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venerdì 17 maggio 2013

COCER GDF: L’ORARIO DI SERVIZIO NON PUO’ ESSERE PIEGATO ALL’ESIGENZA DI TAGLIARE LE SPESE PER IL VITTO DEI FINANZIERI


Riceviamo da Ficiesse e pubblichiamo

  
 

COCER GDF: L’ORARIO DI SERVIZIO NON PUO’ ESSERE PIEGATO ALL’ESIGENZA DI TAGLIARE LE SPESE PER IL VITTO DEI FINANZIERI

 

COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA

Consiglio Centrale di Rappresentanza

 
 
 
D  E  L  I  B  E  R  A    N.  04/38/11°
 
 
 
OGGETTO: Problematiche connesse all’articolazione dell’orario di servizio ed al trattamento vitto.
 
 
 
I  L    C  O  C  E  R
 
 
 
L  E  T  T  E              le delibere dei Consigli confluenti;
 
CONSIDERATO      che le disposizioni primarie ed applicative vigenti che disciplinano la pianificazione dell’orario settimanale d’obbligo:
Ã~ stabiliscono che ogni comandante o responsabile del servizio ha l’obbligo di pianificare l’orario di servizio su base settimanale, con la predisposizione di un giorno di riposo settimanale, coincidente, di massima, con la domenica e di darne opportuna e tempestiva comunicazione al personale dipendente entro la settimana in corso per la settimana successiva, come si ricava dalle disposizioni contenute nelle circolari: n. 282581 del 2002 (punto 4.a), n. 307000 del 2005 (punto 2 lettera “f”) e n. 311707 del 2009 (punto 4);
Ã~ propongono, sulla base di quanto previsto dall’art. 45 del DPR n. 395/1995, come indicazione di massima, due tipologie di pianificazione dell’orario settimanale, da adottare in relazione alla tipologia di servizio espletata (circolari n. 282757 del 1997, nr. 287375 del 1999, n. 307900 del 2005, n. 345000 del 2005, n. 43800 del 2006):
ü per i reparti o articolazioni a spiccato carattere amministrativo/burocratico e per i nuclei, i reparti di istruzione ed i reparti o articolazioni a carattere operativo ma senza necessità di copertura continuativa del servizio, una pianificazione articolata su non meno di 5 giorni lavorativi (con il giorno di riposo programmato c.d. “sc”, di massima, coincidente con il sabato):
 
·   08:00/17:00 con pausa pranzo di 1 ora dal lunedì al giovedì e 08:00/12:00 al venerdì;
·   oppure, 08:00/18:00 con pausa pranzo di 1 ora per due giorni a settimana e 08:00/14:00 senza pausa pranzo per tre giorni a settimana.
ü per i reparti o articolazioni con necessità di copertura continuativa del servizio e per i Nuclei, i reparti di istruzione ed i reparti o articolazioni a spiccato carattere operativo con necessità di copertura continuativa del servizio la pianificazione articolata su 6 giorni, con turni continuativi non spezzati;
Ã~ stabiliscono che, una volta definita la tipologia dell’orario settimanale, quella deve essere intesa come ordinaria modalità organizzativa del lavoro e che i comandanti di II livello provvedono ad armonizzare l’orario degli uffici regionali con quelli dei reparti dipendenti e ad emanare direttive tese alla pianificazione degli orari settimanali in base a criteri di economicità ed efficienza, in forza dei compiti di raccordo e della responsabilità propri della carica rivestita (circolari n. 282757 del 1997 e  n. 345000 del 2005);
 
TENUTO CONTO              che, in deroga all’ordinaria modalità organizzativa del lavoro, ogni comandante o responsabile del servizio, in base a quanto stabilito con le circolari nn. 307900 e 345000 del 2005 e n. 43800 del 2006, ha la facoltà di accordare al personale che ne fa richiesta altre tipologie di pianificazione dell’orario di servizio c.d. “orario differenziato”, tenendo conto che la pausa pranzo è inderogabilmente fissata in 1 ora e che la nuova pianificazione non arrechi danno al servizio e/o aumento dei costi (indennità , straordinario o trattamento vitto);
 
