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mercoledì 30 maggio 2012

2 GIUGNO: LA TORMENTATA STORIA DELLA PARATA MILITARE

2 GIUGNO: LA TORMENTATA STORIA DELLA PARATA MILITARE =
(AGI) - Roma, 30 mag. - (di Nicola Graziani)- Si puo'
cancellare la parata militare del 2 Giugno, magari per motivi
di bilancio? E' successo, e' successo. Era il 1991, fine della
Prima Repubblica ormai imminente e, gia' allora, con una crisi
economica che aveva imposto al dibattito politico il problema
di raddrizzare i conti dello Stato.
Si puo' cancellare la parata per un lutto legato al
terremoto? E' successo anche questo: nel 1976, piena Prima
Repubblica. Con Arnaldo Forlani ministro della Difesa ed un
sisma che aveva sconvolto da poche ore il Friuli.
La si puo' eliminare del tutto, per decisione del
Quirinale? E' accaduto, ai tempi di Oscar Luigi Scalfaro: sette
anni di stop per motivi economici e perche', spiegava il
Presidente, "questa e' la festa degli italiani, della gente
comune". Quindi era meglio aprire a tutti i cittadini i
giardini del Colle, e stringere cordoni della borsa, piuttosto
che far marciare i soldati e tenere il costosissimo ricevimento
per il Corpo Diplomatico.(AGI)
Nic (Segue)
301514 MAG 12

NNNN2 GIUGNO: LA TORMENTATA STORIA DELLA PARATA MILITARE (2)=
(AGI) - Roma, 30 mag. - Storia tormentata, quella della parata
militare per la Festa della Repubblica. Forse all'origine c'e'
il fatto che la suddetta Repubblica e' nata, in Italia, con il
forcipe di un referendum: concorso di popolo, quindi, ma non di
popolo in armi. Anzi, l'insofferenza piu' o meno giustificata
per la sfilata e' sempre stata ricorrente in molti ambienti
della societa' civile, in particolare del mondo del cinema e
della scrittura. Chi ha dubbi in proposito riveda un episodio
di "Signore e Signori, Buonanotte", del 1976.
Viene al mondo, la parata, in toni dimessi, nell'Italia che
ha dovuto firmare la Pace di Parigi rinunciando ad avere anche
una portaerei. Figurarsi. Ma la neonata Repubblica ne ha
bisogno, se non altro per coinvolgere il mondo dei militari,
parte essenziale dello Stato ma permeato di fedelta' alla Casa
Savoia, nel nuovo corso. Nessuno la contesta, anche se scalda
pochi animi con il suo gran passare di autocarri e mezzi
corazzati per quella che una volta si chiamava pomposamente Via
dell'Impero ed invece era stata ribattezzata, con scelta
archeologicamente piu' appropriata, Via dei Fori
Imperiali.(AGI)
Nic (Segue)
301514 MAG 12

NNNN2 GIUGNO: LA TORMENTATA STORIA DELLA PARATA MILITARE (3)=
(AGI) - Roma, 30 mag. - Anzi, l'effetto pare essere positivo,
come anche quello di tenere le caserme aperte alle famiglie la
mattina del 4 Novembre, festa delle Forze Armate. E se proprio
deve saltare, come nel '63 per la morte di Giovanni XXIII, la
si recupera sempre il 4 Novembre, anniversario della vittoria
nella Grande Guerra.
Le contestazioni arrivano piu' tardi, con la turbolenta
fine degli anni '60 e i caldi anni '70. Forze Armate come
espressione dello Stato borghese, si urla dalle estreme, dove
le rilevazioni sul Piano Solo e il Golpe del Principe Nero
vengono accolte come dimostrazione dell'irreconciliabilita' tra
il mondo civile e quello con le stellette.
Di piu': nasce l'Italia ambientalista che tutela il
patrimonio artistico nazionale. E si sostiene, perizie alla
mano, che quel gran passaggio di blindati provoca una serie di
scossoni nel delicato terrereno del centro di Roma che
danneggiano, peggio dei barbari e dei Barberini, il Colosseo ed
il vicino Arco di Costantino.
Non e' pero' il tremore denunciato da Italia Nostra a
bloccare la sfilata, ma quello tellurico che sconvoge il Friuli
nel maggio del 1976. Mentre il Paese e' in stato di shock per
il peggiore sisma dai tempi dello tsunami di Messina, Arnaldo
Forlani ministro della Difesa fa sapere con un comunicato: "La
parata militare quest'anno, non si svolgera'. La decisione e'
stata presa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far
si' che i militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati
per aiutare i terremotati anziche' per sfilare a via dei Fori
imperiali". Per queste poche parole oggi, a vent'anni da
Tangentopoli, il popolo di twitter inneggia al vecchio
esponente della Dc.(AGI)
Nic (Segue)
301514 MAG 12

