USA: DA 22 ANNI IN BRACCIO DELLA MORTE, ANNULLATA CONDANNA
ERA BASATA SU TESTIMONIANZA AGENTE CHE HA RIPETUTAMENTE MENTITO
(ANSA) - NEW YORK, 15 MAR - Una donna di 49 anni dell'Arizona
condannata alla pena capitale e' da 22 anni nel braccio della
morte in attesa dell'esecuzione; ma ora, invece di finire
davanti al boia, potrebbe presto riavere la liberta'.
Una Corte d'appello federale ha infatti rovesciato il suo
verdetto di colpevolezza, perche' esclusivamente basato sulla
testimonianza di un detective di polizia che, come e' poi
emerso, piu' volte ha mentito sotto giuramento e ha subito
punizioni per cattiva condotta in servizio.
Il caso di Debra Milke suscito' molto scalpore nel 1989,
quando venne accusata di aver orchestrato l'assassinio del suo
bimbo di quattro anni per incassare 50 mila dollari dall'
assicurazione. Il bimbo fu ucciso con diversi colpi di pisola
alla testa nel deserto, dove era stato condotto dal convivente
della donna, James Styers, e da un suo amico, poi entrambi
condannati a morte.
Secondo la testimonianza del detective Armando Saldate,
l'amico disse che anche Debra Milke era coinvolta nell'omicidio,
ma ne' l'amico, ne' Styers lo hanno mai affermato durante il
processo. Il detective a sua volta testimonio' di aver raccolto
la confessione della donna, ma mentre era solo, senza alcun
altro testimone, e di aver poi distrutto i suoi appunti dopo
aver redatto il rapporto. Debra Milke ha invece sempre negato.
Di fatto, ha scritto il giudice Alex Kozinski, che ha
annullato la condanna, il processo e' stato ''una gara tra
giuramenti'', in cui i giurati hanno infine creduto a quello del
detective, senza pero' sapere che in passato aveva mentito.
Milke non e' pero' ancora libera, deve aspettare la decisione
dei procuratori se richiedere un nuovo processo. Hanno 30 giorni
di tempo e ancora non hanno dato indicazioni sulle loro
intenzioni. (ANSA)
DP
15-MAR-13 15:19 NNNN
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