RAI. APUZZO (SLC-CGIL): PER CAMBIAR VERSO RECUPERARE CANONE
ENNESIMO ATTACCO, SI COLPISCE AL CUORE L'AZIENDA
(DIRE) Roma, 19 apr. - "Anche la Rai dovra' contribuire al
risanamento dei conti pubblici con un 'contributo volontario, ma
obbligatorio' di 150 milioni di euro dal 2015. La notizia di per
se' non scandalizzerebbe se quel contributo dovesse - come
qualche giorno fa era stato ipotizzato - essere una parte dei 600
milioni circa che il governo potrebbe far recuperare autorizzando
la Rai a collegare il Canone alla bolletta elettrica". Cosi'
Barbara Apuzzo, segretaria nazionale Slc Cgil, che aggiunge: "Ma
e' evidente che la impopolarita' che deriverebbe da una scelta
del genere ha fatto scegliere un'altra strada, quella della
riorganizzazione (leggasi riduzione!) delle sedi regionali o
peggio ancora quella della vendita di Raiway. Nessun intervento
strutturale, nessun obiettivo di salvaguardare il servizio
pubblico, semplicemente tagli".
"E' altrettanto evidente che questo rappresenta l'ennesimo
attacco alla tenuta della Rai. Vendere Raiway- prosegue la
sindacalista- significherebbe colpire al cuore l'azienda, cosi'
come chiudere una parte delle sedi regionali significherebbe
mettere a rischio posti di lavoro e pluralismo nell'informazione.
Entrambe sono infatti essenziali per la sussistenza stessa del
servizio pubblico radio televisivo: lo sono formalmente e
sostanzialmente nell'attivita' industriale ed editoriale, lo sono
anche per questioni di sicurezza nazionale".
"E' questo il 'si cambia verso?'- chiede Apuzzo- A noi sembra
tutto tristemente gia' visto! La vendita di parti del patrimonio
industriale della Rai si ripropone ad ogni cambio di Governo.
Senza contare che la Rai concorre sul mercato con limiti sul
fronte pubblicitario che i suoi concorrenti privati non hanno: se
a questo si dovesse aggiungere un prelievo fisso a riduzione del
canone, uno dei tributi piu' evasi in Europa, semplicemente si
segnerebbe l'impossibilita' per la Rai di reggere economicamente
sul mercato".
"Noi crediamo che per cambiare verso davvero- conclude Apuzzo-
servirebbe piu' coraggio per affrontare il tema dell'evasione del
canone. Da li' sarebbe possibile recuperare 600 milioni circa,
necessari per rilanciare un servizio pubblico in grado di
competere con quelli degli altro paesi europei e al tempo stesso
nelle condizioni di garantire quel "contributo volontario ma
obbligatorio" richiesto in questa fase straordinaria"
(Com/Pol/ Dire)
16:07 19-04-14
Nessun commento:
Posta un commento