SANITA': 52% MEDICI INTERNISTI SI AGGIORNA CON APP, 42% 'CHATTA' CON PAZIENTI =
I risultati della ricerca Osservatorio innovazione digitale in
sanita', Fadoi e Digital Sit
Roma, 22 mar. (AdnKronos Salute) - I medici di medicina interna sono
sempre più aperti e interessati al digitale - il 52% usa app per
aggiornare le proprire competenze, il 42% comunica con i pazienti su
Whatsapp - anche se lamentano un'insufficienza di risorse economiche e
di cultura informatica per sviluppare adeguatamente questi strumenti.
E' quanto emerge dalla ricerca 'L'innovazione digitale per i medici di
medicina interna', condotta dall'Osservatorio innovazione digitale in
sanità della School of Management del Politecnico di Milano, in
collaborazione con la Federazione delle associazioni dei dirigenti
ospedalieri internisti (Fadoi) e Digital Sit, su un campione di 229
medici di medicina interna rappresentativo della situazione nazionale
in termini di area geografica, fascia di età e tipologia delle
strutture di appartenenza.
Una buona fetta dei professionisti che non utilizzano ancora strumenti
digitali è interessata a farlo - sottolinea la ricerca - ma vede
ancora barriere di tipo economico (pochi investimenti) e culturale
(scarsa conoscenza di questi applicativi). Ben il 73% vede
nell'insufficienza di fondi il limite maggiore all'uso di queste
applicazioni, seguono la limitata conoscenza delle loro potenzialità,
indicata dal 47% del campione, e la scarsa cultura digitale (43%). Se
da un lato è ormai diffuso l'utilizzo di funzionalità basilari di
gestione della documentazione clinica, come la consultazione di
referti e immagini e la gestione delle informazioni di riepilogo sul
paziente (utilizzate rispettivamente dal 76% e dal 47% dei medici
internisti), dall'altro lato le funzionalità di gestione del diario
medico risultano ancora poco utilizzate (27%), seppur con alti livelli
di interesse. (segue)
(Stg/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
22-MAR-17 13:21
NNNN
SANITA': 52% MEDICI INTERNISTI SI AGGIORNA CON APP, 42% 'CHATTA' CON PAZIENTI (2) =
I risultati della ricerca Osservatorio innovazione digitale in
sanita', Fadoi e Digital Sit
Roma, 22 mar. (AdnKronos Salute) - I medici di medicina interna sono
sempre più aperti e interessati al digitale - il 52% usa app per
aggiornare le proprire competenze, il 42% comunica con i pazienti su
Whatsapp - anche se lamentano un'insufficienza di risorse economiche e
di cultura informatica per sviluppare adeguatamente questi strumenti.
E' quanto emerge dalla ricerca 'L'innovazione digitale per i medici di
medicina interna', condotta dall'Osservatorio innovazione digitale in
sanità della School of Management del Politecnico di Milano, in
collaborazione con la Federazione delle associazioni dei dirigenti
ospedalieri internisti (Fadoi) e Digital Sit, su un campione di 229
medici di medicina interna rappresentativo della situazione nazionale
in termini di area geografica, fascia di età e tipologia delle
strutture di appartenenza.
Una buona fetta dei professionisti che non utilizzano ancora strumenti
digitali è interessata a farlo - sottolinea la ricerca - ma vede
ancora barriere di tipo economico (pochi investimenti) e culturale
(scarsa conoscenza di questi applicativi). Ben il 73% vede
nell'insufficienza di fondi il limite maggiore all'uso di queste
applicazioni, seguono la limitata conoscenza delle loro potenzialità,
indicata dal 47% del campione, e la scarsa cultura digitale (43%). Se
da un lato è ormai diffuso l'utilizzo di funzionalità basilari di
gestione della documentazione clinica, come la consultazione di
referti e immagini e la gestione delle informazioni di riepilogo sul
paziente (utilizzate rispettivamente dal 76% e dal 47% dei medici
internisti), dall'altro lato le funzionalità di gestione del diario
medico risultano ancora poco utilizzate (27%), seppur con alti livelli
di interesse. (segue)
(Stg/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
22-MAR-17 13:21
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(AdnKronos Salute) - Il 44% dei medici internisti - evidenzia la
ricerca- utilizza funzionalità di supporto alle decisioni cliniche,
spesso fruite anche su dispositivi mobili (15%). Inoltre, emerge che
l'uso degli strumenti digitali privilegia le app a supporto
dell'attività clinica rispetto a quelle di supporto organizzativo. Il
52% dei professionisti, inoltre, utilizza questi applicativi per
aumentare le proprie competenze e il 44% che non li usa è interessato
a servirsene in futuro. Più di quattro internisti su dieci utilizzano
applicazioni per comunicare con i propri pazienti, anche se si tratta
di applicazioni generaliste e non strutturate specificamente per
rispondere alle particolari esigenze della professione, mentre il 29%
che ancora non se ne serve manifesta l'intenzione di farlo in futuro.
Il maggior supporto decisionale, la maggior integrazione fra reparti e
la riduzione del rischio clinico sono fra i principali benefici che
gli internisti riconoscono all'adozione degli strumenti Ict. In
particolare, il 57% degli intervistati ritiene che il primo beneficio
ottenuto con l'uso degli strumenti digitali sia la migliore continuità
di cura, seguito dal miglior supporto decisionale, indicato dal 37%,
dalla maggior sicurezza e gestione del rischio clinico, votato dal
36%, e dall'aumento della qualità delle prestazioni sanitarie, scelto
dal 35% degli internisti. (segue)
(Stg/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
22-MAR-17 13:21
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SANITA': 52% MEDICI INTERNISTI SI AGGIORNA CON APP, 42% 'CHATTA' CON PAZIENTI (3) =
(AdnKronos Salute) - Fra i medici internisti è diffusa la
consapevolezza dell'importanza delle competenze digitali nella loro
professione: il 53% le considera infatti importanti in funzione delle
esigenze professionali, il 41% rilevanti al pari delle altre
competenze, mentre il 2% pensa che vengano prima altre priorità
(soprattutto fra gli over 55). Tutti d'accordo sulla necessità di
investire di più nella formazione digitale dei medici internisti.
Tuttavia, le opinioni si dividono sul luogo e sulle modalità migliori
per acquisire queste competenze: il 32% individua nel ciclo di studi
pre-universitario il periodo migliore per la formazione digitale, il
17% ritiene che l'università sia il luogo giusto per apprendere queste
competenze, il 10% preferisce imparare sul campo e il 37% è orientato
verso la formazione continua.
"Gli strumenti digitali sono entrati nella quotidianità professionale
dei medici internisti, ma il fenomeno deve maturare in termini di
convergenza degli strumenti digitali del singolo professionista con
quelli messi a disposizione dalle aziende sanitarie in cui tale
professionista opera", commenta Paolo Locatelli, responsabile
scientifico dell'Osservatorio innovazione digitale in sanità. "È
necessario aumentare le risorse investite nella formazione e nella
cultura digitale degli internisti, che non a caso vedono nella
scarsità di fondi e di conoscenza del digitale i principali ostacoli
ad un uso esteso delle soluzioni digitali", conclude Antonino Mazzone,
responsabile Fadoi per l'innovazione in medicina interna.
(Stg/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
22-MAR-17 13:21
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