Sanità: medicina urgenza, con assistenza h16 ritardo soccorsi
Organizzazione in pericolo, spreco risorse e cittadini confusi
(ANSA) - ROMA, 14 APR - "Una proposta che mette seriamente in
pericolo l' organizzazione del Sistema integrato di Emergenza e
Urgenza: comporterà effetti negativi sui soccorsi, spreco di
risorse e confusione per il cittadino che avrà le idee poco
chiare su quando rivolgersi al medico curante e quando al pronto
soccorso". Così, Maria Pia Ruggieri, presidente della Società
Italiana medicina di Emergenza Urgenza (Simeu), commenta
all' ANSA il nuovo Atto di indirizzo per la riforma
dell' assistenza territoriale che convoglierà le richieste di
interventi notturni, ora gestiti dalla guardia medica, verso la
medicina d' urgenza.
"Si tratta di un utilizzo improprio del sistema che
comporterà - prosegue - uno spreco di risorse economiche e
competenze professionali, che sono oggi calibrate per affrontare
le necessità urgenti ma verranno utilizzate per esigenze di ogni
tipo. In questo modo, non solo si rischiano ritardi negli
interventi per la traumatologia della strada ma anche per
patologie come ictus e infarto, in cui il tempo di intervento fa
la differenza". Il Servizio Integrato di Emergenza-Urgenza,
prosegue, "ha la mission di intervenire tempestivamente per
scongiurare patologie minacciose per la vita. Non può occuparsi
di rispondere ad esigenze di salute non urgenti, come febbre o
mal di pancia, che dovrebbero trovare risposta nella medicina
territoriale. Si tratta di due sistemi di assistenza diversi per
risorse, competenze e formazione". Il rischio inoltre é quello
di confondere il cittadino. "Mi chiedo come, dopo la Campagna
informativa sul corretto uso dei Pronto soccorso portata avanti
negli anni scorsi, si possa ora tornare indietro, spiegando al
cittadino che di giorno deve far riferimento al medico curante e
di notte al 118. Ci rendiamo disponibili - conclude - ad un
confronto sul tema, per la salvaguardia della salute del
cittadino". (ANSA).
YQX
14-APR-16 16: 38 NNN
(ANSA) - ROMA, 14 APR - "Una proposta che mette seriamente in
pericolo l' organizzazione del Sistema integrato di Emergenza e
Urgenza: comporterà effetti negativi sui soccorsi, spreco di
risorse e confusione per il cittadino che avrà le idee poco
chiare su quando rivolgersi al medico curante e quando al pronto
soccorso". Così, Maria Pia Ruggieri, presidente della Società
Italiana medicina di Emergenza Urgenza (Simeu), commenta
all' ANSA il nuovo Atto di indirizzo per la riforma
dell' assistenza territoriale che convoglierà le richieste di
interventi notturni, ora gestiti dalla guardia medica, verso la
medicina d' urgenza.
"Si tratta di un utilizzo improprio del sistema che
comporterà - prosegue - uno spreco di risorse economiche e
competenze professionali, che sono oggi calibrate per affrontare
le necessità urgenti ma verranno utilizzate per esigenze di ogni
tipo. In questo modo, non solo si rischiano ritardi negli
interventi per la traumatologia della strada ma anche per
patologie come ictus e infarto, in cui il tempo di intervento fa
la differenza". Il Servizio Integrato di Emergenza-Urgenza,
prosegue, "ha la mission di intervenire tempestivamente per
scongiurare patologie minacciose per la vita. Non può occuparsi
di rispondere ad esigenze di salute non urgenti, come febbre o
mal di pancia, che dovrebbero trovare risposta nella medicina
territoriale. Si tratta di due sistemi di assistenza diversi per
risorse, competenze e formazione". Il rischio inoltre é quello
di confondere il cittadino. "Mi chiedo come, dopo la Campagna
informativa sul corretto uso dei Pronto soccorso portata avanti
negli anni scorsi, si possa ora tornare indietro, spiegando al
cittadino che di giorno deve far riferimento al medico curante e
di notte al 118. Ci rendiamo disponibili - conclude - ad un
confronto sul tema, per la salvaguardia della salute del
cittadino". (ANSA).
YQX
14-APR-16 16: 38 NNN
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