DIAZ: VENDOLA, STATO CHIEDA SCUSA. E DE GENNARO SI DIMETTA =
(AGI) - Roma, 5 ott. - "In quelle giornate di sangue e polvere,
una voragine si apri' nella Costituzione e nello Stato di
diritto, lo Stato abdico' alle proprie funzioni fondamentali e
i tutori della legge si trasformarono in carnefici di donne e
uomini, quasi sempre giovanissimi". Lo scrive Nichi Vendola in
un blog sull'Huffington Post, commentando le motivazioni della
sentenza della Corte di Cassazione sulla Diaz, a Genova nel
2001.
"La violenza, la repressione, il sadismo, il cinismo dei
vertici di comando - prosegue il leader Sel - questo ci
raccontano quelle pagine che offrono lenti nuove a un'Italia
che dimentica troppo in fretta, che non si vergogna, che non
chiede scusa, che ha paura. E allora se da un lato le
motivazioni della Cassazione provano a lenire le sofferenze, a
ricucire le ferite, a ridare un po'di luce a quella buia notte,
dall'altro ricoprono di imbarazzo uno Stato che non ha avuto il
coraggio di chiedere scusa. Che ha preferito l'oblio,
l'indifferenza, l'omerta'". (AGI)
Red/Bal (Segue)
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DIAZ: VENDOLA, STATO CHIEDA SCUSA. E DE GENNARO SI DIMETTA (2)=
(AGI) - Roma, 5 ott. - "E allora - insiste Vendola - si possono
dopo 11 anni chiudere quei buchi neri che si aprirono a Genova?
Si', esigendo che l'Italia, attraverso le sue massime cariche,
chieda scusa e introduca il reato di tortura nel nostro codice
penale".
"Se la nube tossica che ha coperto la mattanza della Diaz
si e' in parte dissolta con la sentenza di luglio, rimane
intollerabile e imbarazzante - dice ancora il leader Sel - che
colui che era la mente di quella catena di comando, De Gennaro,
sia oggi sottosegretario. In un Paese civile dovrebbe
dimettersi".
"Nella mia biografia e in quella di tante e tanti che
intendono la politica come inchiesta, passione condivisa,
reciproco affidamento, indignazione civile, prefigurazione di
un mondo liberato c'e' sempre un 'prima' e un 'dopo' Genova.
Evocare la traduzione politica di quelle idee - conclude
Vendola - rappresenta una semina per oggi e per domani, una
risposta a quelle domande di diritti, uguaglianza e giustizia
sociale di un movimento che capi' bene e prima gli effetti
della globalizzazione neoliberista". (AGI)
Red/Bal
050943 OTT 12
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DIAZ: VENDOLA, INTOLLERABILE DE GENNARO SOTTOSEGRETARIO
SI DIMETTA. STATO CHIEDA SCUSA E SI INTRODUCA REATO TORTURA
(ANSA) - ROMA, 5 OTT - Che De Gennaro resti sottosegretario
e' ''imbarazzante e intollerabile'', ''dovrebbe dimettersi''. Lo
scrive oggi Nichi Vendola in un blog sull'Huffington Post,
commentando le motivazioni della sentenza della Corte di
Cassazione sulla massacro alla scuola Diaz a Genova nel 2001.
''In quelle giornate di sangue e polvere - scrive - una
voragine si apri' nella Costituzione e nello Stato di diritto,
lo Stato abdico' alle proprie funzioni fondamentali e i tutori
della legge si trasformarono in carnefici di donne e uomini,
quasi sempre giovanissimi''.
''La violenza, la repressione, il sadismo, il cinismo dei
vertici di comando - prosegue Vendola - questo ci raccontano
quelle pagine che offrono lenti nuove a un'Italia che dimentica
troppo in fretta, che non si vergogna, che non chiede scusa, che
ha paura. E allora se da un lato le motivazioni della Cassazione
provano a lenire le sofferenze, a ricucire le ferite, a ridare
un po'di luce a quella buia notte, dall'altro ricoprono di
imbarazzo uno Stato che non ha avuto il coraggio di chiedere
scusa. Che ha preferito l'oblio, l'indifferenza, l'omerta'.
