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venerdì 8 novembre 2013

Sanita': Modena, 1/o intervento awake surgery tumore cervello


Sanita': Modena, 1/o intervento awake surgery tumore cervello
Mentre chirurgo opera, paziente sveglio risponde a domande
(ANSA) - MODENA, 8 NOV - Mentre il chirurgo esegue la
craniotomia, per asportare una formazione tumorale del cervello,
il paziente, sveglio, risponde alle domande del neurofisiologo e
del neuropsicologo. E' questa la piu' avanzata tecnica di
intervento sui tumori cerebrali, ribattezzata "awake surgery",
che consente di salvaguardare alcune aree specifiche
dell'encefalo come quelle che regolano i movimenti e il
linguaggio (definite aree eloquenti).
Nei giorni scorsi, un'equipe multidisciplinare guidata dal
direttore dell'Unita' Operativa di Neurochirurgia Giacomo Pavesi,
ha eseguito con successo la prima operazione di questo tipo al
Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino-Estense a Baggiovara. La
donna, 60 anni, residente in provincia, e' la prima paziente che
nel modenese e' stata sottoposta a questo nuovo intervento di
alta specializzazione, durato quasi sette ore, al quale hanno
partecipato, oltre al dottor Pavesi, anche il neuro-anestesista
Stefano Baroni, il neuro-fisiologo Franco Valzania, le
neuro-psicologhe Mariangela Molinari e Francesca Benuzzi, il
fisico Marco Serafini e il personale infermieristico e tecnico.
"E' un'operazione particolare anche perche' richiede la
collaborazione e l'integrazione tra diversi professionisti con
uno sforzo organizzativo di tipo multidisciplinare - afferma il
direttore medico del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense Ann
Marie Pietrantonio - Infatti, nelle diverse fasi dell'intervento
vengono coinvolti, oltre a neurologi e neurochirurghi, anche
neurofisiologi, neuropsicologi, fisici e personale
infermieristico e tecnico. Una modalita' operativa che, tramite
la sinergia di professionisti di elevata competenza, consente di
perseguire risultati importanti."
Obiettivo dell'ideatore dell'innovativa tecnica chirurgica,
professor Hugues Duffau di Montpellier, e' quello di evitare
complicanze post-operatorie altamente invalidanti come paresi o
difetti del linguaggio (afasia). "In questo modo - spiega il
dottor Pavesi - chi opera ha la possibilita' di ascoltare in
diretta il paziente e farsi 'guidare' evitando di andare a
toccare quelle zone del cervello delle quali potrebbe
comprometterne le normali funzionalita'".
Il neurochirurgo procede col bisturi e, a seconda dell'area
colpita dal tumore, verifica grazie al monitoraggio del
neurofisiologo e del neuropsicologo che le funzioni da essa
regolate non vengano compromesse a seguito dell'asportazione
della massa tumorale. La particolarita' della "awake surgery"
consiste infatti nel mantenere il paziente vigile durante
l'intervento, per monitorare che, nel corso dell'asportazione
del tumore, restino intatte le capacita' di movimento e
linguaggio. Cio' permette al neurochirurgo, supportato dai
sistemi di neuro-navigazione, di localizzare e asportare nel
modo piu' completo e preciso possibile la massa neoplastica.
L'intervento attualmente e' eseguito da 7 centri in Italia (in
Emilia Romagna soltanto a Ferrara). (ANSA).

BS
08-NOV-13 13:30 NNNN

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