CONSIDERATO      che le circolari vigenti ed in particolare la circolare n. 307000 del 2005 punto 2 lettera “f“ e n. 345000 del 2005 paragrafo 2, permettono altresì di variare (in maniera occasionale e non stabile) l’ordinaria modalità di pianificazione del servizio settimanale o la pianificazione differenziata già autorizzata e comunicata al personale, solo in caso di impreviste esigenze di servizio e/o di razionalizzazione della spesa per lavoro straordinario;
 
TENUTO CONTO   che le disposizioni di legge vigenti (Legge n. 203/1989, D.M. 25 marzo 2002, D.M. 11 luglio 2008 e D.M. 17 giugno 2011) consentono la somministrazione del trattamento vitto solo nel limite degli importi appostati sui capitoli di spesa dedicati e che gli stessi sono stati notevolmente ridotti (sino a 36,8 mln di € circa per l’anno 2013) dalle recenti norme di contenimento della spesa pubblica;
 
L  E  T  T  A              la circolare n. 377271 del 2012 del Comando Generale – IV Reparto - Ufficio Commissariato ed Armamenti, con la quale l’Organo di Vertice, al fine di contenere le spese per il trattamento di vitto, invita i Comandi di II livello a:
Ã~ scoraggiare la distribuzione del c.d. “ticket restaurant”, in quanto, nei reparti in cui è stata adottata tale modalità di somministrazione del vitto si è registrato un sensibile aumento della spesa e l’eventuale diminuzione degli stessi non inciderebbe su contratti in essere con soggetti esterni (mense, catering o convenzioni);
Ã~ contenere, per quanto possibile, il numero di militari aventi diritto alla somministrazione del vitto, anche mediante opportuna rimodulazione delle modalità di svolgimento del servizio
 
CONSTASTATO    che, in dipendenza della citata riduzione dei capitoli di spesa dedicati al trattamento vitto, sul territorio si riscontra:
Ã~ una progressiva rimodulazione della pianificazione settimanale dell’orario di servizio d’obbligo esclusivamente in funzione del contenimento delle spese per il vitto, a prescindere dalla tipologia e dalle esigenze del servizio espletato e/o dalle eventuali e motivate esigenze del personale;
Ã~ un taglio lineare e progressivo della somministrazione del c.d. “ticket restaurant”, a prescindere dalle reali esigenze di servizio e dalla valutazione dell’effettiva utilità e/o economicità delle altre forme alternative di somministrazione del vitto;
 
PRESO ATTO         che l’assegnazione dei fondi dedicati al trattamento del vitto          sarebbe effettuata sulla base delle indicazioni dei Comandi di II livello (in genere su critreri di “costo storico”) e non appare tenere in giusta considerazione il numero globale dei finanzieri in servizio (in particolare, dei finanzieri in ferma volontaria) e della tipologia del servizio reso e della possibilità di rimodulare la pianificazione settimanale dell’orario d’obbligo senza incidere sulla funzionalità del servizio;
 
CONSTATATO       che continuano ad essere stipulate convenzioni con esercizi esterni che prevedono, oltre al contributo da parte dell’amministrazione (che copre solo una parte del pasto), una sostanziale integrazione da parte del personale al fine di garantire un pasto completo, scaricando, di fatto, sul personale il costo del vitto; sul punto questo consiglio si era già espresso con delibera nr. 3/229/X del 11.05.2011;
 
CONSIDERATO      che è obbligo dell’amministrazione fornire il trattamento vitto (o, in alternativa, il ticket restaurant) al personale che per esigenze di servizio è costretto a prestare servizio a cavallo degli orari previsti e che l’eventuale rimodulazione dell’orario di servizio tesa unicamente a non far maturare al personale tale diritto può altresì risultare non economica, in quanto può inficiare la funzionalità del servizio reso e/o comportare l’aumento di altri capitoli di spesa (straordinario, indennità , ecc.);
 
