ACQUA:AGENZIA UE,63% HABITAT LAGHI E FIUMI IN CATTIVA SALUTE
(NEWSLETTER AMBIENTE)
(ANSA) - BRUXELLES, 3 DIC - Il 63% degli habitat ti laghi e
fiumi nell'Ue non godono di buona salute e sono quindi
classificati con uno status di conservazione 'sfavorevole'. Le
previsioni per il 2015 non sono incoraggianti: meno della meta'
di laghi, fiumi, torrenti e falde acquifere (48%) nell'Ue sara'
in buone condizioni, sia dal punto di vista della qualita' sia
dal punto di vista della quantita'. Il primo indiziato e' ancora
l'inquinamento, soprattutto da fertilizzanti agricoli, ma anche
gli sprechi e gli effetti dei cambiamenti climatici. A scattare
la fotografia e' l'Agenzia europea dell'ambiente (Aea)
nell'ultimo rapporto sulle acque dell'Ue, che presenta una serie
di dati. Ecco una sintesi:
- INQUINAMENTO: Quello da nitrati proveniente dai
fertilizzanti agricoli e' il problema principale a lungo termine
per laghi, fiumi e torrenti europei. Al ritmo attuale, i livelli
di nitrati saranno ancora troppo elevati nei prossimi decenni.
L'inquinamento da fosfati e ammoniaca invece si sta riducendo
piu' velocemente, grazie ad una migliore depurazione dei reflui.
La conferma arriva dai dati sui siti balneabili in Europa, che
nel 92,1% dei casi nel 2011 hanno rispettato gli standard minimi
di qualita'.
- SPRECHI: L'agricoltura e altri settori usano l'oro blu 'in
maniera inefficiente'. La carenza d'acqua e' provocata dalla
domanda dell'uomo che e' superiore alle risorse di acqua dolce
disponibile, aggravando lo stress idrico durante il periodo di
siccita' estivo in diverse parti d'Europa.
- SICCITA' E ALLUVIONI IN EUROPA: Il numero di Paesi colpiti
da siccita' e' aumentato dai 15 della decade 1971-1980 ai 28 del
periodo 2001-2011, specie in Sud Europa. Le previsioni indicano
che la situazione sara' piu' grave in futuro a causa dei
cambiamenti climatici. Nel Nord Europa invece sta diventando
piu' frequente il fenomeno alluvioni. Dal 1980 sono stati
registrati 325 grandi inondazioni dei fiumi, di cui oltre 200
solo a partire dal 2000. Questo prevalentemente a causa di una
maggiore presenza di cemento nelle aree piu' esposte al fenomeno
e con i cambiamenti climatici si prevede un aumento del
fenomeno.
- MODIFICHE ARTIFICIALI: Dighe o serbatoi possono avere un
impatto sull'habitat di piante e animali, impedendone la
migrazione o riproduzione. Il cambiamento dello 'status
idromorfologico' dei corpi idrici e' un problema nel 52% delle
acque superficiali.
- AGRICOLTURA, ALIMENTARE ED ENERGIA: Sono i principali
settori sui quali occorre intervenire per diminuire la pressione
sulle risorse di oro blu in Europa. Secondo l'agenzia Ue, i
futuri pagamenti della politica agricola comune agli agricoltori
(Pac) dovrebbero tenere conto della gestione dell'acqua, a
partire dall'irrigazione. La produzione di energia e' un altro
capitolo, dove anche la produzione di biocarburanti puo' essere
particolarmente idrovora. (ANSA).
Y99-Y62/VI
03-DIC-12 09:15 NNNN
(NEWSLETTER AMBIENTE)
(ANSA) - BRUXELLES, 3 DIC - Il 63% degli habitat ti laghi e
fiumi nell'Ue non godono di buona salute e sono quindi
classificati con uno status di conservazione 'sfavorevole'. Le
previsioni per il 2015 non sono incoraggianti: meno della meta'
di laghi, fiumi, torrenti e falde acquifere (48%) nell'Ue sara'
in buone condizioni, sia dal punto di vista della qualita' sia
dal punto di vista della quantita'. Il primo indiziato e' ancora
l'inquinamento, soprattutto da fertilizzanti agricoli, ma anche
gli sprechi e gli effetti dei cambiamenti climatici. A scattare
la fotografia e' l'Agenzia europea dell'ambiente (Aea)
nell'ultimo rapporto sulle acque dell'Ue, che presenta una serie
di dati. Ecco una sintesi:
- INQUINAMENTO: Quello da nitrati proveniente dai
fertilizzanti agricoli e' il problema principale a lungo termine
per laghi, fiumi e torrenti europei. Al ritmo attuale, i livelli
di nitrati saranno ancora troppo elevati nei prossimi decenni.
L'inquinamento da fosfati e ammoniaca invece si sta riducendo
piu' velocemente, grazie ad una migliore depurazione dei reflui.
La conferma arriva dai dati sui siti balneabili in Europa, che
nel 92,1% dei casi nel 2011 hanno rispettato gli standard minimi
di qualita'.
- SPRECHI: L'agricoltura e altri settori usano l'oro blu 'in
maniera inefficiente'. La carenza d'acqua e' provocata dalla
domanda dell'uomo che e' superiore alle risorse di acqua dolce
disponibile, aggravando lo stress idrico durante il periodo di
siccita' estivo in diverse parti d'Europa.
- SICCITA' E ALLUVIONI IN EUROPA: Il numero di Paesi colpiti
da siccita' e' aumentato dai 15 della decade 1971-1980 ai 28 del
periodo 2001-2011, specie in Sud Europa. Le previsioni indicano
che la situazione sara' piu' grave in futuro a causa dei
cambiamenti climatici. Nel Nord Europa invece sta diventando
piu' frequente il fenomeno alluvioni. Dal 1980 sono stati
registrati 325 grandi inondazioni dei fiumi, di cui oltre 200
solo a partire dal 2000. Questo prevalentemente a causa di una
maggiore presenza di cemento nelle aree piu' esposte al fenomeno
e con i cambiamenti climatici si prevede un aumento del
fenomeno.
- MODIFICHE ARTIFICIALI: Dighe o serbatoi possono avere un
impatto sull'habitat di piante e animali, impedendone la
migrazione o riproduzione. Il cambiamento dello 'status
idromorfologico' dei corpi idrici e' un problema nel 52% delle
acque superficiali.
- AGRICOLTURA, ALIMENTARE ED ENERGIA: Sono i principali
settori sui quali occorre intervenire per diminuire la pressione
sulle risorse di oro blu in Europa. Secondo l'agenzia Ue, i
futuri pagamenti della politica agricola comune agli agricoltori
(Pac) dovrebbero tenere conto della gestione dell'acqua, a
partire dall'irrigazione. La produzione di energia e' un altro
capitolo, dove anche la produzione di biocarburanti puo' essere
particolarmente idrovora. (ANSA).
Y99-Y62/VI
03-DIC-12 09:15 NNNN
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