LUNEDÌ 09 SETTEMBRE 2019 19.21.40
= IL PUNTO = Brexit: Johnson versa una nuova sconfitta ai Comuni =
(AGI) - Roma, 9 set. - Altra giornata convulsa in Gran Bretagna, dove il premier Boris Johnson si avvia verso una nuova sconfitta in Parlamento in serata, quando approdera' la sua mozione, la seconda, sulle elezioni anticipate. Intanto, la legge promossa dal laburista Hilary Benn contro l'uscita del Regno Unito dall'Ue il 31 ottobre senza accordo e' ufficialmente in vigore, dopo la firma della regina Elisabetta II. Un passaggio atteso, dal momento che il via libera della monarca e' quasi una formalita'. Il colpo di scena e' arrivato invece dallo speaker del Parlamento, John Bercow, che ha annunciato le dimissioni: in caso stasera i deputati approvino la mozione del governo per tornare al voto - altamente improbabile data l'opposizione trasversale ai Comuni - si dimettera' subito dopo; in caso di sconfitta del premier, restera' a presiedere l'aula fino al 31 ottobre, attualmente la data fissata per la Brexit. Ieri i conservatori avevano annunciato di non avere intenzione di ricandidare Bercow perche' ritenuto a loro ostile: secondo i suoi detrattori, avrebbe agevolato i tentativi delle opposizioni di bloccare la hard Brexit. Ai Comuni e' in corso il dibattito sulla mozione presentata dal deputato conservatore europeista, Dominic Grieve, che punta a costringere il governo a pubblicare i documenti dell'Operation Yellowhammer, e cioe' i preparativi del governo per un no-deal. Il parlamentare vuole inoltre ottenere dall'esecutivo tutte le comunicazioni private che sono circolate dal 23 luglio a oggi tra esponenti di Downing Street riguardanti la sospensione delle attivita' parlamentari. Sono comprese mail private e conversazioni su WhatsApp, Telegram e simili. Nel mirino, non solo il premier e i ministri, ma anche il superconsulente Dominc Cummings, Lee Cain, a capo della comunicazione, Nikki Da Costa, direttore degli Affari Legislativi, e Hugh Bennett, consulente speciale del leader della Camera dei Comuni, Jacob Rees-Mogg. (AGI) Sca (Segue) 091921 SET 19 NNNN
LUNEDÌ 09 SETTEMBRE 2019 19.21.40
= IL PUNTO = Brexit: Johnson versa una nuova sconfitta ai Comuni (2)=
(AGI) - Roma, 9 set. - Fitta l'agenda della serata: dopo la mozione di Grieve, verra' dibattuta anche quella presentata dal leader dei laburisti, Jeremy Corbyn, che chiama in causa lo stato di diritto alla luce delle voci secondo le quali il governo potrebbe ignorare la legge Benn. Piu' tardi, sara' la volta della mozione di Johnson, che chiedera' elezioni anticipate, prima della sospensione del Parlamento, in vigore da stasera fino al 14 ottobre. L'inquilino di Downing Street continua imperterrito la sua battaglia per portare fuori il paese dall'Ue, costi quel che costi. Una Brexit senza accordo rappresenterebbe "un fallimento di leadership, di cui tutti sarebbero responsabili", ha affermato Johnson da Dublino, dove e' volato per incontrare l'omologo irlandese Leo Varadkar. Il paladino della hard Brexit si e' detto convinto di poter raggiungere un accordo con la Ue "entro il 18 ottobre", sostenendo di avere "un'abbondanza di proposte" per sciogliere il nodo del contestato backstop, ma di non volerle condividere con i media. Il premier irlandese, dal canto suo, ha fatto notare che finora Londra non ha presentato alla Ue "nessuna alternativa realistica". E mentre a Dublino Johnson cercava di lasciare intravedere uno spiraglio nel dialogo con il vicino e per estensione con Bruxelles - sebbene l'incontro con Varadkar si sia concluso con una comunicato che certificava ancora "gap significativi" tra i due - da Londra il suo portavoce assicurava che il premier "non chiedera' un'estensione" dell'Articolo 50 all'Ue: "Se i deputati vogliono risolverla in modo facile - ha suggerito - votino oggi per tenere elezioni e lascino che sia l'opinione pubblica a decidere". Uno scenario piu' incerto di quanto l'esecutivo non voglia lasciar credere, stando a quanto ha sostenuto Jason Stein, consulente speciale del ministro dimissionario Amber Rudd, citando sondaggi segreti circolati nelle ultime settimane a Downing Street. In base a queste previsioni, se anche riuscisse a portare il Regno Unito al voto in elezioni anticipate, Johnson non otterrebbe una chiara maggioranza, confermando la situazione di stallo e incertezza in cui versa il Paese. I Tory infatti conquisterebbero tra i 295 e i 300 seggi, ben al di sotto dei 325 necessari per avere la maggioranza e imporre la loro strategia. Dopo il passaggio di Phillip Lee ai Lib-Dem, l'espulsione di 21 deputati 'ribelli' e le dimissioni della Rudd, i conservatori possono contare su 288 parlamentari. "Gli stessi di Downing Street lo dicono in privato, saranno elezioni dure, non sara' una passeggiata", ha sottolineato Stein. (AGI) Sca 091921 SET 19 NNNN
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