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lunedì 21 ottobre 2013

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00940..il 14 maggio 2013, nel corso di una conferenza stampa, i legali dei sottufficiali dell'Arma Salvatore Fiducia e Saverio Masi denunciavano agli organi d'informazione gli ostacoli e le omissioni frapposte fra il 2001 ed il 2004 prima alla caccia al capomafia Bernardo Provenzano e poi, circa due anni fa, in relazione ad «un'indicazione affidabile» che faceva ritenere che si trovasse in Sicilia quello che viene considerato l'attuale reggente di Cosa nostra Matteo Messina Denaro; queste circostanze sono state oggetto di denuncia alla Guardia di finanza di Palermo da parte del luogotenente Salvatore Fiducia, in seguito ad un esposto del maresciallo Saverio Masi;..




Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00940


Atto n. 4-00940

Pubblicato il 2 ottobre 2013, nella seduta n. 116

DONNO , AIROLA , BATTISTA , BERTOROTTA , BOCCHINO , BUCCARELLA , BULGARELLI , CAMPANELLA , CAPPELLETTI , CASALETTO , CASTALDI , CATALFO , CIAMPOLILLO , CIOFFI , COTTI , GIROTTO , MANGILI , MORONESE , PEPE , PUGLIA , SANTANGELO , SERRA , BOTTICI - Ai Ministri della difesa e dell'interno. -
Premesso che:
il 14 maggio 2013, nel corso di una conferenza stampa, i legali dei sottufficiali dell'Arma Salvatore Fiducia e Saverio Masi denunciavano agli organi d'informazione gli ostacoli e le omissioni frapposte fra il 2001 ed il 2004 prima alla caccia al capomafia Bernardo Provenzano e poi, circa due anni fa, in relazione ad «un'indicazione affidabile» che faceva ritenere che si trovasse in Sicilia quello che viene considerato l'attuale reggente di Cosa nostra Matteo Messina Denaro; queste circostanze sono state oggetto di denuncia alla Guardia di finanza di Palermo da parte del luogotenente Salvatore Fiducia, in seguito ad un esposto del maresciallo Saverio Masi;
i due militari dell'Arma hanno dichiarato che, nell'eseguire le loro rispettive indagini in servizio al comando provinciale di Palermo, le relazioni di servizio con le quali riferivano ai loro superiori sono state «ignorate e talvolta corrette, con sottrazioni di alcune parti»; inoltre sia Masi che Fiducia riferiscono, per tramite dei loro legali, "di aver individuato casolari dove avrebbero potuto rifugiarsi i latitanti e anziché essere incoraggiati, sono stati stroncati";
relativamente alla vicenda è stato presentato un atto di sindacato ispettivo presso la Camera dei deputati (4-00754) che in data 13 settembre 2013 ha ricevuto risposta;
nella suddetta risposta si riportava che: "In relazione alla vicenda esposta dall'interrogante, faccio presente che nel corso della conferenza stampa tenutasi il 14 maggio 2013, i legali dei Sottufficiali menzionati nell'atto in titolo hanno riproposto il contenuto di alcune denunce presentate - lo scorso mese di maggio - dai loro assistiti presso gli Uffici della Polizia di Stato e della Guardia di finanza, in merito ad asserite omissioni e a presunti comportamenti illeciti tenuti dai loro superiori, dal 2001 al 2010 (quando erano effettivi al reparto operativo di Palermo), finalizzati ad ostacolare la cattura di Bernardo Provenzano e di Matteo Messina Denaro";
inoltre veniva specificato che: "Il 4 giugno 2013, alcune agenzie di stampa hanno pubblicato le dichiarazioni dell'ufficiale superiore che comandava in quel periodo il reparto operativo di Palermo, con le quali ha smentito le versioni dei Sottufficiali, preannunciando iniziative legali a tutela";
infine, il Ministro della difesa delegato a rispondere, rendeva noto che: " l'Amministrazione non è in grado di fornire utili elementi sullo stato delle relative indagini, in quanto non sono state delegate attività investigative a reparti dell'Arma dei Carabinieri, tantomeno è stato possibile, attesa l'attualità dei procedimenti penali, avviare autonomi accertamenti sul piano amministrativo",
si chiede di sapere quali siano i motivi per cui non sia stata avviata un'indagine interna, ferma restando l'autonoma valutazione da parte dell'autorità giudiziaria, in merito ai rilevanti fatti citati ed alle eventuali responsabilità personali dei soggetti coinvolti a qualunque titolo, e per cui non si sia ritenuto possibile ancorché opportuno avviare accertamenti sul piano amministrativo non essendo ravvisabili, a giudizio degli interroganti, preclusioni formali ad un'indagine interna finalizzata a valutare il corretto adempimento dei compiti e degli ordini di servizio.

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