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mercoledì 22 marzo 2017

Trattati Roma: Gesuiti, rifondare Ue su necessita' cittadini


Trattati Roma: Gesuiti, rifondare Ue su necessita' cittadini


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Trattati Roma: Gesuiti, rifondare Ue su necessita' cittadini
Aggiorn.Sociali, non basta bollare 'sovranismo' come demagogia
(ANSA) - ROMA, 22 MAR - Un anniversario minore - i
sessant'anni dalla firma dei Trattati di Roma del 1957 - che in
altri tempi sarebbe probabilmente passato inosservato, e'
diventato invece un appuntamento cruciale per il futuro
dell'Unione Europea. Come scrive il gesuita Giuseppe Riggio,
caporedattore di Aggiornamenti Sociali, nel suo editoriale, "il
25 marzo i leader europei si ritroveranno a Roma non per
celebrare un evento del passato, ma per tentare di porre le
fondamenta di un rilancio del progetto dell'Unione. Per alcuni
leader l'incontro romano non potra' limitarsi a una semplice
operazione di maquillage istituzionale con dichiarazioni solenni
ma di scarso impatto concreto. Piuttosto e' considerato la prima
tappa di un ben piu' ampio processo di rifondazione della Ue".
Processo che, spiega Riggio, sara' efficace solo se fondato su
una lettura attenta della realta' e sull'ascolto dei diversi
orientamenti e umori presenti nelle societa' civili europee. In
questo quadro non sorprende che negli ultimi anni la "tentazione
sovranista", ovvero il richiamo alla sovranita' nazionale,
abilmente sfruttato da forze politiche di stampo populista,
abbia sedotto settori sempre piu' ampi dell'elettorato. Si
tratta, prosegue Riggio, di "una pressione potenzialmente
disgregatrice rispetto al progetto della Ue e la tensione che ne
deriva potrebbe divenire particolarmente seria nel corso del
2017", dato che dopo i Paesi Bassi, "in Francia e in Germania -
e forse in Italia - si svolgeranno elezioni importanti e
dall'esito incerto". Tuttavia, per quanto l'enfasi posta
sull'opzione sovranista come soluzione a tutti i problemi sia
piu' retorica che reale, se si vuole rinnovare il patto fondativo
alla base della Ue non si possono ignorare queste pulsioni
etichettandole come demagogiche. "Di fondo - si legge
nell'editoriale - la forte rivendicazione di un ritorno alla
sovranita' nazionale e' un modo per chiedere che l'attenzione alla
dimensione collettiva e alla solidarieta' tra le persone non
venga meno, come invece si ritiene sia accaduto a seguito del
processo di integrazione europea". Questa critica e' di sicuro
ingenerosa con quanti - Adenauer, De Gasperi, Schuman in testa -
si spesero per la nascita delle Comunita' europee", ma coglie nel
segno se pensiamo al "volto attuale della Ue, in cui la logica
del liberalismo ha finito col favorire l'individualismo nella
societa', causandone quindi la frammentazione, e ha privilegiato
la prospettiva economica a scapito di ogni altra". E'
imprescindibile, dunque, non solo una maggiore collaborazione
tra le diverse istituzioni europee, superando sospetti e
gelosie, ma soprattutto che le risposte si concentrino sulle
necessita' dei cittadini, con l'intento di realizzare politiche
non piu' percepite come distanti.(ANSA).
GR
22-MAR-17 17:46 NNNN    

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