SANITA': GIMBE, ACCESSO A NUOVI LEA ANCORA LONTANO IN MOLTI CASI, ECCO OSTACOLI =
Cartabellotta, falle nel decreto, ai pazienti servono tempi
certi per la reale fruibilita' delle prestazioni
Roma, 3 apr. (AdnKronos Salute) - L'accesso ai nuovi livelli
essenziali di assistenza è ancora lontano in molti casi. Colpa di
alcune 'falle' del provvedimento, che dilatano i tempi di
applicazione. Ovvero: i nomenclatori della specialistica e della
protesica sono sprovvisti di tariffari; reti e registri regionali
delle malattie rare non sono ancora disponibili; per la definizione di
criteri uniformi per l'erogazione delle prestazioni si dovranno
attendere specifiche intese Stato-Regioni; manca del tutto un metodo
esplicito per l'aggiornamento delle prestazioni. E' la dettagliata
denuncia che emerge dall'analisi del Dpcm sui Lea, e dei relativi
allegati, condotta dall'Osservatorio per la sostenibilità del Ssn
della Fondazione Gimbe
"La pubblicazione dei nuovi Lea in Gazzetta Ufficiale - afferma Nino
Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - conclude un iter
atteso da quasi 10 anni: grande merito al ministro Lorenzin per aver
raggiunto un successo politico mancato dai suoi predecessori.
Tuttavia, sfumata l'onda di entusiasmo mediatico, è doveroso rilevare
che l'accessibilità alla maggior parte delle prestazioni incluse nei
nuovi Lea è ancora un lontano miraggio per cittadini e pazienti, senza
necessariamente voler entrare nel merito della copertura finanziaria". (segue)
(Ram/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
03-APR-17 12:56
NNNN
SANITA': GIMBE, ACCESSO A NUOVI LEA ANCORA LONTANO IN MOLTI CASI, ECCO OSTACOLI (2) =
Cartabellotta, falle nel decreto, ai pazienti servono tempi
certi per la reale fruibilita' delle prestazioni
Roma, 3 apr. (AdnKronos Salute) - L'accesso ai nuovi livelli
essenziali di assistenza è ancora lontano in molti casi. Colpa di
alcune 'falle' del provvedimento, che dilatano i tempi di
applicazione. Ovvero: i nomenclatori della specialistica e della
protesica sono sprovvisti di tariffari; reti e registri regionali
delle malattie rare non sono ancora disponibili; per la definizione di
criteri uniformi per l'erogazione delle prestazioni si dovranno
attendere specifiche intese Stato-Regioni; manca del tutto un metodo
esplicito per l'aggiornamento delle prestazioni. E' la dettagliata
denuncia che emerge dall'analisi del Dpcm sui Lea, e dei relativi
allegati, condotta dall'Osservatorio per la sostenibilità del Ssn
della Fondazione Gimbe
"La pubblicazione dei nuovi Lea in Gazzetta Ufficiale - afferma Nino
Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - conclude un iter
atteso da quasi 10 anni: grande merito al ministro Lorenzin per aver
raggiunto un successo politico mancato dai suoi predecessori.
Tuttavia, sfumata l'onda di entusiasmo mediatico, è doveroso rilevare
che l'accessibilità alla maggior parte delle prestazioni incluse nei
nuovi Lea è ancora un lontano miraggio per cittadini e pazienti, senza
necessariamente voler entrare nel merito della copertura finanziaria". (segue)
(Ram/AdnKronos)
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(AdnKronos Salute) - L'Osservatorio ha realizzato una puntuale analisi
del Dpcm e dei relativi allegati, rilevando che - in particolare i
commi 1-5 dell'articolo 64 (Norme finali e transitorie) - "fanno
emergere un provvedimento 'orfano' di indispensabili documentazioni
tecniche, che rimanda ad ulteriori atti legislativi dalle tempistiche
in parte ignote e imprevedibili, in parte note ma difficilmente
applicabili in tutte le Regioni secondo le scadenze previste".
