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giovedì 22 novembre 2012

Produttività/Nicolosi (Cgil):Scelta Governo scellerata e ipocrita

Produttività/Nicolosi (Cgil):Scelta Governo scellerata e ipocrita
"Mette i lavoratori l'uno contro l'altro"

Roma, 22 nov. (TMNews) - "Il colmo dell'ipocrisia del Governo sta
nell'aver definito l'accordo sulla produttività come figlio della
concertazione. In realtà ci troviamo di fronte a un patto
neocorporativo con le imprese e con l'avallo di Cisl e Uil. Aver
siglato una simile intesa senza il consenso del più grande
sindacato italiano darà il via a inevitabili conflitti sindacali
a partire dai luoghi di lavoro, tenendo conto che la Cgil
difenderà il contratto nazionale posto di lavoro per posto di
lavoro". Lo dichiara il segretario confederale della Cgil, Nicola
Nicolosi.

"Consideriamo scellerata e ipocrita la scelta del Governo, in
linea con le politiche economiche degli ultimi vent'anni
incarnate da Berlusconi - aggiunge - una scelta infarcita di
cattiveria di governo, che per poter dividere il sindacato ha
messo in campo risorse pagate dalla fiscalità generale, che è
costituita per l'80% da lavoratori e pensionati. Sono stati
creati i presupposti per mettere i lavoratori l'uno contro
l'altro determinando logiche di comando attraverso la
distribuzione di risorse economiche che non vengono nemmeno
pagate dalle imprese".

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221542 nov 12PRODUTTIVITA': NICOLOSI (CGIL), ACCORDO SCELLERATO, CONFLITTI INEVITABILI =

Roma, 22 nov. - (Adnkronos) - Un accordo "scellerato, capolavoro
di ipocrisia". Cosi' Nicola Nicolosi, segretario confederale Cgil,
esponente di Lavoro e societa', commenta l'intesa sulla produttivita'
siglata ieri a palazzo Chigi da imprese e sindacati ma non dalla Cgil.
"Il colmo dell'ipocrisia del governo sta nell'aver definito l'accordo
sulla produttivita' come figlio della concertazione. In realta' ci
troviamo di fronte ad un patto neocorporativo con le imprese e con
l'avallo di Cisl e Uil, per applicare in materia di produttivita'
l'articolo 8 della manovra di agosto 2011 targata Berlusconi, articolo
contro cui si stanno raccogliendo le firme per arrivare al
referendum", dice.

L'accordo, aggiunge, "mina il contratto nazionale e dispone
siano dirottate verso la contrattazione aziendale, che riguarda non
piu' di due milioni di lavoratori dipendenti su un totale di sedici,
risorse che servirebbero ad aumentare i minimi contrattuali
nazionali". Aver siglato l'intesa "senza il consenso del piu' grande
sindacato italiano dara' il via ad inevitabili conflitti sindacali a
partire dai luoghi di lavoro, tenendo conto che la Cgil difendera' il
contratto nazionale posto di lavoro per posto di lavoro".

Una scelta quella del governo, peraltro, "infarcita di
'cattiveria di governo', il quale per poter dividere il sindacato ha
messo in campo risorse pagate dalla fiscalita' generale, che e'
costituita per l'80% da lavoratori e pensionati e ha creato i
presupposti per mettere i lavoratori l'uno contro", conclude
preannunciando "risposte sindacali specifiche con assemblee sui
territori" e invocando "una mobilitazione delle coscienze".

(Sec-Tes/Zn/Adnkronos)
22-NOV-12 16:15

NNNN


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