Riceviamo da Ficiesse e pubblichiamo
COCER GDF: L’ORARIO DI SERVIZIO NON PUO’ ESSERE PIEGATO ALL’ESIGENZA DI TAGLIARE LE SPESE PER IL VITTO DEI FINANZIERI
COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA
Consiglio Centrale di Rappresentanza
OGGETTO: Problematiche
connesse all’articolazione dell’orario di servizio ed al trattamento
vitto.
I L C O C E
R
L E T T
E
le
delibere dei Consigli confluenti;
CONSIDERATO che le disposizioni
primarie ed applicative vigenti che disciplinano la pianificazione dell’orario
settimanale d’obbligo:
Ã~ stabiliscono che ogni
comandante o responsabile del servizio ha l’obbligo di pianificare l’orario
di servizio su base settimanale, con la predisposizione di un giorno di
riposo settimanale, coincidente, di massima, con la domenica e di darne
opportuna e tempestiva comunicazione al personale dipendente entro la settimana
in corso per la settimana successiva, come si ricava dalle disposizioni
contenute nelle circolari: n. 282581 del 2002 (punto 4.a), n. 307000 del 2005
(punto 2 lettera “f”) e n. 311707 del 2009 (punto 4);
Ã~ propongono, sulla
base di quanto previsto dall’art. 45 del DPR n. 395/1995, come indicazione di
massima, due tipologie di pianificazione dell’orario settimanale, da adottare in
relazione alla tipologia di servizio espletata (circolari n. 282757 del 1997,
nr. 287375 del 1999, n. 307900 del 2005, n. 345000 del 2005, n. 43800 del
2006):
ü per i reparti o
articolazioni a spiccato carattere amministrativo/burocratico e per i nuclei, i
reparti di istruzione ed i reparti o articolazioni a carattere operativo ma
senza necessità di copertura continuativa del servizio, una pianificazione
articolata su non meno di 5 giorni lavorativi (con il giorno di riposo
programmato c.d. “sc”, di massima, coincidente con il sabato):
· 08:00/17:00 con pausa
pranzo di 1 ora dal lunedì al giovedì e 08:00/12:00 al venerdì;
· oppure, 08:00/18:00 con
pausa pranzo di 1 ora per due giorni a settimana e 08:00/14:00 senza pausa
pranzo per tre giorni a settimana.
ü per i reparti o
articolazioni con necessità di copertura continuativa del servizio e per i
Nuclei, i reparti di istruzione ed i reparti o articolazioni a spiccato
carattere operativo con necessità di copertura continuativa del servizio la
pianificazione articolata su 6 giorni, con turni continuativi non
spezzati;
Ã~ stabiliscono che, una
volta definita la tipologia dell’orario settimanale, quella deve essere
intesa come ordinaria modalità organizzativa del lavoro e che i comandanti
di II livello provvedono ad armonizzare l’orario degli uffici regionali con
quelli dei reparti dipendenti e ad emanare direttive tese alla pianificazione
degli orari settimanali in base a criteri di economicità ed efficienza, in forza
dei compiti di raccordo e della responsabilità propri della carica rivestita
(circolari n. 282757 del 1997 e n. 345000 del 2005);
TENUTO
CONTO
che,
in deroga all’ordinaria modalità organizzativa del lavoro, ogni
comandante o responsabile del servizio, in base a quanto stabilito con le
circolari nn. 307900 e 345000 del 2005 e n. 43800 del 2006, ha la facoltà di
accordare al personale che ne fa richiesta altre tipologie di pianificazione
dell’orario di servizio c.d. “orario differenziato”, tenendo conto che la pausa
pranzo è inderogabilmente fissata in 1 ora e che la nuova pianificazione non
arrechi danno al servizio e/o aumento dei costi (indennità , straordinario o
trattamento vitto);
CONSIDERATO
che
le circolari vigenti ed in particolare la circolare n. 307000 del 2005 punto 2
lettera “f“ e n. 345000 del 2005 paragrafo 2, permettono altresì di
variare (in maniera occasionale e non stabile) l’ordinaria modalità di
pianificazione del servizio settimanale o la pianificazione
differenziata già autorizzata e comunicata al personale, solo in caso di
impreviste esigenze di servizio e/o di razionalizzazione della spesa per lavoro
straordinario;
TENUTO
CONTO che le disposizioni
di legge vigenti (Legge n. 203/1989, D.M. 25 marzo 2002, D.M. 11 luglio 2008 e
D.M. 17 giugno 2011) consentono la somministrazione del trattamento vitto solo
nel limite degli importi appostati sui capitoli di spesa dedicati e che gli
stessi sono stati notevolmente ridotti (sino a 36,8 mln di € circa per l’anno
2013) dalle recenti norme di contenimento della spesa pubblica;
L E T T
A
la
circolare n. 377271 del 2012 del Comando Generale – IV Reparto - Ufficio
Commissariato ed Armamenti, con la quale l’Organo di Vertice, al fine di
contenere le spese per il trattamento di vitto, invita i Comandi di II livello
a:
Ã~ scoraggiare la
distribuzione del c.d. “ticket restaurant”, in quanto, nei reparti in cui
è stata adottata tale modalità di somministrazione del vitto si è registrato
un sensibile aumento della spesa e l’eventuale diminuzione degli stessi non
inciderebbe su contratti in essere con soggetti esterni (mense, catering o
convenzioni);
Ã~ contenere, per quanto
possibile, il numero di militari aventi diritto alla somministrazione del vitto,
anche mediante opportuna rimodulazione delle modalità di svolgimento del
servizio;
CONSTASTATO che, in dipendenza
della citata riduzione dei capitoli di spesa dedicati al trattamento vitto, sul
territorio si riscontra:
Ã~ una progressiva
rimodulazione della pianificazione settimanale dell’orario di servizio d’obbligo
esclusivamente in funzione del contenimento delle spese per il
