Salute/ Allarme esperti: diabete sarà la pandemia del XXI secolo
Oltre a costi malattia ci sono anche quelli dovuti a ipoglicemie
Roma, 5 ott. (TMNews) - Il diabete potrebbe diventare la pandemia
più disastrosa del XXI secolo perché la continua crescita del
fenomeno ha enormi ricadute sullo stato di salute della
popolazione, sulla qualità di vita di chi soffre della malattia
e, non da ultimo, sui conti pubblici. E' l'allarme lanciato da
Antonio Nicolucci, responsabile dipartimento farmacologia clinica
e epidemiologia del consorzio Mario Negri Sud e coordinatore data
analysis board dell`Italian Barometer Diabetes Observatory. In
Italia, spiega Nicolucci, il diabete assorbe risorse e pesa come
un macigno sui conti pubblici: 9,2 miliardi di euro l`anno oggi,
con una proiezione di 12 miliardi al 2020. Il costo medio annuo
di una persona con diabete è di circa 3.000 euro per il servizio
sanitario, ma esiste una componente del diabete spesso
sottostimata sia clinicamente sia per peso economico:
l`ipoglicemia.
Ipoglicemie ripetute possono infatti essere responsabili di
aumentato rischio di danno cardiovascolare, cerebrovascolare, di
demenza, di incidenti e cadute; dal punto di vista sociale, il
verificarsi di episodi di ipoglicemia ha un impatto negativo su
molti aspetti della vita quotidiana. Da ultimo, le ipoglicemie
sono responsabili di costi diretti e indiretti importanti. I
costi diretti sono principalmente legati all`accesso al pronto
soccorso o al ricovero in ospedale e sono stati stimati per le
ipoglicemie gravi, da uno studio in diversi Paesi europei,
oscillare fra i 1.300 e i 3.200 euro per episodio.(Segue)
Red/Apa
051618 ott 12
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Roma, 5 ott. (TMNews) - Ai costi diretti vanno poi aggiunti
quelli indiretti, legati a perdita di produttività e assenza dal
posto di lavoro, sui quali hanno un importante impatto anche le
ipoglicemie meno gravi. Secondo i risultati dello studio GAPP2™
(Global Attitudes of Patients and Physicians), supportato da Novo
Nordisk e presentato oggi al 48° congresso della European
Association for the Study of Diabetes (EASD), in svolgimento a
Berlino, l`80% delle persone con diabete di tipo 2 ha
sperimentato almeno un episodio di ipoglicemia che non ha
richiesto assistenza medica: il 36% nel corso dell`ultimo mese.
Inoltre, il 16% delle persone ha dichiarato di non avere
intenzionalmente somministrato la dose di insulina prescritta dal
medico e il 14% ha mantenuto intenzionalmente livelli di glicemia
più alti del dovuto, per evitare episodi di ipoglicemia durante
la notte. I medici, dal canto loro, hanno dichiarato che anche il
loro modo di prescrivere è influenzato da questi episodi
ipoglicemici. Nel momento in cui si deve decidere il tipo di
insulina più adatto, ad esempio, l`82% valuta il rischio di
ipoglicemia e oltre la metà (57%) riduce la dose iniziale di
insulina a lunga durata prescritta al paziente, rispetto a quanto
raccomandato.
In un anno, una persona con diabete di tipo 1 va mediamente
incontro a 47,5 episodi di ipoglicemia, quasi uno alla settimana.
In 1 sino a 3 casi si tratta di una ipoglicemia grave, tale da
rendere necessario il ricovero in ospedale. Nel diabete di tipo
2, invece, le ipoglicemie ammontano a 9,2 l`anno in media, nelle
persone in trattamento con insulina. Più raro il caso di
ipoglicemie in persone che prendono solo antidiabetici orali. In
queste, gli episodi gravi corrispondono a 0,1 l`anno, salendo a
poco meno di 1 evento grave l`anno in quelle in trattamento
insulinico da oltre 5 anni.
Red/Apa
051618 ott 12
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