RICERCA: STUDIO ITALIANO, VERME 'DA NOBEL' SENSORE PER CUORE MALATO =
C. ELEGANS MODELLO PER DIAGNOSI MALATTIA CARDIACA CAUSATA DA
TUMORI SANGUE
Milano, 7 apr. - (Adnkronos Salute) - La ricerca italiana svela
un nuovo possibile impiego del Cearnohabtidis elegans, piccolo verme
protagonista di numerosi studi premiati con il Nobel per la Medicina.
Il piccolo organismo invertebrato, storico alleato della scienza,
agisce come un 'sensore' per riconoscere precocemente le proteine
responsabili dell'amiloidosi da catene leggere delle immunoglobuline,
malattia cardiaca causata dai tumori del sangue. La ricerca, nata da
una collaborazione fra il Dipartimento di biochimica e farmacologia
molecolare dell'Irccs Mario Negri di Milano e il Centro per lo studio
e la cura delle amiloidosi sistemiche dell'Irccs Policlinico San
Matteo di Pavia, e' pubblicata su 'Blood'. Hanno partecipato al
progetto anche scienziati delle universita' di Milano e di Torino.
L'amiloidosi da catene leggere delle immunoglobuline - spiega
una nota dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri - e'
causata da un tumore che colpisce le cellule del sangue e produce una
immunoglobulina monoclonale che si deposita progressivamente in
numerosi organi, danneggiandoli gravemente. Il danno al cuore e'
quello piu' importante perche' pesa maggiormente sulle prospettive di
vita del paziente. Le conoscenze sulla cardiopatia da amiloidosi erano
molto limitate per la mancanza di modelli animali. La novita' dello
studio italiano si basa proprio sull'utilizzo del C. elegans come
modello per lo studio di questa patologia.
Lo studio e' stato supportato per il Policlinico San Matteo
dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, nell'ambito del
programma speciale '5x1000', dal ministero della Salute, dalla Amyloid
Foundation, dalla Fondazione Mintas e dalla Fondazione Policlinico San
Matteo; per l'Istituto Mario Negri da Fondazione Cariplo e Banca
Intesa Sanpaolo. (segue)
(Red-Opa/Zn/Adnkronos)
07-APR-14 11:33
RICERCA: STUDIO ITALIANO, VERME 'DA NOBEL' SENSORE PER CUORE MALATO (2) =
(Adnkronos Salute) - "Sebbene questo nematode, che e' comparso
piu' di 400 milioni di anni fa, sia molto distante dai vertebrati",
sottolinea Luisa Diomede del 'Mario Negri, il C. elegans "rappresenta
un buon modello per lo studio delle malattie umane. Noi l'abbiamo
usato per la prima volta per chiarire i meccanismi con cui le catene
leggere delle immunoglobuline inducono cardiotossicita'", sfruttando
il fatto che "le cellule muscolari della faringe di C. elegans si
contraggono in modo autonomo proprio come quelle del cuore umano.
Abbiamo osservato che le proteine che causano danno cardiaco nei
pazienti danneggiano in modo specifico la faringe del verme".
"E' un ottimo esempio di studio traslazionale che unisce la
ricerca di base alla pratica clinica - continua Giampaolo Merlini,
direttore del Centro per lo studio e la cura delle amiloidosi
sistemiche del 'San Matteo' - Abbiamo infatti verificato la completa
corrispondenza fra le osservazioni in clinica nei pazienti con
amiloidosi e danno cardiaco e i risultato ottenuti con questo
innovativo modello. La possibilita' di definire precocemente il
potenziale cardiotossico delle immunoglobuline consente di ottimizzare
l'approccio terapeutico e di prevenire i danni al cuore causati dalla
amiloidosi, migliorando cosi' la qualita' e la durata della vita dei
pazienti".