vitto, a prescindere dalla
tipologia e dalle esigenze del servizio espletato e/o dalle eventuali e motivate
esigenze del personale;
Ã~ un taglio lineare e
progressivo della somministrazione del c.d. “ticket
restaurant”, a prescindere dalle
reali esigenze di servizio e dalla valutazione dell’effettiva utilità e/o
economicità delle altre forme alternative di somministrazione del
vitto;
PRESO
ATTO
che
l’assegnazione dei fondi dedicati al trattamento del vitto sarebbe
effettuata sulla base delle indicazioni dei Comandi di II livello (in genere su
critreri di “costo storico”) e non appare tenere in giusta considerazione il
numero globale dei finanzieri in servizio (in particolare, dei finanzieri in
ferma volontaria) e della tipologia del servizio reso e della possibilità di
rimodulare la pianificazione settimanale dell’orario d’obbligo senza incidere
sulla funzionalità del servizio;
CONSTATATO
che
continuano ad essere stipulate convenzioni con esercizi esterni che prevedono,
oltre al contributo da parte dell’amministrazione (che copre solo una parte del
pasto), una sostanziale integrazione da parte del personale al fine di garantire
un pasto completo, scaricando, di fatto, sul personale il costo del vitto; sul
punto questo consiglio si era già espresso con delibera nr. 3/229/X del
11.05.2011;
CONSIDERATO che è obbligo
dell’amministrazione fornire il trattamento vitto (o, in alternativa, il ticket
restaurant) al personale che per esigenze di servizio è costretto a prestare
servizio a cavallo degli orari previsti e che l’eventuale
rimodulazione dell’orario di servizio tesa unicamente a non far maturare al
personale tale diritto può altresì risultare non economica, in quanto può
inficiare la funzionalità del servizio reso e/o comportare l’aumento di altri
capitoli di spesa (straordinario, indennità , ecc.);
RITENUTO
necessario assicurare
al personale un omogeneo ed equo trattamento economico e di vettovagliamento,
evitando trattamenti diversi a fronte di servizi simili se non addirittura
identici;
RITENUTO
necessario che, per
porre in essere una corretta ed efficacie “spending review”, bisogna
considerare i costi, la funzionalità e la produttività del servizio in maniera
organica e complessiva e non solo singoli capitoli di spesa il cui taglio
lineare rischia, paradossalmente, di incidere negativamente sull’efficienza;
CONSIDERATO
che
le risorse, a suo tempo, utilizzate per finanziare l’aumento dell’importo del
“ticket restaurant” a 7,00 € sono state tratte da fondi destinati alla
contrattazione e che un taglio lineare dei capitoli di spesa in argomento
rappresenta, di fatto, un illegittimo ed ingiustiificato abbattimento del
trattamento economico,
D E L I B E R
A
di chiedere al
Comandante Generale di:
1. attivare ogni utile
iniziativa volta ad acquisire la quantità di risorse necessarie per garantire la
fruizione del vitto, secondo le vigenti norme che regolano il rapporto di
lavoro, a tutti coloro ai quali compete fruirne, salvaguardando un efficiente
articolazione dei servizi;
2. interessarsi presso
le competenti autorità istituzionali affinché i necessari risparmi di spesa
vengano attuati secondo un’ottica organica e complessiva e non lineare
(c.d. “spending review”) che tenga conto della funzionalità del servizio
e colpiscano principalmente la spesa improduttiva;
3. emanare, previa
concertazione con questo Consiglio, disposizioni chiare, puntuali, univoche e
coerenti, che consentano la rimodulazione dell’orario settimanale d’obbligo solo
in relazione alle reali ed effettive esigenze di servizio, al fine di evitare:
Ã~ rimodulazioni
dell’orario settimanale motivate esclusivamente dall’esigenza di non far
maturare al personale il diritto al trattamento vitto;
Ã~ disparità di
trattamento tra personale che espleta lo stesso servizio in comandi diversi;
4. provvedere affinché
l’assegnazione dei fondi dedicati al trattamento del vitto ai comandi di II
livello, sia basata, a monte, sull’entità della forza effettiva (numero
complessivo dei finanzieri), sulla qualità della stessa (es. numero dei
finanzieri in posizione di ferma volontaria) e sulla tipologia dei reparti
(operativo, funzionamento, istruzione, ecc.), anche al fine di evitare che, a
parità di forza effettiva e condizioni operative, si registrino diverse ed
ingiustificate assegnazioni;
5. vietare, in maniera
esplicita e tassativa, la stipulazione di qualsiasi convenzione con esercizi
commerciali che preveda integrazioni da parte del personale e/o che preveda la
somministrazione di pasti incompleti (solo primo, solo secondo, ecc.);
6. valutare
l’opportunità di ripristinare le mense presso tutti i reparti con platea
potenziale di avventori che renda economico un simile investimento;
7. valutare
l’opportunità di adottare un Testo Unico in materia di articolazione dell’orario
di servizio e relativo trattamento economico, tenuto conto che la materia
impatta in maniera rilevante e sostanziale sul trattamento economico accessorio
e sul recupero psico-fisico del personale e sulla gestione di importanti
capitoli di spesa, quali, ad esempio, il trattamento vitto e lo
straordinario.
La presente delibera
approvata all’unanimità (9 votanti) in data 15 maggio 2013, viene inviata a
stralcio del verbale.
IL
SEGRETARIO IL PRESIDENTE DEL
COCER
(App.sc. Ippazio De
Matteis) (Gen. B. Bruno Bartoloni)
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