MERCOLEDÌ 14 AGOSTO 2019 21.14.09
>>>ANSA/ Lega invia segnali a Di Maio ma avanza cantiere con Pd
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>>>ANSA/ Lega invia segnali a Di Maio ma avanza cantiere con Pd
M5s respinge "rimpastone", Salvini cerca mossa estrema per voto
(di Serenella Mattera)
(ANSA) - ROMA, 14 AGO - Sei giorni di trattative. Matteo
Salvini prova a volgere in suo favore una partita che si e'
complicata tanto, da fare immaginare a qualcuno dei suoi anche
la via d'uscita di un "rimpastone" gialloverde - oggi negato a
gran voce sia dal M5s che dalla Lega - come "ultima spiaggia".
Pd e M5s tessono i loro contatti, a tutti i livelli, per porre
le basi di un governo che metta la Lega all'angolo anche
sull'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Giuseppe
Conte prepara il discorso in Senato che dovrebbe aprire la crisi
ma potrebbe anche avviare il suo futuro politico.
Il primo passaggio e' nell'Aula di Palazzo Madama, martedi' 20
agosto alle 15. Il presidente del Consiglio prendera' la parola e
dira' la sua verita' sul governo e la crisi. Poi i partiti
potranno presentare risoluzioni da porre al voto: una sorta di
mozioni di fiducia o sfiducia, su cui contarsi. Salvini annuncia
gia' che la Lega lo fara'. Luigi Di Maio e' pronto a dare il via a
un testo del M5s che confermi il sostegno a Conte. Il Pd al
momento non ha in mente una sua iniziativa: valutera' il da
farsi, se presentare una risoluzione o uscire dall'Aula come
propone Pietro Grasso, anche in base a quello che Conte dira',
perche' l'apertura della crisi - viene fatto notare - dovrebbe
consumarsi tutta dentro la maggioranza. Certo, sottolineano
fonti Dem, se Conte rassegnasse le dimissioni subito dopo il suo
intervento e non portasse l'Aula a una conta, renderebbe piu'
facile, nell'alveo delle consultazioni, un tentativo - "molto
complesso" - per un governo M5s-Pd. Ma il premier non avrebbe
ancora deciso cosa comunicare alla capigruppo che si riunira'
poco prima del suo intervento: se aprire il dibattito, con il
voto sulle risoluzioni,o annunciare che si dimettera'.
Ma proprio per "sventare" il "grande inciucio" che sarebbe
una sua grande sconfitta, Salvini potrebbe tentare la sua mossa
a sorpresa. E in extremis, se capira' di non poter ottenere il
voto, proporre a Di Maio di approvare la riforma costituzionale
per il taglio dei parlamentari e poi andare a elezioni tra sei
mesi, quando entrera' in vigore. O addirittura, tentare la via
ancor piu' estrema di un "rimpastone" gialloverde sigillato da un
nuovo contratto di governo: "amici come prima". Sembra evocare
questa ipotesi Gianmarco Centinaio, che invita Di Maio ad alzare
il telefono e chiamare Salvini: "Io sono quello che non chiude
mai le porte fino in fondo". Giancarlo Giorgetti potrebbe andare
al ministero dell'Economia al posto di Giovanni Tria, magari
inviato a fare il commissario Ue. Ma il M5s, che tratterebbe a
quel punto da una posizione di forza, nega decisamente.
Piuttosto vanno avanti i contatti tra parlamentari semplici e
dirigenti di M5s e Lega: sarebbero in campo anche "pontieri" che
fanno la spola tra il segretario Dem Nicola Zingaretti e il capo
M5s Di Maio. Si ragiona di temi, formule, persone per un governo
di legislatura. Anche se tutto allo stadio embrionale, perche'
solo Sergio Mattarella potra' aprire la partita, magari dando -
dopo le prime consultazioni - un mandato esplorativo a una
personalita' come il presidente della Camera Roberto Fico. Per il
ruolo di premier servirebbe, secondo qualcuno, una riserva della
Repubblica, un nome quello di Raffaele Cantone o "un nuovo
Conte". Piu' fonti assicurano che i "fan" di un governo di
legislatura sono numerosissimi tra le fila parlamentari. Anche
fuori da M5s e Pd, tanto che c'e' chi gia' ipotizza che possano
entrare a farne parte esponenti del Misto, come i radicali e le
autonomie. Qualche Cinque stelle starebbe sondando la via di un
Conte bis, ma i Dem potrebbero preferire il premier uscente in
un ruolo da commissario europeo o alla Farnesina.
Zingaretti continua a prepararsi per il voto. La novita' e' che
le difficolta' emerse nelle ultime ore nel rapporto tra Salvini e
Silvio Berlusconi, con il rifiuto di Fi a confluire in un
listone "del Si'", avrebbe ingrossato le truppe azzurre del non
voto, indispettite anche dall'incontro a Genova del leader della
Lega con Giovanni Toti. Salvini dovrebbe vedere il Cavaliere e
Giorgia Meloni la prossima settimana. L'obiettivo resta il voto.
Ma ora i timori sono tanti tra i leghisti, che c'e' chi ipotizza
un governo del presidente sostenuto da tutti tranne la Lega.
(ANSA).
MAT
14-AGO-19 21:13 NNNN
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