MERCOLEDÌ 14 AGOSTO 2019 13.40.04
Veneto delibera di assumere 500 medici laureati non specializzati
Veneto delibera di assumere 500 medici laureati non specializzati L'operazione avrà un costo annuo di circa 25 milioni
Roma, 14 ago. (askanews) - La Regione Veneto ha deciso di giocare
una carta "pesante" nella difficile partita del reperimento dei
medici necessari al miglior funzionamento dei suoi ospedali, a
fronte di una carenza ormai tanto storica, quanto preoccupante.
Con due delibere approvate oggi dalla Giunta regionale, su
proposta dell'Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, è stato
infatti dato il via libera all'assunzione con contratti autonomi
di 500 giovani medici, laureati e abilitati, ma non ancora in
possesso della specializzazione, che frequenteranno un corso di
formazione pratico e teorico, al termine del quale, con il
tutoraggio di colleghi strutturati, 320 verranno introdotti al
lavoro nell'area del Pronto Soccorso e 180 in quella della
Medicina Internistica (Medicina Generale e Geriatria).
L'operazione avrà un costo annuo di circa 25 milioni, la quasi
totalità legati agli stipendi dei nuovi assunti.
"Arrendersi non è nel nostro dna - dice il Presidente Luca Zaia
- e per questo abbiamo tradotto in azioni concrete quanto già
avevamo previsto nel Piano Socio Sanitario 2019-2023. Si tratta
di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, che sono un
obbligo costituzionale al quale non intendiamo sottrarci. Lo
facciamo a modo nostro, cioè garantendo la qualità dei
professionisti e la sicurezza dei pazienti con un percorso
formativo sia teorico che pratico, al termine del quale, grazie
anche al tutoraggio dei colleghi più esperti, avremo medici sì
giovani, ma già ben formati e sicuramente bravi. Stiamo agendo in
un quadro di programmazione nazionale sbagliata, che è la causa
di questa situazione, con meno borse di specializzazione rispetto
al numero annuo di laureati e con un cammino di studi molto più
lungo di quelli negli altri Stati europei. Ci saranno gli
immancabili esperti che storceranno il naso - ha detto anche Zaia
- e se ci saranno ricorsi resisteremo in ogni sede. Se ci sono
alternative concrete a quanto fatto dalla Regione, non le ho
ancora viste. E comunque l'unica alternativa che non prenderemo
mai in considerazione è di tagliare o chiudere i reparti".
"Sono delibere coraggiose che non abbiamo inventato oggi, ma
sulle quali abbiamo lavorato mesi - ha detto l'Assessore Lanzarin
- così come coraggioso, e lungimirante, è stato prevedere queste
possibilità all'interno del Piano Socio Sanitario 2019-2023. Non
dimentichiamo che il Piano è legge e che, a suo tempo, il Governo
non la impugnò, dando di conseguenza il suo benestare a tutto
quanto indicato all'interno. Sono iniziative - ha aggiunto la
Lanzarin - che abbiamo inserito anche nel documento che, su
iniziativa del Presidente Zaia, il Presidente della Conferenza
delle Regioni, Stefano Bonaccini, porrà all'attenzione della
Conferenza dei Presidenti delle Regioni in una seduta
monotematica. Lo stesso stiamo facendo nella discussione in atto
sul futuro Patto Nazionale per la Salute, dove c'è un capitolo
imponente proprio sulla formazione dei medici e sulle modalità di
reclutamento".
L'operazione approvata oggi, secondo gli atti assunti, avverrà
dopo aver espletato tutti i tentativi di rinforzare gli organici
per le vie tradizionali, a cominciare dai numerosissimi concorsi
avviati da Azienda Zero che però, in molti casi, vedono
un'adesione anche di molto inferiore ai fabbisogni segnalati dai
direttori generali delle Ullss; per arrivare alla possibilità per
le aziende di conferire in via eccezionale a medici incarichi
individuali con contratto di lavoro autonomo a patto che siano
accertate l'impossibilità di utilizzare risorse umane interne,
l'assenza di graduatorie pubbliche valide a cui attingere, il
rifiuto all'assunzione del personale in graduatoria utile.
Per quanto riguarda l'area internistica, una rilevazione
effettuata in aprile, ha indicato una carenza di 180 medici,
nelle unità operative di medicina e geriatria.
Il percorso formativo che precederà la fase dell'inserimento
negli ospedali sarà curato dalla Fondazione Scuola di Sanità
Pubblica e comprenderà 92 ore di formazione d'aula e un'attività
di tirocinio pratico, con tutoraggio, di due mesi consecutivi,
che sarà svolta all'interno dei reparti di area internistica. La
Fondazione pubblicherà, entro il 15 ottobre 2019, un avviso
rivolto ai medici non specializzati per raccogliere le adesioni.
Per quanto riguarda la carenza nei Pronto Soccorso, la delibera
regionale rende noto che Azienda Zero ha già pubblicato tre bandi
di concorso per 192 posti, ma che, a conclusione delle procedure
concorsuali, risultano in graduatoria solo 22 specialisti e 24
specializzandi all'ultimo anno.
Anche in questo caso, come in quello dell'area internistica, una
volta espletati tutti gli altri tentativi di reperire il
personale necessario a garantire l'erogazione dei LEA,
considerata la necessità urgente di risposta alle esigenze dei
reparti di Accettazione e Pronto Soccorso, la Regione Veneto ha
deciso di procedere anche al reclutamento di giovani medici non
specializzati, tramite linee d'indirizzo regionali con le
modalità d'inserimento nei reparti e l'individuazione degli
ambiti di autonomia esercitabili con tutoraggio del personale
strutturato. Anche in questo caso, l'attività teorica e pratica
di formazione è stata affidata alla Fondazione Scuola di Sanità
Pubblica che, entro il 15 settembre 2019, pubblicherà un avviso
rivolto ai medici non specializzati interessati.
Cro/Ska 20190814T133959Z
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