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martedì 25 marzo 2014

SPENDING REVIEW. EURISPES-UIL: TROPPI DIPENDENTI PA? FALSO MITO


SPENDING REVIEW. EURISPES-UIL: TROPPI DIPENDENTI PA? FALSO MITO
NEL 2010 IN 9.867 ISTITUZIONI LAVORAVANO IN 3.375.667

(DIRE) Roma, 25 mar. - Il Commissario straordinario per la
revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli, ha confermato
nei giorni scorsi quanto promesso dal premier Renzi: tagli alla
spesa per 7 miliardi di euro nel 2014 che diventano 18,3 nel
2015 e 33,4 nel 2016. Tra le misure ipotizzate una ulteriore
decisa sforbiciata agli organici: 85 mila esuberi tra i
dipendenti pubblici e il blocco totale del turnover.
I dettagli di queste misure si stanno ancora studiando perche'
potrebbero causare, come ha spiegato lo stesso Cottarelli,
l'invecchiamento della popolazione dipendente e diminuire la
qualita' del servizio. Ma questi tagli sono davvero necessari?
Dallo studio pubblicato recentemente da Eurispes e Uil-Pa,
intitolato 'Dalla Spending review al ritorno del Principe',
emerge che fra i tanti miti che ci sono in Italia c'e' anche
quello relativo al numero esagerato dei dipendenti pubblici.

IN REALTÀ LE COSE NON STANNO COSÌ - La spesa per il pubblico
impiego in Italia pesa per l'11,1% del Pil. Nel nostro Paese si
contano 58 impiegati nella Pubblica amministrazione ogni mille
abitanti, ai livelli della Germania (54), in Svezia sono 135.
L'Italia risulta l'unico paese in cui, negli ultimi dieci anni il
numero dei dipendenti pubblici si e' ridotto: meno 4,7%. Nel
resto d'Europa, gli addetti nel pubblico impiego sono cresciuti,
soprattutto in Irlanda e in Spagna dove si e' registrato un
aumento rispettivamente del 36,1% e del 29,6%. Altri paesi
mostrano incrementi vicini al 10% (Regno Unito 9,5% e Belgio
12,8%). Paesi nei quali la spesa per il pubblico impiego grava
maggiormente sul Pil sono: la Danimarca, con un rapporto del
19,2% sul Pil, seguita dalla Svezia (14,4%), dalla Finlandia
(14,4%), dalla Francia (13,4%), dal Belgio (12,6%), dalla Spagna
(11,9%), dal Regno Unito (11,5%), dall'Italia (11,1%),
dall'Austria (9,7%), dai Paesi Bassi (10%), e per finire dalla
Germania con il 7,9 per cento. La situazione italiana e' quindi
perfettamente in linea con la media europea.(SEGUE)
(Elp/ Dire)
14:12 25-03-14

NNNN
SPENDING REVIEW. EURISPES-UIL: TROPPI DIPENDENTI PA? FALSO MITO -2-


(DIRE) Roma, 25 mar. - RAPPORTO TRA NUMERO LAVORATORI NEL
PUBBLICO IMPIEGO E IL TOTALE DEI RESIDENTI NEI DIVERSI PAESI
EUROPEI - È significativo il dato della Svezia, dove la Pubblica
amministrazione conta circa 135 impiegati ogni mille abitanti, in
Germania invece si contano 54 impiegati ogni mille abitanti. Gli
altri Paesi posti nelle posizioni intermedie sono la Spagna con
65 impiegati ogni mille abitanti, la Francia con 94 dipendenti
ogni mille abitanti, l'Italia con 58 impiegati ogni mille
abitanti e il Regno Unito con 92 dipendenti ogni mille abitanti.
"È evidente che la Pubblica amministrazione italiana i
'compiti a casa li ha gia' fatti'", dice Gian Maria Fara,
Presidente dell'Eurispes. "Mentre i dipendenti pubblici da noi
calavano, nel resto d'Europa assumevano. La verita' e' che, anche
per la Pubblica amministrazione, senza un vero e proprio progetto
non si va da nessuna parte e di soli tagli si muore".

OSSERVANDO LA DISTRIBUZIONE DEI DIPENDENTI SUL TERRITORIO, il
34,8% e' presente al Nord, il 31,9% al Centro e il 33% al Sud e
Isole. Infine, solo lo 0,3% dei dipendenti pubblici italiani
lavora all'estero. Tra le regioni la Lombardia, con 409mila
addetti, si conferma, contrariamente ai luoghi comuni, la regione
con il piu' alto numero di dipendenti pubblici, seguita dal
Lazio, 392.186, e dalla Campania, 303.211.
"Sono anni che la Pubblica amministrazione viene umiliata dai
tagli lineari", afferma Benedetto Attili, Segretario Generale
della Uil-PA.

