Riceviamo e pubblichiamo
IL COCER PROPONE MA A DECIDERE E' IL MINISTRO (leggi tutto)
mercoledì 28 novembre 2012
Di Antonello Ciavarelli – delegato Co.Ce.R.Il 6 novembre u.s., dopo l’approvazione al Senato, il ddl delega “sulla riforma dello strumento militare” è approdato alla Camera. Da quanto espresso dal Ministro Di Paola nel suo intervento che ha preceduto le votazioni, verranno avviati circa 30.000 militari, in “pre-pensionamento” in dieci anni. Ciò avverrà lasciando invariati i bilanci, e ponendo a carico della comunità questi dipendenti della difesa non più in servizio. Si legge che si vuole spostare il bilancio dalla attuale divisione del: 70% al personale, 18% sugli investimenti, e 12 % per l’esercizio, alla futura divisione rispettivamente 50%, 25% e 25%. Fatti i conti “della serva”, se il bilancio della difesa ammonta a circa 14 miliardi di euro annue, ci potrebbero essere a regime circa 1.820.000.000 di euro per l’esercizio e 980.000.000 di euro in più per gli investimenti (cioè gli armamenti). Questo oltre il 1.300.000.000 di euro annui allocati annualmente al ministero dello Sviluppo Economico ed escluse le spese di missioni internazionali. Vi è inoltre da considerare che il patrimonio umano della Difesa, in questi anni ha comunque dato tanto alla Nazione, non solo in termini di missioni all’estero ma anche di Protezione Civile, operazioni di “strade sicure”, “strade pulite”, ecc.ecc..
Il Co.Ce.R. Interforze si è posto di fronte al ddl in questione, con una prospettiva costruttiva. Tra l’altro, ha chiesto di esercitare quel ruolo negoziale, riconosciuto per legge, al fine di partecipare alla stesura dei decreti applicativi discendenti. Con chi si può trattare il fatto che ci sia bisogno di determinate risorse, ad esempio per gli equipaggiamenti, per la formazione, per le indennità accessorie ecc.ecc.? Che ne sarà di coloro che saranno inviati anticipatamente in pensione? Gli straordinari ad es. sono oramai un vecchio ricordo per la maggioranza dei Sottufficiali e Graduati, che continuano a svolgerli nonostante si dica che ci siano gli esuberi. Perché pensare di trasferire uomini in altre amministrazioni, senza spiegare in che modo, visto che la Guardia Costiera ad es. (dipendente dall’Amministrazione Trasporti) avrebbe bisogno di personale per i servizi di istituto? Un esempio dei riflessi sul personale che rimane in servizio può essere l’attività logistica a bordo delle navi. Probabilmente i servizi di cerimoniale, non ci potrebbero essere più. La diminuzione dell’equipaggio, infatti, non comporta la diminuzione dei servizi di manovalanza che ci si ritroverà a svolgere in età maggiore.
Il personale ha il diritto di vedere questi argomenti concertati, con le proprie rappresentanze. Quando è stato chiesto ciò, al Ministro Di Paola, nella riunione dell’8 novembre u.s., quest’ultimo ha risposto che egli è una persona sempre disponibile all’ascolto, ma comunque alla fine decide lui quindi, non ci sarebbe bisogno di inserire nella norma il ruolo negoziale delle Rappresentanze. È stata evidenziata l’importanza di tale questione in considerazione che tra qualche mese il Governo cambierà, ma il Ministro ha risposto che chi gli subentrerà sarà sicuramente migliore. Allo stesso modo, tutto ciò è stato rappresentato anche alla commissione difesa della Camera durante una audizione informale lo scorso 20 novembre.
Cosa strana è stata che, nel proprio ruolo critico, il Co.Ce.R. è stato audito in maniera “informale” dalla Commissione Difesa, mentre al Capo di Stato Maggiore della Difesa, che naturalmente difendeva tale provvedimento, è stata concessa viceversa una audizione “formale”, cioè video-registrata e stenografata resa disponibile al pubblico sui siti istituzionali.
Eccenzion fatta per qualche deputato, che è stato applaudito dai delegati per avere criticato il provvedimento, la maggioranza dei parlamentari e dei partiti sembrano compatti nel mantenere invariato il provvedimento.
Il Ministro della Difesa, al termine del suo discorso al Senato, ha citato l’importanza nazionale di aziende come Finmeccanica, Fincantieri e dei loro 70.000 dipendenti, che troverebbero ristoro da questa manovra. Farebbe piacere se potesse esprimere la stessa considerazione al Co.Ce.R., nel suo prossimo discorso alla Camera, accogliendo e tenendo conto di un lavoro costruttivo svolto con lo stile e il garbo proprio dei militari. Tale considerazione viene fortemente attesa da tutti, in particolare da colui che ha vissuto la nostra stessa vita e condiviso gli stessi valori, per oltre 40 anni e fino a pochi mesi fa, prima di diventare Ministro della Difesa.
Antonello Ciavarelli – delegato Co.Ce.R.
fonte
http://www.ilnuovogiornaledeimilitari.it/categorie/prima-pagina/2745/il-cocer-propone--ma-a-decidere-e_-il-ministro-_leggi-tutto_
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