RITENUTO              necessario assicurare al personale un omogeneo ed equo trattamento economico e di vettovagliamento, evitando trattamenti diversi a fronte di servizi simili se non addirittura identici;
 
RITENUTO                          necessario che, per porre in essere una corretta ed efficacie “spending review”, bisogna considerare i costi, la funzionalità e la produttività del servizio in maniera organica e complessiva e non solo singoli capitoli di spesa il cui taglio lineare rischia, paradossalmente, di incidere negativamente sull’efficienza;
 
CONSIDERATO      che le risorse, a suo tempo, utilizzate per finanziare l’aumento dell’importo del “ticket restaurant” a 7,00 € sono state tratte da fondi destinati alla contrattazione e che un taglio lineare dei capitoli di spesa in argomento rappresenta, di fatto, un illegittimo ed ingiustiificato abbattimento del trattamento economico,
 
 
 
D  E  L  I  B  E  R  A
 
 
 
di chiedere al Comandante Generale di:
1. attivare ogni utile iniziativa volta ad acquisire la quantità di risorse necessarie per garantire la fruizione del vitto, secondo le vigenti norme che regolano il rapporto di lavoro, a tutti coloro ai quali compete fruirne, salvaguardando un efficiente articolazione dei servizi;
2. interessarsi presso le competenti autorità istituzionali affinché i necessari risparmi di spesa  vengano attuati secondo un’ottica organica e complessiva e non lineare (c.d. “spending review”) che tenga conto della funzionalità del servizio e colpiscano principalmente la spesa improduttiva;
3. emanare, previa concertazione con questo Consiglio, disposizioni chiare, puntuali, univoche e coerenti, che consentano la rimodulazione dell’orario settimanale d’obbligo solo in relazione alle reali ed effettive esigenze di servizio, al fine di evitare:
Ã~ rimodulazioni dell’orario settimanale motivate esclusivamente dall’esigenza di non far maturare al personale il diritto al trattamento vitto;
Ã~ disparità di trattamento tra personale che espleta lo stesso servizio in comandi diversi;  
4. provvedere affinché l’assegnazione dei fondi dedicati al trattamento del vitto ai comandi di II livello, sia basata, a monte, sull’entità della forza effettiva (numero complessivo dei finanzieri), sulla qualità della stessa (es. numero dei finanzieri in posizione di ferma volontaria) e sulla tipologia dei reparti (operativo, funzionamento, istruzione, ecc.), anche al fine di evitare che, a parità di forza effettiva e condizioni operative, si registrino diverse ed ingiustificate assegnazioni;
 
 
5. vietare, in maniera esplicita e tassativa, la stipulazione di qualsiasi convenzione con esercizi commerciali che preveda integrazioni da parte del personale e/o che preveda la somministrazione di pasti incompleti (solo primo, solo secondo, ecc.);
6. valutare l’opportunità di ripristinare le mense presso tutti i reparti con platea potenziale di avventori che renda economico un simile investimento;
7. valutare l’opportunità di adottare un Testo Unico in materia di articolazione dell’orario di servizio e relativo trattamento economico, tenuto conto che la materia impatta in maniera rilevante e sostanziale sul trattamento economico accessorio e sul recupero psico-fisico del personale e sulla gestione di importanti capitoli di spesa, quali, ad esempio, il trattamento vitto e lo straordinario.
 
 
La presente delibera approvata all’unanimità (9 votanti) in data 15 maggio 2013, viene inviata a stralcio del verbale.
 
 
 
 
 
         IL SEGRETARIO                                        IL PRESIDENTE DEL COCER
    (App.sc. Ippazio De Matteis)                                   (Gen. B. Bruno Bartoloni)
 

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