"Considerato lo straordinario traguardo politico ottenuto con la
pubblicazione dei nuovi Lea - spiega Cartabellotta - la Fondazione
Gimbe chiede a Governo e Regioni di definire una precisa tabella di
marcia per fornire certezze a cittadini e pazienti sulla reale
fruibilità dei nuovi Lea in maniera uniforme su tutto il territorio
nazionale. Infatti, rimandando ad atti successivi numerosi aspetti
applicativi, il Dpcm li affida ad una tanto leale quanto utopistica
collaborazione Stato-Regioni: secondo la storia recente, infatti,
quando si entra nel merito delle risorse in sanità, assistiamo
impotenti ad un acceso conflitto istituzionale che si ripercuote,
oltre che su aziende e professionisti sanitari, su cittadini, pazienti
e famiglie, soprattutto sulle categorie economicamente e socialmente
più deboli". (segue)
(Ram/AdnKronos)
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SANITA': GIMBE, ACCESSO A NUOVI LEA ANCORA LONTANO IN MOLTI CASI, ECCO OSTACOLI (3) =
(AdnKronos Salute) - Ma ecco gli ostacoli rilevati da Gimbe nel
dettaglio: "Il cavallo di battaglia dei nuovi Lea - i nomenclatori
specialistica ambulatoriale e protesica - risulta visibilmente
'azzoppato' perché i nomenclatori sono stati pubblicati in Gazzetta
Ufficiale senza le corrispondenti tariffe. Infatti, a ragion veduta,
il Dpcm non utilizza mai il termine 'nomenclatori tariffari' e i commi
2 e 3 dell'art. 64 precisano che l'entrata in vigore dei nomenclatori
dell'assistenza specialistica e protesica è subordinata
all'operatività dei provvedimenti che fisseranno le tariffe massime
delle prestazioni, ovvero un 'decreto del ministro della Salute di
concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze, sentita
l'Agenzia per i servizi sanitari regionali, previa intesa con la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le
Province autonome".
Per l'Osservatorio Gimbe, "la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei
nomenclatori 'orfani di tariffe' configura un paradosso normativo
ratificato dal comma 5 dell'art. 64: infatti, se vero è che il Dpcm
sui nuovi Lea sostituisce integralmente il precedente Dpcm 29 novembre
2001, di fatto i nomenclatori tariffari in vigore saranno abrogati
solo quando sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto". Precisa
Cartabellotta: "Considerato che sono ancora in atto le consultazioni
con varie categorie di stakeholder per la definizione delle tariffe
delle prestazioni, i tempi necessari per l'entrata in vigore dei nuovi
nomenclatori della specialistica ambulatoriale e della protesica sono
totalmente imprevedibili". (segue)
(Ram/AdnKronos)
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SANITA': GIMBE, ACCESSO A NUOVI LEA ANCORA LONTANO IN MOLTI CASI, ECCO OSTACOLI (4) =
(AdnKronos Salute) - Per quanto riguarda le malattie rare, il decreto
ha ampliato l'elenco inserendo oltre 110 nuove entità tra singole
patologie rare e gruppi di malattie. Tuttavia, il comma 4 dell'art. 64
precisa che le disposizioni in merito entreranno in vigore 180 giorni
dopo la data di pubblicazione del Dpcm. "A Regioni e Provincie
autonome - chiede il Cartabellotta - basteranno sei mesi per adeguare
le reti regionali per le malattie rare con l'individuazione dei
relativi presidi e registri regionali? Ma soprattutto, quali azioni
sono previste per tutelare i pazienti con malattie rare nelle regioni
inadempienti?".
E ancora. La definizione di criteri uniformi per l'individuazione di
limiti e modalità di erogazione delle prestazioni - fa notare Gimbe -
è rinviata a successivi accordi sanciti dalla Conferenza permanente
per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome, su proposta del
ministro della Salute. "Traducendo l'ineccepibile politichese con cui
è redatto il comma 1 dell'art. 64 - sottolinea Cartabellotta - la
standardizzazione su tutto il territorio nazionale dei criteri di
erogazione delle prestazioni dei nuovi Lea (dispositivi monouso,
assistenza protesica, assistenza ambulatoriale, percorsi assistenziali
integrati, eccetera) viene ancora una volta rimandata ad atti
successivi le cui tempistiche non sono definite dal Dpcm". (segue)
(Ram/AdnKronos)
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SANITA': GIMBE, ACCESSO A NUOVI LEA ANCORA LONTANO IN MOLTI CASI, ECCO OSTACOLI (5) =
(AdnKronos Salute) - Infine la Commissione nazionale per
l'aggiornamento dei Lea e la promozione dell'appropriatezza nel
Servizio sanitario nazionale, insediata l'11 ottobre 2016 con il
compito di garantire il costante aggiornamento dei Lea attraverso una
procedura semplificata e rapida, avrebbe dovuto formulare, entro il 28
febbraio 2017, una prima proposta di revisione da formalizzare entro
il 15 marzo: entrambe le scadenze non sono state rispettate.
"Abbiamo ripetutamente rilevato - ricorda Cartabellotta - anche in
sedi istituzionali, che l'assenza di una metodologia esplicita per
l'inserimento/esclusione delle prestazioni dei Lea rappresenta il
tallone d'Achille del Dpcm: infatti, questa carenza rende estremamente
complesso effettuare l'aggiornamento annuale delle prestazioni in un
contesto caratterizzato da risorse limitate, continuo turnover
tecnologico e necessità di mantenere ampio consenso professionale e
sociale".
(Ram/AdnKronos)
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