E allora - insiste Vendola - si possono dopo 11 anni chiudere
quei buchi neri che si aprirono a Genova? Si, esigendo che
l'Italia, attraverso le sue massime cariche, chieda scusa e
introduca il reato di tortura nel nostro codice penale. Se la
nube tossica che ha coperto la mattanza della Diaz si e' in
parte dissolta con la sentenza di luglio, rimane intollerabile e
imbarazzante che colui che era la mente di quella catena di
comando, De Gennaro, sia oggi Sottosegretario. In un Paese
civile dovrebbe dimettersi''. (ANSA).
PH
05-OTT-12 10:07 NNNNG8/ Vendola: Lo Stato deve chiedere scusa per la Diaz
Sentenza lenisce sofferenze ma De Gennaro dovrebbe dimettersi
Roma, 5 ott. (TMNews) - "Se da un lato le motivazioni della
Cassazione provano a lenire le sofferenze, a ricucire le ferite,
a ridare un po' di luce a quella buia notte, dall'altro ricoprono
di imbarazzo uno Stato che non ha avuto il coraggio di chiedere
scusa". Lo scrive Nichi Vendola in un blog sull'Huffington Post,
commentando le motivazioni della sentenza della Corte di
Cassazione sulle violenze alla scuola Diaz a Genova nel 2001.
Uno Stato, prosegue Vendola, "che ha preferito l'oblio,
l'indifferenza, l'omertà. E allora si possono dopo 11 anni
chiudere quei buchi neri che si aprirono a Genova? Si, esigendo
che l'Italia, attraverso le sue massime cariche, chieda scusa e
introduca il reato di tortura nel nostro codice penale. Se la
nube tossica che ha coperto la mattanza della Diaz si è in parte
dissolta con la sentenza di luglio, rimane intollerabile e
imbarazzante che colui che era la mente di quella catena di
comando, De Gennaro, sia oggi Sottosegretario. In un Paese civile
dovrebbe dimettersi".
Luc
051103 ott 12
DIAZ. VENDOLA: STATO CHIEDA SCUSA, DE GENNARO SI DIMETTA
(DIRE) Roma, 5 ott. - "La scuola Diaz con quei corpi di giovani
inermi, straziati, straniati, assaliti durante il sonno, tra
penne, computer, zaini, e' simbolo di diritti sospesi, di una
democrazia malferma, di una generazione soffocata nella sua
effervescente voglia di riappropriarsi della propria vita. Lo
scrive Nichi Vendola in un blog sull'Huffington Post, nel quale
sottolinea che "dopo 11 anni" si possono "chiudere quei buchi
neri che si aprirono a Genova", ma "l'Italia, attraverso le sue
massime cariche", deve "chiedere scusa" e se "la nube tossica che
ha coperto la mattanza della Diaz si e' in parte dissolta con la
sentenza di luglio, rimane intollerabile e imbarazzante che colui
che era la mente di quella catena di comando, Gianni De Gennaro,
sia oggi Sottosegretario. In un Paese civile dovrebbe
dimettersi".
"In quelle giornate di sangue e polvere- scrive ancora il
leader Sel- una voragine si apri' nella Costituzione e nello
Stato di diritto, lo Stato abdico' alle proprie funzioni
fondamentali e i tutori della legge si trasformarono in carnefici
di donne e uomini, quasi sempre giovanissimi. La violenza, la
repressione, il sadismo, il cinismo dei vertici di comando:
questo ci raccontano quelle pagine che offrono lenti nuove a
un'Italia che dimentica troppo in fretta, che non si vergogna,
che non chiede scusa, che ha paura. E allora se da un lato le
motivazioni della Cassazione provano a lenire le sofferenze, a
ricucire le ferite, a ridare un po'di luce a quella buia notte,
dall'altro ricoprono di imbarazzo uno Stato che non ha avuto il
coraggio di chiedere scusa. Che ha preferito l'oblio,
l'indifferenza, l'omerta'".
(Vid/ Dire)
11:12 05-10-12
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