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mercoledì 8 maggio 2019

ROMA. GIUDICI: RAGGI VITTIMA DI RAGGIRO ORDITO DA FRATELLI MARRA "HANNO AGITO A SUA INSAPUTA"

MERCOLEDÌ 08 MAGGIO 2019 19.54.35

ROMA: GIUDICI, 'RAGGI NON AVEVA INTERESSE A TUTELARE MARRA' =

Roma, 8 mag. (Adnkronos) - "Appare certo" che la sindaca di Roma Virginia Raggi "non avesse alcun interesse a tutelare né la persona né la figura di Raffaele Marra (altrimenti lo stesso pm ne avrebbe richiesto il rinvio a giudizio ovvero il Gip ne avrebbe rigettato la richiesta di archiviazione) e che non avesse un interesse proprio a dichiarare il falso, dato che Marra in effetti aveva partecipato formalmente, ed entro certi limiti anche sostanzialmente, alla nomina del fratello Renato, come anche alla sua stessa nomina, quale Direttore del Dipartimento Risorse Umane, e a quella di tutti gli altri dirigenti amministrativi". E' quanto si legge nelle oltre 300 pagine delle motivazioni della sentenza che lo scorso 10 novembre ha assolto la sindaca di Roma dall'accusa di falso documentale per la nomina di Renato Marra alla direzione del dipartimento Turismo del Comune di Roma.  "In ultima analisi - scrive il giudice - come è stato ampiamente sottolineato dalla difesa dell'imputata, una volta caduta l'ipotesi di concorso in abuso d'ufficio per difetto dell'elemento soggettivo, veniva meno il movente a commettere il falso ideologico e, come vedremo, anche il dolo del reato di falso ideologico. In estrema sintesi, in base alle stesse argomentazioni del pubblico ministero, saremmo di fronte ad una 'rarissima' ipotesi di falso ideologico senza movente o di falso 'fine a se stesso' commesso senza alcuna ragione". (Dan/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 08-MAG-19 19:53 NNNN

MERCOLEDÌ 08 MAGGIO 2019 19.54.35

ROMA: GIUDICI, 'FALSO CHE MARRA NON PARTECIPO' A NOMINE INTERPELLO' =

Roma, 8 mag. (Adnkronos) - "L'affermazione che Marra non ha partecipato alla fase istruttoria dell'interpello per le nomine da dirigente amministrativo non corrisponde alla realtà". E' quanto si legge nelle motivazioni della sentenza che lo scorso 10 novembre ha assolto la sindaca di Roma Virginia Raggi dall'accusa di falso documentale per la nomina di Renato Marra alla direzione del dipartimento Turismo del Comune di Roma.  "Il contrasto tra la descrizione della attività svolta in concreto da Raffaele Marra nel procedimento di interpello e la sua definizione come non di natura istruttoria, appare dunque stridente, in quanto la prima smentisce la seconda" si legge. "L'imputata in sede di esame si è resa conto della contraddizione e l'ha spiegata come una deformazione professionale, perché avrebbe ragionato da avvocato piuttosto che da Amministratore. In sostanza - spiega il giudice nelle motivazioni - l'imputata avrebbe errato sulla nozione di 'attività istruttoria', ritenendo tale soltanto quella che venisse accompagnata dall'esercizio di un potere autonomo e discrezionale. In estrema sintesi, poiché la normativa attribuiva al sindaco in via esclusiva  il potere di decidere dopo aver sentito gli assessori e i presidenti dei municipi, senza prevedere ulteriori attività istruttorie, le attività secondarie, preparatorie, ausiliarie o strumentali non avrebbero avuto natura istruttoria, essendo vincolate e non discrezionali".  (Dan/Adnkronos) ISSN 2465 - 1222 08-MAG-19 19:54 NNNN

MERCOLEDÌ 08 MAGGIO 2019 19.55.24
POLIZIASICUREZZA

--ROMA. GIUDICI: RAGGI VITTIMA DI RAGGIRO ORDITO DA FRATELLI MARRA

--ROMA. GIUDICI: RAGGI VITTIMA DI RAGGIRO ORDITO DA FRATELLI MARRA "HANNO AGITO A SUA INSAPUTA" (DIRE) Roma, 8 mag. - La sindaca di Roma, Virginia RAGGI, "e' stata vittima di un raggiro ordito dai fratelli Marra in suo danno, che si e' svolto con la compartecipazione incolpevole dell'assessore Meloni e dell'avvocato De Santis". Lo ha scritto il giudice monocratico, Roberto Ranazzi, nelle oltre 300 pagine di motivazioni della sentenza che lo scorso 10 novembre aveva assolto il primo cittadino della capitale dall'accusa di falso ideologico, in relazione alla nomina di Renato Marra a capo della direzione Turismo di Roma Capitale e il cui fratello Raffaele, all'epoca dei fatti, era a capo del Personale del Campidoglio. "Sotto l'aspetto formale la nomina di Renato Marra non offre alcuna deviazione dalla procedura di interpello", ma la sua candidatura "era stata pianificata dai due fratelli Marra molti mesi prima gia' dalla prima meta' di luglio 2016, quale alternativa al diniego del sindaco RAGGI per la nomina di Marra Renato come il capo o vice capo della polizia locale di Roma capitale". Secondo il giudice, i due fratelli "hanno operato al fine di eludere il predetto diniego del sindaco RAGGI strumentalizzando l'assessore Meloni, con cui Renato Marra (su consiglio del fratello), in qualita' di responsabile del GSSU (gruppo sicurezza sociale urbana della Polizia locale di Roma Capitale, ndr) aveva opportunamente intrapreso una fattiva collaborazione nella lotta all'abusivismo commerciale. I fratelli Marra, come appare evidente dagli sms del periodo antecedente e successivo alla nomina in questione, hanno chiaramente agito all'insaputa del sindaco". (Mtr/Dire) 19:54 08-05-19 NNNN

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