NNNN2 GIUGNO: LA TORMENTATA STORIA DELLA PARATA MILITARE (4)=
(AGI) - Roma, 30 mag. - L'anno successivo non si torna al
vecchio regime: i militari restano in caserma fatto salvo per
quelli chiamati ad una piu' sobria celebrazione a Piazza
Venezia. Cosi' sara' fino al 1983, anno in cui si riprende a
sfilare ma in tono dimesso, con itinerari diversi di volta in
volta, quasi a non voler disturbare il traffico cittadino. Nel
1991 una nuova sospensione. Nel '92 il ministero della Difesa
ottiene tutti i permessi, compresi quelli del Comune di Roma e
del Ministero dei Beni Culturali: ha rinunciato ai cingolati. A
presenziare l'appena eletto Oscar Luigi Scalfaro, che sotto le
armi ha servito nella Seconda Guerra Mondiale ed assiste al
passaggio delle truppe una manciata di giorni dopo la sua
elezione.
Ritorno allo statu quo ante? Macche'. Nessuno se lo
aspetta, ma e' proprio Scalfaro ad imporre alla parata lo stop
piu' lungo, fino alla fine del suo mandato. Stop alla sfilata,
stop al ricevimento: costano troppo, spiega, ed allora "si
aprano i giardini del Quirinale per tutta la giornata del 2
Giugno a tutte le famiglie ed alle persone normali. Questa e'
la Festa degli Italiani". Il ricevimento viene sostituito con
un concerto, l'idea di aprire le porte dei giardini riscuote un
successo enorme: bambini che si rincorrono davanti alla Coffee
House, la presenza militare garantita dalle bande che suonano
arie da Gershwin. Sembra una copertina de "La Domenica del
Corriere".
Ma poi arriva Carlo Azeglio Ciampi, e tutto torna come
prima. Anche lui ha fatto il militare nella Seconda Guerra
Mondiale, ma al contrario di Scalfaro sceglie come cifra del
suo mandato la "riscoperta dell'amor di Patria". E polemizza,
ad esempio, con chi osa parlare dell'Otto Settembre come di
"morte della Patria". "Fu l'inizio della Rinascita", ribatte
lui, e va a celebrare il sacrificio dei martiri di Cefalonia
"primo atto della nuova Italia". Il ripristino della parata e'
nella logica delle cose. A differenza del passato si aggiungono
ai reparti in rassegna anche le rappresentanze delle forze
armate della Nato (e per la prima volta dal '44 un drappello di
militari tedeschi torna a calcare il selciato di Roma), piu' le
crocerossine (Berlusconi gradira' l'innovazione), piu' i
Partigiani, la Protezione civile e unita' in divisa storica
(cosa gradita in particolare al Presidente).
Oggi l'opportunita' di mantenere la manifestazione, almeno
per quest'anno, e' di nuovo oggetto di dibattito. Ma la si puo'
cancellare, la parata? E' successo, eccome se e' successo.(AGI)
Nic
301514 MAG 12

NNNN

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