SALUTE: VERSO RIGENERAZIONE CARDIACA GRAZIE A UN VIRUS 'BUONO' =
(AGI) - Trieste, 30 mag. - Indurre la rigenerazione cardiaca
dopo l'infarto grazie a un virus 'buono'. E' quello cui sta
lavorando il laboratorio di Medicina Molecolare del Centro
Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (Icgeb)
di Trieste, diretto da Mauro Giacca, a capo dell'intero centro
italiano. Giacca, esperto internazionale sull'utilizzo della
terapia genica in ambito cardiovascolare a scopo sperimentale,
ha presentato i risultati delle sue ricerche in occasione del
congresso 'Frontiers in Cardiac and Vascular Regeneration' che
si e' aperto oggi a Trieste. (AGI)
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(AGI) - Trieste, 30 mag. - Il suo laboratorio e' noto per la
produzione dei vettori AAV (virus adeno-associato) che oggi
rappresentano lo strumento piu' efficace per trasferire geni ad
alta efficienza nel cuore. Si tratta di un virus umano, molto
diffuso nella popolazione, che non causa nessuna malattia. Puo'
essere modificato grazie all'ingegneria genetica e utilizzato
come vettore per veicolare nell'organismo un gene con funzione
terapeutica. Giacca ha inoltre identificato una serie di
microRna che, veicolati nel cuore utilizzando questi vettori,
sono in grado di indurre la rigenerazione cardiaca dopo
infarto. "Il problema - ha spiegato - e' che il cuore, come
anche i neuroni, la vista e l'udito, non si rigenera causando
l'invecchiamento e la morte. L'idea e' di trovare nuove terapie
che rigenerano i tessuti, grazie a geni oppure alla
coltivazione di cellule staminali. Quest'ultima e' pero' una
tecnologia difficilmente applicabile su larga scala". (AGI)
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(AGI) - Trieste, 30 mag. - Un'altra strada, ha aggiunto
l'esperto, e' quella di "virus modificati per stimolare la
capacita' del cuore di modificarsi. Si tratta di un vettore
straordinario per il trasferimento di geni". Il progetto per la
rigenerazione del cuore "e' partito nel 2003-2004 e abbiamo
trovato un paio di fattori che funzionano intervenendo dopo
l'infarto. Il cuore adulto non si rigenera, ma c'e' una
finestra di tempo dopo la nascita in cui c'e' una capacita'
residua di proliferazione, nel topo sono circa 2 settimane, poi
le cellule del cuore si bloccano". Dunque, se si fa un danno in
un embrione questo viene rigenerato. Proprio su questa strada
procede la ricerca: "Lavorando su cellule prese dai topolini
subito dopo la nascita abbiamo visto che esistono piccoli Rna
capaci di rigenerare il processo. In particolare, esistono una
quarantina di microRna che una volta messi nel cuore lo fanno
diventare straordinariamente grande. Sono proprio questi micro
Rna che iniettati dopo l'infarto riparano il cuore. Si tratta
di microRna brevettati che ora vorremmo sviluppare in senso
applicativo". (AGI)
Red/Gav
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