MERCOLEDÌ 14 AGOSTO 2019 18.25.46
= Brexit in salita per Johnson, economia e Westminster lo frenano =
(AGI) - Roma, 14 ago. - In Gran Bretagna non e' ancora
recessione ma l'economia rallenta, per la prima volta dal 2012
i numeri della crescita sono in netta frenata. Dovrebbe
riprendersi nel terzo trimestre dell'anno ma dipende tutto
dalla difficile Brexit del neo premier, Boris Johnson, accusata
di trascinare giu' anche le economie di grandi potenze vicine,
prime fra tutte quella tedesca. Intanto si inverte anche la
curva dei rendimenti dei bond britannici a 2 e 10 anni. Il
rendimento sui Gilt a 10 anni, secondo quanto riporta Reuters,
e' sceso al di sotto del tasso sui titoli biennali per la prima
volta dal 2008, tradizionalmente un segno che alcuni
investitori pensano che una recessione si stia avvicinando.
Cio' significa che le obbligazioni a breve termine pagano piu'
delle obbligazioni a lungo termine.
L'incertezza economica e' spinta soprattutto dal caos
politico creato dall'uscita della Gran Bretagna dell'Ue.
L'ultima scadenza fissata e' per il 31 ottobre e il premier
Johnson ha piu' volte minacciato che Londra divorziera' da
Bruxelles in quella data, con o senza accordo. Un monito che
molti britannici hanno preso sul serio e che ora fanno scorte
di alimenti e medicinali in vista dell'addio all'Unione
europea. Tuttavia, dalla Camera dei Comuni - dove la
maggioranza e' contraria al no deal - arrivano nuovi paletti.
Lo speaker John Bercow ha intenzione di bloccare ogni
tentativo di Johnson di bypassare il Parlamento per attuare la
Brexit. A quanto riferisce il Telegraph, Bercow ha parlato in
questi termini durante un evento a margine del Festival di
Edimburgo, spiegando che i deputati possono evitare un'uscita
del Regno Unito dalla Ue, il 31 ottobre, senza accordo e che
lui stesso si opporra' "con tutte le forze" a ogni tentativo di
sospendere o bypassare il Parlamento. I deputati, da tempo,
studiano le procedure parlamentari che possono essere usate per
evitare un no-deal. C'e' chi ipotizza per i primi di settembre
un voto di fiducia sul premier. Ma dallo staff di Johnson - in
primis il suo consigliere e architetto della Brexit, David
Cummings - hanno avvertito che nel caso non conquistasse la
fiducia ai Comuni, il premier puo' restare in sella, convocando
elezioni subito dopo il 31 ottobre e portando allo scioglimento
del Parlamento.
Un altro speaker, questa volta Nancy Pelosi della Camera
degli Stati Uniti, placa il desiderio di Hard Brexit di
Johnson: "Se l'uscita dall'Ue pregiudica l'accordo del Venerdi'
santo (per l'Irlanda del Nord, ndr), non ci sara' alcuna intesa
commerciale tra Gran Bretagna e Stati Uniti", ha avvertito.
(AGI)
Bra/Sar
141825 AGO 19
NNNN
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