Osapp,misure impossibili senza personale e con impianti obsoleti (ANSA) - ROMA, 25 SET - Sentinelle armate sui muri di cinta, ripristino delle funzionalita' delle telecamere e degli impianti di allarme e anti-intrusione , e sinche' non sara' compiuto, pattuglie di ronda all'esterno del carcere a integrare il servizio di vigilanza armata gia' previsto. Preoccupato dal ripetersi di recenti "gravi episodi di evasione" di detenuti, il capo del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) Franco Basentini con una circolare richiama direttori, Comandanti di reparto , coordinatori del servizio di sorveglianza generale e dei reparti detentivi, a "una costante azione di direzione , coordinamento e verifica dell'efficacia dei presidi di vigilanza e sicurezza". L'obiettivo e' "affinare e mirare i controlli" , pur nella consapevolezza delle "difficolta' conseguenti all'aumento della popolazione detenuta , alla carenza di personale, alla presenza di situazioni di disagio" di alcuni detenuti che spesso sfocia in proteste e aggressioni anche nei confronti del personale. Lungo l'elenco delle raccomandazioni. Togliere dal muro di cinta e dai cortili di passaggio qualunque materiale possa favorire l'evasione; introdurre una battitura delle inferriate anche serale; e ancora: perquisizioni accurate nelle celle, nelle docce, nei magazzini e in tutti i luoghi dove e' prevista al presenza di detenuti, controllo quotidiano della perfetta integrita' delle serrature, attenzione alta anche nella distribuzione delle lenzuola, spesso usate per fuggire, scrupolo nelle delicate operazioni di conta numerica. L'iniziativa del capo del Dap non convince i sindacati della polizia penitenziaria: e' "estemporanea e priva di concretezza", accusa l'Osapp, ricordando che sentinelle e ronde per la sorveglianza esterna agli istituti di pena "sono state ridotte o persino abolite per mancanza di Personale" , gli impianti antiscavalcamento e di video sorveglianza sono cosi' "obsoleti" che "andrebbero reinstallati" con "spese ingentissime", e i muri di cinta sono "in molti casi pericolanti e fuori norma percio' non percorribili da eventuali sentinelle". Forse e' solo un modo, osserva il segretario Leo Beneduci, per "attribuire le responsabilita' per le eventuali evasioni di detenuti dagli istituti di pena, a enti e soggetti diversi dai responsabili della stessa amministrazione penitenziaria centrale (il Dap) pur in presenza di carenze e disattenzioni organizzative, nella gestione dei detenuti, di organico e nelle infrastrutture a carattere generale". (ANSA). FH 25-SET-19 17:14 NNNN
Carceri:Dap a direttori,troppe evasioni,si torni alle ronde
ZCZC6803/SXB XCI19584_SXB_QBXB R CRO S0B QBXB Carceri:Dap a direttori,troppe evasioni,si torni alle ronde Osapp,misure impossibili senza personale e con impianti obsoleti (ANSA) - ROMA, 25 SET - Sentinelle armate sui muri di cinta, ripristino delle funzionalita' delle telecamere e degli impianti di allarme e anti-intrusione , e sinche' non sara' compiuto, pattuglie di ronda all'esterno del carcere a integrare il servizio di vigilanza armata gia' previsto. Preoccupato dal ripetersi di recenti "gravi episodi di evasione" di detenuti, il capo del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) Franco Basentini con una circolare richiama direttori, Comandanti di reparto , coordinatori del servizio di sorveglianza generale e dei reparti detentivi, a "una costante azione di direzione , coordinamento e verifica dell'efficacia dei presidi di vigilanza e sicurezza". L'obiettivo e' "affinare e mirare i controlli" , pur nella consapevolezza delle "difficolta' conseguenti all'aumento della popolazione detenuta , alla carenza di personale, alla presenza di situazioni di disagio" di alcuni detenuti che spesso sfocia in proteste e aggressioni anche nei confronti del personale. Lungo l'elenco delle raccomandazioni. Togliere dal muro di cinta e dai cortili di passaggio qualunque materiale possa favorire l'evasione; introdurre una battitura delle inferriate anche serale; e ancora: perquisizioni accurate nelle celle, nelle docce, nei magazzini e in tutti i luoghi dove e' prevista al presenza di detenuti, controllo quotidiano della perfetta integrita' delle serrature, attenzione alta anche nella distribuzione delle lenzuola, spesso usate per fuggire, scrupolo nelle delicate operazioni di conta numerica. L'iniziativa del capo del Dap non convince i sindacati della polizia penitenziaria: e' "estemporanea e priva di concretezza", accusa l'Osapp, ricordando che sentinelle e ronde per la sorveglianza esterna agli istituti di pena "sono state ridotte o persino abolite per mancanza di Personale" , gli impianti antiscavalcamento e di video sorveglianza sono cosi' "obsoleti" che "andrebbero reinstallati" con "spese ingentissime", e i muri di cinta sono "in molti casi pericolanti e fuori norma percio' non percorribili da eventuali sentinelle". Forse e' solo un modo, osserva il segretario Leo Beneduci, per "attribuire le responsabilita' per le eventuali evasioni di detenuti dagli istituti di pena, a enti e soggetti diversi dai responsabili della stessa amministrazione penitenziaria centrale (il Dap) pur in presenza di carenze e disattenzioni organizzative, nella gestione dei detenuti, di organico e nelle infrastrutture a carattere generale". (ANSA). FH 25-SET-19 17:14 NNNN
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