NELLE 9.867 ISTITUZIONI ITALIANE, nel 2010, lavoravano
3.375.667 occupati, con una netta prevalenza di donne che
raggiungono la cifra di 1.882.619 dipendenti, contro gli uomini
fermi a 1.493.048. Nei diversi comparti, il valore minimo si
riscontra nelle Forze armate (5%). Si confermano "rosa", quelli
dedicati all'istruzione (78,1% di donne) e alla sanita' (64,2).
In 15 regioni su 20 la percentuale di donne supera la soglia del
50% (nel 2005 erano 11). Purtroppo le donne si confermano la base
di una piramide al cui vertice sono presenti quasi esclusivamente
posizioni maschili. Un aspetto che umilia il merito, soprattutto
se si tengono in considerazione gli alti livelli di istruzione
delle donne nella PA. La percentuale di dirigenti e' molto
inferiore a quella degli uomini: rispettivamente il 37% e il 63%.
Il trend e' comunque in crescita: nel 2005 la percentuale di
donne dirigenti era ferma al 27%. Le donne laureate rappresentano
il 47,5%, mentre gli uomini il 23,6%, meno della meta'. Anche nel
caso delle lauree brevi, sono le donne a registrare le
percentuali piu' alte: il 3,2%, a fronte del 2,6%, rilevato tra
gli uomini.(SEGUE)
(Elp/ Dire)
14:12 25-03-14
SPENDING REVIEW. EURISPES-UIL: TROPPI DIPENDENTI PA? FALSO MITO -3-


(DIRE) Roma, 25 mar. - AUMENTA ETA' MEDIA - Nel 2010 l'eta' media
dei dipendenti pubblici era di 48,2 anni, aumentata
progressivamente, dal 2005, di quasi 2 anni. Una tendenza
determinata dal blocco del turn-over, da una parte e dell'aumento
dell'eta' pensionabile, dall'altra. Tra i comparti piu' "maturi"
la Scuola (eta' media di 51,7 anni); al contrario, tra i settori
piu' "giovani", sicurezza e ordine pubblico: dai Vigili del Fuoco
(eta' media 44 anni), ai corpi di Polizia (41,8), e soprattutto
alle Forze Armate (38,7).

CONTRATTI - Rispetto al 2005, sono aumentati in modo
significativo i contratti a tempo indeterminato, che nel 2010
erano il 95,2% del totale; sono cresciuti lievemente i lavoratori
atipici che dall'1%, nel 2005, sono saliti al 2,2% nel 2010. In
calo in maniera sensibile, invece, i contratti a tempo
determinato: erano l'11,3% nel 2005, sono il 2,2% nel 2010.
Nell'arco del triennio 2008-2010 si e' registrata una drastica
riduzione dei contratti di Formazione (-74%), cosi' come i
Lavoratori Socialmente Utili che calano di circa 4.000 unita'
(pari a 15,47%). In controtendenza, rispetto all'andamento
generale, i contratti interinali aumentano di 1.592 unita'
(+17,23%).

OLTRE IL 40% DEI DIPENDENTI PUBBLICI HA UN ALTO LIVELLO
D'ISTRUZIONE: il 36,8% possiede una laurea, il 3% una laurea
breve e il 3,3% un titolo post-laurea. La maggioranza dei
dipendenti pubblici, il 39,9%, e' in possesso di una licenza
superiore, mentre il restante 17% ha un basso livello di
scolarizzazione.

Mentre il dato della spesa pubblica rapportato al Pil ha
subito una drastica contrazione, passando dal 52,5% del 2009 al
50,5% del 2011, l'aspetto piu' significativo riguarda la
contrazione della spesa per redditi da lavoro sul totale della
spesa corrente, il cui rapporto scende dal 23,7% del 2008 al
22,7% del 2011. Le retribuzioni lorde annue pro-capite
attualizzate, considerando il triennio 2008-2010, hanno
registrato un incremento del 2,55%, che in valori assoluti
corrisponde a un aumento medio di 869 euro. È l'ultimo aumento
registrato prima del grande blocco delle retribuzioni e della
contrattazione nel pubblico impiego disposto nel 2010 dal Governo
Berlusconi e prorogato dai Governi Monti e Letta.
(Elp/ Dire)
14:12 25-03-14

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