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martedì 12 giugno 2012

INFLUENZA: ESPERTO SITI, ITALIANI IN FUGA DA VACCINO, OFFRIRLO DAI 60 ANNI


INFLUENZA: ESPERTO SITI, ITALIANI IN FUGA DA VACCINO, OFFRIRLO DAI 60 ANNI =
8 MILA MORTI L'ANNO, INCENTIVI A MEDICI FAMIGLIA CONTRO 'EFFETTO
PANDEMIA'

Roma, 12 giu. (Adnkronos Salute) - Italiani in fuga dal vaccino
anti-influenza. "L'adesione degli operatori sanitari e' da sempre
molto bassa: secondo i nostri dati non supera il 15%. Ma a preoccupare
e' la disaffezione degli 'over 65': se prima eravamo ben oltre il 70%,
negli ultimi due anni il dato e' sceso sotto il 60%, un effetto
negativo dello scampato allarme pandemia. Dopo la grande paura,
infatti, l'immunizzazione ha fatto flop". Lo spiega all'Adnkronos
Salute Carlo Signorelli, ordinario di Igiene all'Universita' di Parma
e coordinatore del Gruppo Vaccini Siti (Societa' italiana di igiene,
di cui e' vicepresidente), che oggi al Sanit 2012 a Roma illustrera'
una serie di strategie utili a invertire la rotta: "Fra queste,
abbassare l'offerta gratuita e attiva gia' ai sessantenni".

"Il problema - prosegue l'esperto - e' che la vicenda pandemica
ha fatto pensare che il pericolo non esiste. Ma questo non e' vero:
tra influenza stagionale e sindromi influenzali ogni anno si ammalano
6-9 milioni di italiani, con 8 mila morti". E i soggetti fragili
rischiano di piu'. Insomma, "a conti fatti l'influenza e'
un'importante causa di morte. Dunque e' opportuno mettere in atto una
serie di iniziative per aumentare la percentuale di immunizzati e
arrivare alle quote consigliate a livello internazionale".

Se per stimolare l'adesione degli operatori sanitari "mirata a
proteggere se stessi, ma soprattutto i pazienti, e' importante che il
ministero porti avanti iniziative ad hoc, e' essenziale anche
intervenire sull'adesione volontaria dei soggetti sani - dice
Signorelli - Siamo convinti che abbassare l'offerta attiva e gratuita
alle persone di 60 anni possa essere una misura utile a ridurre la
circolazione del virus. Inoltre si puo' pensare a sistemi premianti
per i medici di base al raggiungimento di determinate coperture
(dunque non per ogni singolo soggetto vaccinato). Infine - conclude -
occorre realizzare un'anagrafe vaccinale, per avere un quadro preciso
e aggiornato della situazione".

(Mal/Zn/Adnkronos)
12-GIU-12 12:36

NNNN

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