Salute: esperti, 8.000 coinfetti Hiv-Epatite C a rischio vita =
(AGI) - Roma, 19 mag. - "Abbiamo oggi un'ulteriore conferma
dell'urgenza di curare coloro che hanno una doppia infezione da
Hiv e Epatite C e chiediamo subito un tavolo con Aifa e le case
farmaceutiche". Lo affermano i presidenti delle associazioni
Lila, Nadir e Plus Massimo Oldrini, Filippo Schloesser, Sandro
Mattioli commentando i dati presentati alla Conferenza Italiana
su AIDS e Retrovirus secondo cui 8000 persone in Italia hanno
una grave coinfezione Hiv e Epatite C e 376 moriranno nei
prossimi 5 anni se non trattati con i nuovi farmaci".
"Chiediamo subito all'Aifa l'attivazione di un tavolo con le
associazioni dei pazienti e le case farmaceutiche per rivedere
i criteri di inclusione delle persone con Hiv/Hcv ma anche per
ragionare su possibili riduzioni dei costi della terapia a
fronte alla grande necessita'". Sui 30mila coinfetti Hiv/Hcv,
sono 8000 coloro che, nonostante la malattia di fegato moderata
(fibrosi F2 Metavir) progrediranno verso la cirrosi e il cancro
del fegato. Se queste persone verranno curate potranno essere
risparmiate 376 morti e 500 gravi malattie del fegato. Secondo
l'infettivologo del Niguarda cio' avverra' perche' le persone
con coinfezione, anche se hanno una fibrosi moderata ha una
progressione verso la cirrosi molto piu' rapida delle persone
mono infette con Epatite C. (AGI)
Red/Pgi
191624 MAG 15
Nessun commento:
Posta un commento