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martedì 13 novembre 2012

PONTE MESSINA. AMBIENTALISTI: GOVERNO ABBIA CORAGGIO DI DIRE 'NO'



PONTE MESSINA. AMBIENTALISTI: GOVERNO ABBIA CORAGGIO DI DIRE 'NO'
DOVEVA ESSERE EXIT STRATEGY, MA RISCHIA DI DIVENTARE CAMPO MINATO

(DIRE) Roma, 13 nov. - "Il governo abbia coraggio dire #NoPonte.
Penali? Sciocchezze: General contractor puo' chiedere solo di
essere pagato per quanto fatto finora". Vittorio Cogliati Dezza,
presidente di Legambiente, sintetizza cosi' su Twitter il
messaggio che lanciano oggi Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man
e Wwf Italia, insieme a molti parlamentari, riuniti in convegno.
"Rischia di trasformarsi in un terreno minato, invece di
essere un'exit strategy, il percorso per il ponte sullo Stretto
di Messina individuato dal Governo Monti il 31 ottobre (poi
codificato nel decreto legge 187/2012, in vigore dallo scorso 2
novembre)- denunciano gli ambientalisti- che prevede di
dilazionare per un periodo massimo di due anni le verifiche
tecniche sul progetto definitivo e sulla bancabilita' dell'opera
(e quindi sulla sua fattibilita' economico-finanziaria)".
La decisione definitiva del Governo sul ponte sullo Stretto
"e' stata quella di non decidere, addentrandosi in un rischioso,
quanto evitabile, terreno minato- attaccano le sigle
ambientaliste- il Governo dei tecnici avrebbe potuto (e potrebbe
ancora) decidere subito di chiudere o, comunque, assumersi sino
in fondo le proprie responsabilita' nei confronti del Paese,
assicurando che prima della fine della legislatura sia conclusa
dal Cipe la verifica sulla (impossibile) bancabilita' di un'opera
che non regge dal punto di vista economico-finanziario".
Dal 2003 e' stato redatto il progetto preliminare del ponte e
delle opere connesse, e dal settembre 2011 c'e' "un progetto
'definitivo', molto lacunoso ed omissivo, e' all'esame della
Commissione speciale per la Valutazione d'Impatto Ambientale
(VIA)". Percio' "non si capisce quali altre verifiche tecniche
si debbano fare su un progetto irrealizzabile e
insostenibile".(SEGUE)

(Ran/Dire)
12:33 13-11-12

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PONTE MESSINA. AMBIENTALISTI: GOVERNO ABBIA CORAGGIO DI DIRE 'NO' -2-


(DIRE) Roma, 13 nov. - A proposito della bancabilita' dell'opera
"e' bene ricordare che per ben 9 anni non e' stato individuato,
nonostante i ripetuti annunci e road show in Italia e all'estero,
alcun partner privato che si sia dimostrato disponibile a
finanziare con una quota del 60% un'opera il cui costo iniziale
era di 3,9 miliardi di euro (offerta con cui l'associazione
temporanea di imprese che faceva capo ad Impregilo vinse la gara
internazionale)- denunciano Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man
e Wwf Italia- ed oggi viene valutato di 8,5 miliardi di euro,
oltre mezzo punto di Pil".
Le associazioni ambientaliste e i parlamentari intervenuti al
convegno ritengono invece che "il Governo in carica abbia gia'
oggi tutti gli elementi per: considerare non meritevole di
approvazione il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di
Messina (sottoposto a ben 223 richieste di integrazioni della
Commissione speciale di Valutazione di Impatto Ambientale a cui
SdM ed Eurolink sinora non hanno saputo rispondere
conclusivamente); chiudere con il General Contractor Eurolink,
capeggiato da Impregilo (senza pagare penali, dal momento che il
progetto definitivo e' ancora in via di
perfezionamento);cancellare la Stretto di Messina SpA (dopo 41
anni di attivita' e 300 milioni di euro circa spesi invano dalla
concessionaria pubblica)".(SEGUE)

(Ran/Dire)
12:33 13-11-12

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PONTE MESSINA. AMBIENTALISTI: GOVERNO ABBIA CORAGGIO DI DIRE 'NO' -3-


(DIRE) Roma, 13 nov. - Il decreto 187/2012 prevede, "invece, in
sostanza, che entro il primo marzo 2013 sia redatto un atto
aggiuntivo tra Stretto di Messina SpA e il General Contractor e
che entro 60 giorni Sdm SpA produca piani economico-finanziari
che attestino la sostenibilita' dell'investimento. Su questi
documenti il CIPE e' chiamato ad esprimersi". Nel decreto poi si
"stabilisce un termine di 540 giorni entro il quale devono essere
concluse le verifiche tecniche sul progetto definitivo e la
selezione della migliore offerta di finanziamento
dell'infrastruttura con capitali privati". Il provvedimento
stabilisce che "in caso di mancata approvazione si proceda
definitivamente all'annullamento di tutti gli atti che regolano i
rapporti di concessione, nonche' le convenzioni e ogni altro
rapporto contrattuale stipulato dalla societa' concessionaria
rapporti convenzionali e contrattuali i cui effetti sono sospesi
anche durante tutto l'iter decisionale". Dopo questi atti
conclusivi e' prevista anche la messa in liquidazione della SdM
SpA.

(Ran/Dire)
12:33 13-11-12

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PONTE MESSINA. AMBIENTALISTI: VA FERMATO, PAESE E' IN DIFFICOLTA'
PENALI? PROGETTO INCOMPLETO, GENERAL CONTRACTOR NON PUÒ CHIEDERLE

(DIRE) Roma, 13 nov. - Fai, Italia Nostra, Legambiente, Man e Wwf
Italia e "molti parlamentari" intervenuti all'iniziativa di oggi
alla Camera chiedono al Governo in carica "di dimostrarsi
coerente e di ritornare sui suoi passi non dando seguito alla
decisione assunta in Consiglio dei Ministri il 31 ottobre scorso
e di assumersi la responsabilita' della decisione di sospendere
per altri due anni il progetto del ponte sullo Stretto di Messina
per compiere verifiche sulla fattibilita' dell'opera e sulla sua
bancabilita', mentre il Paese versa in serissime difficolta'
economico-finanziarie e sociali, particolarmente drammatiche nel
Mezzogiorno".
Le associazioni ambientaliste e i parlamentari osservano che
"la chiusura immediata della 'vicenda ponte' sarebbe conseguente
al de-finanziamento di 1.300 milioni deciso dal Cipe lo scorso 20
gennaio e con la proposta di andare a transazione contenuta nella
Legge di Stabilita' 2013 (che pur va verificata nella sua
entita'), nonche' con la decisione della Commissione Europea che
gia' a fine ottobre 2011 ha escluso il ponte dal Piano di
investimenti per le opere prioritarie su scala continentale per
il periodo 2014-2020 Connecting Europe Facility".
Rispetto al pagamento delle penali "e' bene ricordare che il
Contratto del 2006 e' molto chiaro sul fatto che nella fase in
cui siamo (integrazione del progetto definitivo ancora non
'completo' e non approvato dal Cipe), il General Contractor non
puo' pretendere nulla (secondo il combinato disposto degli artt.
11 e 44 del citato Contratto 2006) se non: 'a definitiva e
completa tacitazione di ogni diritto e pretesa (…) esclusivamente
il pagamento delle prestazioni correttamente eseguite al momento
del recesso e al rimborso delle spese sino a quel momento
sostenute'".

(Ran/Dire)
12:45 13-11-12

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