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lunedì 30 giugno 2014

Aumenta dispersione di acqua, persi 100 mila litri al secondo


Aumenta dispersione di acqua, persi 100 mila litri al secondo
Istat: maggiori criticità nelle regioni insulari e del Centro-Sud

Roma, 30 giu. (TMNews) - Quasi il 40% dell'acqua che in Italia
viene immessa in rete non arriva agli utenti finali. Quello delle
dispersioni è un problema storico dei nostri acquedotti, ma
secondo l'Istat negli ultimi anni la situazione si è aggravata e
continua a essere persistente: nel 2012 infatti le dispersioni di
rete - calcolate come differenza percentuale tra i volumi immessi
ed erogati - ammontano al 37,4%, in aumento rispetto al 2008
quando erano il 32,1%.

Nel complesso, spiega l'Istituto di statistica nel rapporto
"Censimento delle acque per uso civile - 2012", le dispersioni di
rete ammontano a 3,1 miliardi di metri cubi: 8,6 milioni di metri
cubi persi al giorno, ovvero poco meno di 100 mila litri al
secondo. Si disperdono quindi, per ogni residente, 144 litri al
giorno oltre quanto effettivamente consumato.

Nel 2012, nelle Isole si ha il più elevato livello di
dispersione, il 48,3%, quindi poco meno della metà dei volumi
immessi in rete non raggiunge gli utenti finali. Di contro, il
Nord-Ovest è la ripartizione con il livello di dispersione più
basso (30,0%).

In alcuni casi i volumi di acqua immessi sono superiori a quelli
effettivamente necessari, al fine di garantirne il livello di
consumo. Ciò in parte è dovuto a dispersioni considerate
fisiologiche e legate all'estensione della rete, al numero degli
allacci, alla loro densità e alla pressione d'esercizio.(Segue)

Red/Sav

301527 giu 14
Aumenta dispersione di acqua, persi 100 mila litri al secondo -2-


Roma, 30 giu. (TMNews) - Le dispersioni sono, inoltre, derivanti
da criticità di vario ordine: rotture nelle condotte, vetustà
degli impianti, consumi non autorizzati, errori di misura. Tale
situazione, sottolinea l'Istat, permane nonostante negli ultimi
anni diversi gestori del servizio idrico si siano impegnati a
cercare di garantire un elevato livello di qualità nella
misurazione dei consumi e un più assiduo monitoraggio del parco
contatori, la cui eventuale obsolescenza può provocare la non
corretta contabilizzazione dei volumi erogati.

In questo senso, la maggiore diffusione dei contatori,
soprattutto per quanto riguarda la misurazione dell'acqua erogata
all'utente finale, ha evidenziato in maniera oggettiva situazioni
di forte criticità precedentemente non individuate. Da segnalare,
infine, che le attività di manutenzione degli impianti, a causa
di una diffusa riduzione degli investimenti nel settore idrico e
- in generale - a causa della crisi economica, sono diminuite
negli ultimi anni, con inevitabili conseguenze sui volumi
dispersi.

La percentuale di dispersione di rete evidenzia una forte
variabilità territoriale. Le maggiori criticità rispetto al 2008
si rilevano nelle regioni insulari e del Centro-Sud, con le
eccezioni di Abruzzo e Puglia che negli ultimi anni hanno sanato
alcune situazioni di forte dispersione. Seppur con livelli più
bassi, anche le regioni del Nord segnalano un generale
peggioramento della dispersione nelle reti comunali di
distribuzione; unica eccezione la Valle d'Aosta, dove l'avvio di
specifici sistemi di telecontrollo e la ridotta lunghezza delle
reti di distribuzione hanno permesso di contenere la perdita di
risorsa idrica in questa fase di approvvigionamento degli utenti
finali.

Red/Sav

301527 giu 14

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