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venerdì 15 marzo 2013

SALUTE: MILITARI DOPO MISSIONI PIU' A RISCHIO ATTI VIOLENTI


SALUTE: MILITARI DOPO MISSIONI PIU' A RISCHIO ATTI VIOLENTI
IN PARTICOLARE QUELLI UNDER30 E CON ESPERIENZE TRAUMATICHE
(ANSA) - MILANO, 15 MAR - I militari piu' giovani, una volta
tornati alla vita normale dopo le missioni all'estero, sono piu'
inclini a commettere atti di violenza, rispetto al resto della
popolazione. E' quanto emerge da uno studio, finanziato dal
ministero della Difesa e condotto su circa 14mila militari
britannici al ritorno da Iraq e Afghanistan, pubblicato sulla
rivista 'Lancet'.
Il problema sembra riguardare in particolare gli elementi
piu' giovani con meno di 30 anni, e chi ha avuto ruoli di
combattimento o esperienze traumatiche. L'attivita' criminale
complessiva infatti, secondo la ricerca, e' leggermente
inferiore nel personale militare rispetto alle persone della
stessa eta' nella popolazione normale. Tuttavia, gli atti
violenti sono maggiori tra i membri dei servizi armati e c'e'
una netta differenza negli uomini under 30. Oltre il 20% dei
2.728 giovani militari seguiti ha commesso infatti un atto
violento (principalmente aggressioni) rispetto al 6,7% dei loro
coetanei non militari.
Essere giovani, dispiegati in ruoli di combattimento e
vivendo eventi traumatici sono tutti fattori collegati ad un
aumento del rischio di violenza quando il personale di servizio
torna alla vita normale, cosi' come l'abuso di alcol e il
disturbo da stress post traumatico (dspt). Anche se questo tipo
di studi e' solo all'inizio, ci sono diversi elementi degni di
preoccupazione. Sono piu' evidenti negli Usa, dove il tasso di
dspt tra i militari reduci dalle missioni ha raggiunto il 15%, e
dove il tasso di suicidi e' arrivato a uno al giorno nel 2012.
Secondo la ricerca comunque, rispetto alla popolazione
generale, il rischio di comportamenti violenti nel personale
militare dopo i teatri di guerra e' maggiore del 2%.(ANSA).

Y85-VC
15-MAR-13 19:10 NNNN

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