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giovedì 21 maggio 2015

MAFIA: ALIQUO', FU IL ROS A INSISTERE A NON PERQUISIRE COVO RIINA =



MAFIA: ALIQUO', FU IL ROS A INSISTERE A NON PERQUISIRE COVO RIINA =
 Il racconto del magistrato al processo sulla trattativa a
Palermo

 Palermo, 21 mag. (AdnKronos) - "Subito dopo l'arresto di Totò Riina,
il 15 gennaio 1993, io avevo ordinato la perquisizione del covo del
boss mafioso ma il Ros si oppose con tutte le forze e disse che
sarebbe stato opportuno rinviare. Io restai molto perplesso, perché
non era mai accaduto prima di allora, ma di fronte alle insistenze del
colonnello Mori e del capitano Ultimo decisi di acconsentire". Lo ha
detto l'ex Procuratore aggiunto di Palermo, Vittorio Aliquò, deponendo
al processo sulla trattativa tra Stato e mafia, davanti alla Corte
d'assise di Palermo. Alla domanda del Procuratore aggiunto Vittorio
Teresi sul perché non "venne fatta la perquisizione", Aliquò ha
risposto: "Io stesso avevo chiesto che fosse fatta la perquisizione,
ma mi dissero che occorreva un gran numero di personale, perché il
residence da cui era uscito Riina in via Bernini era molto grande e
non era facile individuare da quale casa fosse uscito Riina. Io chiesi
che fosse radunato un gran numero di carabinieri. In poco tempo i
Carabinieri riuscirono a radunare le forze necessarie, io chiesi al pm
di turno Luigi Patronaggio di andare. Nel giro di poche ore i militari
erano pronti a uscire. A questo punto i militari del Ros, con Mori, mi
dissero che non era opportuno e che era meglio mantenere
l'osservazione, che era meglio vedere chi entrava e controllare, per
vedere chi andava a prendere la moglie e i digli di Riina per riuscire
a ottenere qualcosa di più".

 "Questo discorso fu interrotto dopo l'arrivo di Caselli, che si
insediava quel giorno - dice ancora Aliquò - Abbiamo quindi sospeso le
attività per il momento e fu ripresa con la presenza di Caselli". E
ancora: "Il capitano Ultimo insistette perché diceva che avrebbero
perso un risultato investigativo se avessimo fatto la perquisizione,
perché avrebbero capito tutti e c'era da aspettare qualche movimento.
La cosa ci lasciò perplessi non era la prassi, ma date le insistenze
del comando del Ros, il procuratore Caselli disse: 'diamo loro
l'autorizzaizone, l'importante è che ci sia la sorveglianza' e così ci
venne assicurato dal Ros. 'Non c'è problema', disse il capitano
Ultimo". (segue)

 (Ter/AdnKronos)
21-MAG-15 11:04
MAFIA: ALIQUO', FU IL ROS A INSISTERE A NON PERQUISIRE COVO RIINA (2) =
 'Solo dopo sollecitazioni ci venne riferito che la sorveglianza
era stata ritirata'

 (AdnKronos) - "Invece successivamente, dopo divesi giorni e
sollecitazioni, ci venne riferito che la sorveglianza era stata
ritirata. Noi come prassi facevamo subito la perquisizione, lì
essendoci un residence grande prima o poi sarebbe saltato fuori il
covo, per questo ci serviva l'alto numero di carabinieri - spiega
ancora Aliquò - Io non conosco altri casi analoghi ma il Ros mi disse
che erano riusciti a ottenere importanti risultati proprio grazie alla
mancata perquisizione. Così Caselli decise di soprassedere". La
perquisizione del covo venne fatta "dopo oltre 20 giorni - dice Aliquò
- La villa era stata svuotata. A terra c'erano pezzi di carta da
parati strappata e una mezza fotografia che forse era caduta, ritraeva
la figlia di Riina. C'era una cassaforte e una stanza blindata per le
pellicce".


 (Ter/AdnKronos)
21-MAG-15 11:04

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