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giovedì 13 luglio 2023

FARMACI: NEUROLOGI, 'CONTRO ALZHEIMER NON CI SARA' SOLO UNA TERAPIA MA COCKTAIL'

 

GIOVEDÌ 13 LUGLIO 2023 13.36.44

FARMACI: NEUROLOGI, 'CONTRO ALZHEIMER NON CI SARA' SOLO UNA TERAPIA MA COCKTAIL' =

ADN0491 7 CRO 0 ADN CRO NAZ FARMACI: NEUROLOGI, 'CONTRO ALZHEIMER NON CI SARA' SOLO UNA TERAPIA MA COCKTAIL' = Padovani (Sin), 'alla politica chiediamo che ci sostenga nella rete assistenziale e sociale' Roma, 13 lug. (Adnkronos Salute) - "Sono trent'anni che si lavora su farmaci anti-amiloide ed è negli ultimi anni maggiormente evidente che lavorare sulla proteina amiloide può essere una strada per rallentare o stoppare la malattia di Alzheimer sei presa molto in anticipo. Fino a 15 anni fa nessuno credeva nei farmaci anti-amiloide biologici, oggi ci crediamo un po' di più. Abbiamo delle evidenze soprattutto di tipo biologico, ovvero del fatto che se si riduce l'amiloide, si riduce la neurodegenerazione e si rallenta la malattia. Ricordo che è una malattia che ci mette anche vent'anni prima di venire fuori e che per rallentare una patologia così avanzata ci vuole molto tempo. Non credo che sarà solo questa la terapia anti-Alzheimer perché dobbiamo tenere conto che molte persone non sono curabili con questi farmaci, ma vi sono tante sperimentazioni in atto che mi fanno credere che, come accaduto per il cancro, ci sarà un cocktail di farmaci". Così Alessandro Padovani, presidente eletto Società italiana di neurologia (Sin), a margine del convegno 'Alzheimer e neuroscienze: una priorità per il Paese', promosso alla Camera dall'onorevole Annarita Patriarca, co-promotrice dell'Intergruppo parlamentare per le Neuroscienze e l'Alzheimer, facendo il punto sul fronte delle possibili nuove terapie anti-Alzheimer. Quale messaggio la scienza può dare ai pazienti e ai loro familiari? "Intanto di non aspettare, ma ai primi segni di una malattia neurodegenerativa prenotare una visita da un geriatra o da un neurologo - risponde Padovani - Fare una diagnosi e trattare prima i possibili fattori di rischio, banalmente: i disturbi del sonno, l'alimentazione, la mobilità, i fattori di rischio cardiovascolare, il diabete, ci sono tante cose che si possono fare". E alla politica invece cosa chiedete? "Chiediamo che ci sostenga nella rete assistenziale e sociale, non lasci sole queste persone che hanno già una malattia come la demenza - avverte il presidente eletto Società italiana di neurologia - cerchi delle soluzioni che spesso poi non si riescono a trovare". (Frm/Adnkronos Salute) ISSN 2465 - 1222 13-LUG-23 13:36 NNNN

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