LUNEDÌ 08 APRILE 2019 10.05.30
SALUTE
Salute, 45% pazienti di glaucoma non segue la terapia
Salute, 45% pazienti di glaucoma non segue la terapia "Istituire Giornata Nazionale per l'Aderenza alla cura"
Roma, 8 apr. (askanews) - Circa il 45% dei pazienti con glaucoma
non segue correttamente la terapia ipotonizzante perché assume
meno del 75% della dose prevista. A dimostrarlo è un recente
studio pubblicato sulla rivista American Journal of
Ophthalmology. E altri studi fanno emergere come a 4 anni
dall'inizio della terapia ipotonizzante il 48% dei pazienti
assuma soltanto un terzo del dosaggio prescritto, ovvero mette
effettivamente il collirio solo una volta su tre.
Numeri che evidenziano come quello dell'aderenza alla terapia sia
un problema molto diffuso tra i pazienti affetti da glaucoma e in
generale tra tutti gli anziani. Secondo i dati
dell'Organizzazione mondiale della sanità, i "non aderenti"
superano il 70% fra gli anziani, che spesso sono colpiti da
diverse malattie e affrontano maggiori difficoltà a seguire le
indicazioni del medico. Basta pensare che l'11% degli anziani
(circa 1 milione e 500mila persone in Italia) deve assumere ogni
giorno 10 o più farmaci. Proprio per questo è stato depositato un
disegno di legge che prevede l'istituzione di una Giornata
Nazionale per l'Aderenza alla Terapia, da celebrare il 12 aprile.
(Segue)
Red/Nav 20190408T100534Z
LUNEDÌ 08 APRILE 2019 10.05.37
SALUTE
Salute, 45% pazienti di glaucoma non segue la terapia -2-
Salute, 45% pazienti di glaucoma non segue la terapia -2-
Roma, 8 apr. (askanews) - "Quello dell'aderenza alla terapia nei
pazienti con glaucoma è un problema estremamente attuale tant'è
vero che il numero di pubblicazioni annuali sul tema è
praticamente triplicato nel giro di soli 10 anni", spiega Michele
Figus, Direttore della Scuola di Specializzazione in
Oftalmologia, dell'Università di Pisa. "I dati che abbiamo sono
stati ottenuti utilizzando particolari flaconi che misurano la
quantità di collirio somministrato, oppure contando il numero di
gocce rimaste nel flacone dopo ogni mese di trattamento, oppure
misurando costantemente con una apposita bilancia l'ora di
sollevamento del flacone e il suo peso o infine misurando quando
e quante volte il flacone veniva capovolto per somministrarsi le
gocce". Dimenticare di mettere le gocce ipotonizzanti non è un
problema da poco per i pazienti glaucomatosi. La principale
conseguenza di questa scarsa aderenza è, purtroppo, una
progressione più rapida della malattia e del danno
sostanzialmente irreversibile.
I motivi della scarsa aderenza sono numerosi e di diversa natura.
Il principale ostacolo è innanzitutto di natura psicologica.
Poiché la terapia anti-glaucomatosa è un trattamento conservativo
e non migliorativo della visione, i pazienti non riescono ad
apprezzare i benefici di una corretta aderenza. "Il paziente
glaucomatoso - spiega il professor Figus - presenta generalmente
un buon visus e la terapia ipotonizzante non migliora questa
condizione ma anzi può causare alcuni effetti collaterali quali
bruciore, annebbiamento, sensazione di corpo estraneo,
arrossamento degli occhi per cui il paziente è portato a pensare
che la terapia non sia efficace ma che anzi sia peggiorativa
della sua condizione".
(Segue)
Red/Nav 20190408T100541Z
LUNEDÌ 08 APRILE 2019 10.05.51
SALUTE
Salute, 45% pazienti di glaucoma non segue la terapia -3-
Salute, 45% pazienti di glaucoma non segue la terapia -3-
Roma, 8 apr. (askanews) - Altro ostacolo all'aderenza terapeutica
è la difficoltà dei pazienti ad instillare i colliri in modo
corretto. Si tratta spesso di persone anziane affette da
disabilità che purtroppo hanno difficoltà a maneggiare flaconi
piccoli e difficili da comprimere. In questo senso la presenza di
un caregiver che aiuti il paziente a somministrare correttamente
il collirio è di fondamentale importanza ma, purtroppo, non
sempre possibile.
Anche se l'incremento della pressione intraoculare rimane a
tutt'oggi il più importante e ben documentato fattore di rischio
associato all'insorgenza e alla progressione del glaucoma, le più
recenti ricerche hanno evidenziato una origine neuronale della
malattia, con la degenerazione delle cellule gangliolari della
retina. Per questo si sta facendo strada un nuovo approccio di
neuroprotezione che affianca alla classica terapia ipotonizzante
anche quella anti-ossidante con molecole come il Coenzima Q10. Il
Coenzima Q10 si somministra in gocce come terapia complementare
di quella ipotonizzante ma di recente, proprio con l'obiettivo di
facilitare la compliance, è stata introdotta anche la
formulazione orale. "Il Coenzima Q10 agisce sulla catena
respiratoria del mitocondrio che rappresenta una sorta di
stazione energetica delle nostre cellule", spiega il professor
Figus. La dose consigliata è due capsule al giorno,
preferibilmente dopo i pasti, con abbondante sorso d'acqua. La
somministrazione orale semplifica questa terapia complementare e
la rende accessibile a tutti".
Red/Nav 20190408T100548Z
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