(Red-Opa/Zn/Adnkronos)
07-APR-14 11:34
Salute: da verme sensore efficace contro amiloidosi cardiaca =
(AGI) - Milano, 7 apr. - Il piccolo verme invertebrato
Cearnohabtidis elegans e' un efficace sensore per la diagnosi e
la terapia dell'amiloidosi cardiaca, provocata dai tumori del
sangue. E' quanto emerso da uno studio italiano pubblicato
sulla rivista Blood. I risultati hanno permesso di sviluppare
un modello animale innovativo per chiarire le cause del danno
cardiaco nei pazienti affetti da amiloidosi da catene leggere
delle immunoglobuline. (AGI)
Red/Pgi (Segue)
071604 APR 14
Salute: da verme sensore efficace contro amiloidosi cardiaca (2)=
(AGI) - Milano, 7 apr. - Il lavoro e' frutto di una
collaborazione fra il Dipartimento di Biochimica e Farmacologia
Molecolare (diretto da Mario Salmona) dell'Istituto "Mario
Negri" e il Centro per lo Studio e la Cura delle Amiloidosi
Sistemiche (diretto da Giampaolo Merlini) del Policlinico San
Matteo di Pavia. Hanno collaborato a questo progetto anche
ricercatori dell'Universita' di Milano e Torino. L'amiloidosi
da catene leggere delle immunoglobuline e' causata da un tumore
che colpisce le cellule del sangue e produce una
immunoglobulina monoclonale che si deposita progressivamente in
numerosi organi danneggiandoli gravemente. Il danno al cuore e'
quello di gran lunga piu' importante perche' determina le
prospettive di vita del paziente. Le nostre conoscenze sulla
cardiopatia da amiloidosi erano molto limitate per la mancanza
di modelli animali. La novita' di questo studio si basa proprio
sull'utilizzo di un piccolo verme, chiamato Caenorhabditis
elegans, come modello per lo studio di questa patologia. (AGI)
Red/Pgi (Segue)
071604 APR 14
Salute: da verme sensore efficace contro amiloidosi cardiaca (3)=
(AGI) - Milano, 7 apr. - "Sebbene questo nematode, che e'
comparso piu' di quattrocento milioni di anni fa, sia molto
distante dai vertebrati - ha raccontato Luisa Diomede
dell'Istituto "Mario Negri"- esso rappresenta un buon modello
per lo studio delle malattie umane. Noi l'abbiamo usato per la
prima volta per chiarire i meccanismi con cui le catene leggere
delle immunoglobuline inducono cardiotossicita' in quanto le
cellule muscolari della faringe di C. elegans si contraggono in
modo autonomo proprio come quelle del cuore umano. Abbiamo
osservato che le proteine che causano danno cardiaco nei
pazienti danneggiano in modo specifico la faringe del verme".
"E' un ottimo esempio di studio traslazionale che unisce la
ricerca di base alla pratica clinica", ha sottolineato
Giampaolo Merlini. "Abbiamo infatti verificato - ha continuato
- la completa corrispondenza fra le osservazioni in clinica nei
pazienti con amiloidosi e danno cardiaco e i risultati ottenuti
con questo innovativo modello. La possibilita' di definire
precocemente il potenziale cardiotossico delle immunoglobuline
consente di ottimizzare l'approccio terapeutico e di prevenire
i danni al cuore causati dalla amiloidosi, migliorando cosi' la
qualita' e la durata della vita dei pazienti". Lo studio e'
stato supportato per il Policlinico S. Matteo dall'Associazione
Italiana per la Ricerca sul Cancro, nell'ambito del programma
speciale "5 per mille", dal Ministero della Salute, dalla
Amyloid Foundation, dalla Fondazione Mintas e dalla Fondazione
Policlinico San Matteo. Per l'Istituto "Mario Negri" da
Fondazione Cariplo e da Banca Intesa Sanpaolo. (AGI)
Red/Pgi
071604 APR 14
Nessun commento:
Posta un commento