SANITA': SIGM, STOP INCARICHI E CONSULENZE A MEDICI SSN IN PENSIONE =
PRASSI CONSOLIDATA DELLE ASL E DEI COMITATI CONSULTIVI ZONALI
Roma, 24 mar. (Adnkronos Salute) - Stop "alla prassi
consolidata" delle Asl di attribuire incarichi di studio e di
consulenza o di medicina specialistica convenzionata ai camici bianchi
in pensione. A chiedere con forza un intervento del ministero della
Salute, delle Regioni e degli Ordini professionali e' il Segretariato
italiano giovani medici (Sigm), che richiama le aziende sanitarie al
"rispetto dell'incompatibilita' tra l'attivita' di medico
convenzionato con il Ssn e i medici in quiescenza gia' dipendenti del
Ssn, oltre che di disporre che le convenzioni vengano attribuite
esclusivamente secondo il punteggio maturato ai sensi della normativa
vigente.
"Giungono alle nostre sedi in tutta Italia - spiega il Sigm -
segnalazioni circa il perpetrarsi di una prassi consolidata da parte
delle Asl e dei comitati consultivi zonali nel senso di attribuire
incarichi di studio e di consulenza o addirittura incarichi di
medicina specialistica convenzionata a soggetti, gia' appartenenti a
ruoli del Ssn, che vanno in pensione per aver raggiunto l'anzianita'
contributiva necessaria, per poi ricoprire nuovi ruoli nei diversi
servizi sanitari regionali".
Si tratta, secondo il Sigm, di una "ingiustificabile forma di
penalizzazione a scapito dei giovani medici, che quei ruoli potrebbero
ricoprirli utilmente, maturando esperienza e anzianita' di servizio; e
che, per aspirare ad accedere alla specialistica convenzionata, spesso
permangono per anni in graduatorie immobili per poi scoprire che in
quelle stesse graduatorie possono essere scavalcati da quanti
fuoriescono dal Ssn, potendo documentare titoli ben piu' strutturati
di quelli esibibili dai piu' giovani colleghi". (segue)
(Fed/Col/Adnkronos)
24-MAR-14 16:06
SANITA': SIGM, STOP INCARICHI E CONSULENZE A MEDICI SSN IN PENSIONE (2) =
(Adnkronos Salute) - Secondo i giovani medici, tale prassi
"scavalcherebbe quanto previsto dalla normativa vigente. Infatti -
spiega il Sigm - il legislatore, con l'art. 25 della legge 724/1994
aveva gia' inteso precludere l'affidamento di incarichi di consulenza,
collaborazione, studio e ricerca ai dipendenti che cessano
volontariamente dal servizio, pur non avendo il requisito previsto per
il pensionamento di vecchiaia, ma che tuttavia dispongono dei
requisiti contributivi per l'ottenimento della pensione anticipata di
anzianita'. Volonta' ribadita dall'art. 5, comma 9 del Dl 95/2012".
E davanti al sussistere di comportamenti opposti alla volonta'
del legislatore, il ministero dell'Economia, con nota del 7 gennaio
2014, affermava con chiarezza che "non sembrano dunque sussistere
dubbi circa il fatto che le norme in questione pongono in capo alle
pubbliche amministrazioni il divieto di conferire incarichi di studio
o consulenza al personale gia' dipendente e collocato in quiescenza,
ove tali incarichi abbiano ad oggetto la medesima attivita', ovvero le
medesime funzioni svolte" con rapporto di lavoro dipendente.
Il Sigm, associazione non sindacale di categoria, auspica che a
tale richiesta si uniscano "anche i colleghi delle sezioni giovanili
dei sindacati ospedalieri e del territorio, anche per dare finalmente
concretezza alle attenzioni che le organizzazioni sindacali negli
ultimi tempi dichiarano di riservare nei confronti delle giovani
generazioni di medici".
(Fed/Col/Adnkronos)
24-MAR-14 16:10
Nessun commento:
Posta un commento