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martedì 23 aprile 2019

L'Anpi di Milano contro Salvini: il 25 aprile non è un derby



MARTEDÌ 23 APRILE 2019 14.08.37
POLIZIASICUREZZA

L'Anpi di Milano contro Salvini: il 25 aprile non è un derby

L'Anpi di Milano contro Salvini: il 25 aprile non è un derby Sotto la Madonnina corteo con leader Cgil, Cisl e Uil e Zingatetti Milano, 23 apr. (askanews) - "Siamo a dir poco esterrefatti dalle dichiarazioni del ministro Matteo Salvini. Ha detto che non vuole partecipare a un derby tra comunisti e fascisti. La Resistenza non è stata un derby, ma un grande movimento unitario che aveva l'obiettivo di riconquistare la libertà e di porre le fondamenta per la democrazia che poi si è concretizzata nella Costituzione". Roberto Cenati, presidente dell'Anpi di Milano, è amareggiato. Troppi i distinguo e le prese di distanza da parte degli esponenti del mondo politica di fronte a un appuntamento che secondo gli organizzatori "è una festa di tutti". Perchè il 25 aprile, sottolinea Cenati ad askanews, "è una ricorrenza che dovrebbe unire, non dividere". Invece, il titolare del Viminale non parteciperà a nessuna delle manifestazioni in programma nelle varie città italiane: sarà a Corleone, in Sicilia, per l'inaugurazione del nuovo commissariato di polizia della cittadina che diede i natali a Totò Riina. In piazza, a Milano, ci sarà il sottosegretario grillino Stefano Buffagni. Ma la sua sarà una partecipazione "a titolo personale", dato che nessun rappresentante del governo giallo-verde ha ricevuto l'invito dell'Anpi per la manifestazione nazionale in programma a Milano, città Medaglia d'Oro per la Resistenza. "Peccato che ci siano sempre queste polemiche - osserva il presidente della sezione milanese dell'Anpi - Non serve un invito ad hoc per il 25 aprile. Chi vuole partecipare, partecipa. Come ogni anno, noi del comitato permanente antifascista lanciamo un appello rivolto a tutti: partiti, politici, rappresentazioni sindacali. Ben vengano i rappresentanti del governo, noi non abbiamo nessun problema". Ad alimentare la polemica anche Silvia Roggiani, segretario metropolitano del Pd milanese, che giudica "grave l'assenza di membri del Governo al corteo del 25 Aprile" e punta il dito contro quelle "forze estremiste che coccolano ideologie del ventennio" e che soprattutto "rischiano di essere sdoganate da esponenti del nostro Governo che, invece di condannare, arrivano perfino a snobbare le celebrazioni del 25 Aprile". L'appuntamento, come sempre, è per le 14.00 in Porta Venezia. Da lì prenderà il via il corteo che, dopo un percorso nelle vie del centro cittadino, si concluderà in Piazza del Duomo. Sul palco allestito sotto la Madonnina prenderanno la parola il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, il presidente nazionale dell'Associazione Nazionale ex deportati nei Campi Nazisti, Dario Venegoni, lo stesso Cenati e, in chiusura, il segretario nazionale dell'Anpi Carla Nespolo. Ad ascoltarli ci saranno anche i segretari generali di Cigl e Uil, Maurizio Landini e Carmelo Barbagallo, e il neo segretario Pd Nicola Zingaretti. Il Pd metropolitano ha deciso di celebrare il 25 aprile anche raccontando, attraverso i propri canali social, la storia di 16 partigiane (Lina Merlin, Onorina Brambilla, Maria Arata Massariello, Gina Galeotti Bianchi, Anna Gentili Cazzuoli, Giovanna Marturano, Ginetta Moroni Sagan, Maria Peron, Concettina Principato, Giulia Lombardi, Elena Rasera, Cleonice Tomassetti, Jenide Russo, Rossana Rossanda, Ernesta Moroni, Felicita Seregni) protagoniste della Resistenza. Sul fronte sicurezza, nessuna particolare allerta da parte della Questura che ha comunque predisposto una serie di controlli lungo l'intero percorso del corteo. Restano comunque puntati i riflettori soprattutto sul passaggio della Brigata Ebraica all'angolo tra Corso Venezia e Piazza San Babila: vale a dire il luogo dove ogni anno si riuniscono una cinquantina di filopalestinesi - per lo più antagonisti e rappresentanti dei collettivi di alcuni centri sociali cittadini - per lanciano slogan e insulti ai manifestati che sfilando sotto le bandiere di Israele con la stella di David. "Chi insulta la Brigata Ebraica insulta la resistenza italiana - commenta Cenati - Sono provocazioni inaccettabili. I 5 mila soldati della Brigata Ebraica hanno combattuto a fianco degli alleati e hanno avuto un ruolo fondamentale nello sfondamento della linea gotica e nella liberazione di diversi comuni del Nord Italia". fcz 20190423T140824Z  

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