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mercoledì 27 maggio 2015

FARMACI: BMJ, CON NUOVE PILLOLE CONTRACCETTIVE PIU' RISCHI TROMBOSI =


FARMACI: BMJ, CON NUOVE PILLOLE CONTRACCETTIVE PIU' RISCHI TROMBOSI =
Un lavoro firmato da esperti dell'universita' di Nottingham
evidenzia aumento pericolo

Roma, 27 mag. (AdnKronos Salute) - Le donne che assumono le nuove
pillole anticoncezionali potrebbero essere fino a due volte più a
rischio di coaguli del sangue, rispetto a quelle che utilizzano i
vecchi tipi. E il pericolo può arrivare a quadruplicarsi rispetto a
coloro che non prendono alcun tipo di questi farmaci. Lo dimostra uno
studio pubblicato sul 'British Medical Journal' da ricercatori della
Nottingham University, che ricordano come il 9% delle donne in età
fertile in tutto il mondo assumano contraccettivi orali, percentuale
che sale al 18% nei Paesi sviluppati e al 28% in Gran Bretagna. Si
stima in particolare che circa un milione utilizzi le pillole di
'terza generazione', che garantiscono meno effetti collaterali - come
aumento di peso e mal di testa - rispetto alle marche più vecchie.

Gli esperti inglesi hanno scoperto, analizzando i dati di prescrizione
da due grandi database britannici in donne tra i 15 e i 49 anni, che
il rischio più alto di tromboembolismo venoso è apportato dai
contraccettivi di terza generazione con i nuovi progestinici
drospirenone, desogestrel, gestodene o ciproterone. Nel dettaglio, il
numero di casi di trombosi in più all'anno ogni 10.000 donne trattate
è risultato più basso per levonorgestrel e norgestimato (6 casi in
più), mentre il più alto è quello legato all'uso di desogestrel e
ciproterone (14 casi 'extra').

Gli esperti avvertono che "si tratta di uno studio osservazionale, per
cui non è possibile trarre conclusioni definitive sulla relazione
causa-effetto". Ma nonostante ciò, gli autori sono convinti che il
lavoro abbia "una potenza statistica e una correzione sufficiente dei
fattori confondenti da essere considerato come un importante studio di
chiarimento, che ha prodotto le stime più attendibili utilizzando i
dati attualmente disponibili". Dunque, "le donne devono essere
informate di questo aumento del rischio, che è ancora più elevato se
anche hanno una storia familiare di coaguli del sangue, sono in
sovrappeso o fumano", avvertono.

(Bdc/AdnKronos)
27-MAG-15 13:48

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