Atto Senato
Ordine del Giorno 9/825/5
presentato da
Ordine del Giorno 9/825/5
MARIO MICHELE GIARRUSSO
mercoledì 17 luglio 2013, seduta n. 070
mercoledì 17 luglio 2013, seduta n. 070
in sede di esame dell'A.S. 825 e connessi (Istituzione della Commissione Parlamentare antimafia per la XVll legislatura);
premesso che:
l'articolo 1, comma 1, lettera m) del disegno di legge in esame, prevede, tra i compiti della Commissione, quello di "verificare l'adeguatezza delle strutture preposte alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni criminali nonchè al controllo del territorio, anche consultando le associazioni di carattere nazionale o locale che più significativamente operano nel contrasto delle attività delle organizzazioni criminali di tipo mafioso";
considerato che:
la Direzione investigativa antimafia (DIA), istituita nell'ambito del dipartimento della pubblica sicurezza con la legge 30 dicembre 1991, n. 410, si configura come un organismo investigativo con competenza monofunzionale, composta da personale specializzato a provenienza interforze, con il compito esclusivo di assicurare lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di investigazione preventiva attinenti alia criminalità organizzata, nonchè di effettuare indagini di polizia giudiziaria relative esclusivamente a delitti di associazione mafiosa o comunque ricollegabili all'associazione medesima;
tale struttura, nata su impulso ed intuizione di Giovanni Falcone, sulla base dei risultati ottenuti può definirsi "in attivo" sotto il profilo economico-finanziario: contribuisce, infatti, in maniera assai cospicua ad implementare le risorse dei Ministeri dell'interno e della giustizia attraverso il Fondo unico giustizia;
ciononostante, la Direzione investigativa antimafia ha subìto un costante depotenziamento di carattere finanziario, strutturale e professionale. Segnatamente attraverso: a) inopportune duplicazioni di strutture, con la creazione di alcuni gruppi interforze che si occupano in maniera autonoma del contrasto alle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici; b) la trasformazione del trattamento economico accessorio percepito dal personale DIA, che, di fatto, ha determinato una decurtazione dello stipendio del 20 per cento (di redditi ricompresi tra i 35.000 ed i 75.000 euro lordi annui); c) la perdurante carenza di organico, necessario allo svolgimento dei delicatissimi compiti della struttura;
impegna il Governo:
a voler consentire alia DIA un adeguato apporto organico da parte delle diverse Forze di polizia prevedendo, nel contempo, un piano di assunzione straordinaria volto a colmare la perdurante carenza di organico nel comparto sicurezza;
a voler potenziare, sia sotto il profilo organico che quello funzionale, la DIA, evitando e superando la duplicazione di strutture interforze create ad hoc sulla base di esigenze contingenti;
ad adottare immediati interventi normativi, anche con carattere di urgenza, volti al ripristino integrale, a regime, del trattamento economico aggiuntivo del personale della Direzione investigativa antimafia.
(numerazione resoconto Senato G1.102)
(9/825/5)
GIARRUSSO, CRIMI, CAMPANELLA, MANGILI, MORRA, AIROLA, BATTISTA, BENCINI, BERTOROTTA, BIGNAMI, BLUNDO, BOCCHINO, BOTTICI, BULGARELLI, BUCCARELLA, CAPPELLETTI, CASALETTO, CASTALDI, CATALFO, CIAMPOLILLO, CIOFFI, COTTI, DE PIETRO, DONNO, ENDRIZZI, FATTORI, FUCKSIA, GAETTI, GIROTTO, LEZZI, LUCIDI, MARTELLI, MARTON, MOLINARI, MONTEVECCHI, MORONESE, MUSSINI, NUGNES, ORELLANA, PAGLINI, PEPE, PETROCELLI, PUGLIA, ROMANI MAURIZIO, SANTANGELO, SCIBONA, SERRA, SIMEONI, TAVERNA, VACCIANO
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