MERCOLEDÌ 14 AGOSTO 2019 19.24.35
>>>ANSA/ L'isola di Epstein al setaccio, caccia alla cassaforte
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>>>ANSA/ L'isola di Epstein al setaccio, caccia alla cassaforte
La ricchezza del finanziere nel mirino,scatta prima causa civile
(di Ugo Caltagirone)
(ANSA) - WASHINGTON, 14 AGO - L'isola dei pedofili, oppure
l'isola delle orge. Questa la fama di Little St.James, un angolo
di Paradiso nel cuore dei Caraibi trasformato da Jeffrey Epstein
in quella che i residenti dell'arcipelago delle Virgin Islands
hanno da tempo ribattezzato Isle of Sin, isola del peccato. Da
quando 20 anni fa il finanziere americano l'acquisto' per farne
il rifugio piu' remoto delle sue perversioni, lontano dai
riflettori di Manhattan o di Palm Beach.
Ora quell'isola e' da due giorni al setaccio degli agenti
dell'Fbi e degli uomini della polizia di New York, a caccia di
prove che diano nuovo impulso alle indagini sugli abusi sessuali
e il traffico di minorenni che Epstein aveva messo in piedi con
i suoi complici. A bordo delle golf car i federali si spostano
da una parte all'altra dell'atollo, e stando alle immagini
riprese dall'alto da un drone avrebbero gia' sequestrato alcuni
computer e altro materiale sistemato in alcuni scatoloni. Ma il
vero colpo grosso potrebbe essere un altro: la cassaforte di
acciaio che si trova nella residenza principale dell'isola e che
- racconta all'agenzia Bloomberg un ex addetto della tenuta -
potrebbe contenere ben altro che soldi in contanti e ben altri
segreti.
A Litle St. James Epstein andava spesso e arrivo' ad avare
fino a cinque imbarcazioni, tra cui un ferry da 200 posti con
cui ospiti e lavoranti facevano la spola dalla vicina St.
Thomas. Portava molte persone e, secondo i racconti, molte
giovani donne che prendevano il sole a bordo piscina in topless,
mentre lui si aggirava in costume, a torso nudo e ciabatte da
mare. E non tollerava di vedere intorno gli addetti alla
manutenzione, ordinando che stessero il piu' possibile alla larga
dalla villa. Eppure qualcuno giura di aver visto tra gli ospiti
Bill Clinton e altri potenti. Ma la gran parte degli addetti
dell'isola furono costretti un paio di anni fa a firmare accordi
di segretezza per non svelare nulla di quanto avevano visto.
Intanto a New York e' scattata la prima causa civile contro il
patrimonio di Epstein, valutato in almeno 550 milioni di
dollari. A presentarla Jennifer Araoz, 32 anni, che accusa di
essere stata adescata quando aveva 14 anni davanti a un liceo di
Manhattan e abusata in casa Epstein da quando ne aveva 15, con
tanto di stupro nel 2002. La donna - che ha raccontato la sua
storia sul New York Times - punta il dito anche su Ghislaine
Maxwell, la sodale di Epstein tuttora ricercata, e tre membri
dello staff che accusa di complicita': tre donne che nelle carte
vengono chiamate Jane Doe 1, 2 e 3, e che svolgevano
rispettivamente il ruolo di reclutatrice delle minorenni, di
segretaria e di domestica. "Anche loro hanno reso possibile che
tutto cio' accadesse", afferma il legale della Araoz, che andava
nella lussuosa mansion nell'Upper East Side di Manhattan una o
due volte a settimana per una o due ore pagata 300 dollari a
volta per fare quei famigerati massaggi che quasi sempre
degeneravano in prestazioni sessuali.
Va avanti anche l'indagine su come sia stato possibile che
Epstein si sia tolto la vita in una prigione federale. Dalle
ultime indiscrezioni emerge come i due agenti penitenziari
sospesi si siano addormentati durante il loro turno di vigilanza
omettendo di controllare la cella del finanziere per ben tre ore
la notte prima del suicidio. E falsificando il rapporto per
coprire la loro grave mancanza. Trasferita temporaneamente anche
la direttrice del carcere in attesa dell'esito delle inchieste
condotte dall'Fbi e dal Dipartimento di giustizia.(ANSA).
CU
14-AGO-19 19:23 NNNN
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