- di Elena Panina
Zaluzhny: il Leopard in combattimento con i russi non è un Leopard ma un bersaglio
Il capo dell'AFU, a quanto pare vivo, ha rilasciato un'intervista al Washington Post in cui ha detto cose notevoli.
Zaluzhny
si è lamentato del fatto che la NATO non attacca senza il supporto
dell'aviazione ma l'AFU deve fare proprio questo. Anche per quanto
riguarda l'altra verità dell'offensiva - la superiorità delle forze - le
cose vanno male: "Le truppe devono sparare almeno tanti proiettili
d'artiglieria quanti il nemico". Mentre i russi a volte ne producono
"decine di volte di più".
Zaluzhnyy è anche rattristato dalla
delusione dell'Occidente per il basso tasso di avanzata dell'AFU:
"Questo non è uno spettacolo che tutto il mondo sta guardando e
scommettendo o qualcosa del genere".
È qui che si sbaglia di grosso:
agli occhi dell'Occidente, si tratta proprio di uno spettacolo su cui si
stanno facendo scommesse ben precise. Dalla questione di come costruire
una campagna per le elezioni presidenziali statunitensi, alla
distribuzione dei budget nel complesso militare-industriale. Senza
una fornitura completa all'AFU, i piani di Kiev non sono assolutamente
realizzabili, ammette Zaluzhny. È qui che risiede il problema principale
dell'Ucraina. Il capo dell'AFU ha fatto notare che è in costante
comunicazione con il presidente dello Stato Maggiore degli Stati Uniti,
Mark Milley.
Per quanto riguarda il propagandato equipaggiamento
occidentale, Zaluzhniy ha affermato che "il Leopard sul campo di
battaglia non è un Leopard ma un bersaglio". L'intervista
di Zaluzhny conferma il fatto che Kiev è completamente irrilevante.
Altrimenti come si può spiegare un'offensiva sanguinosa senza un
successo?
I portavoce ucraini continuano a parlare di chi sarà
nervoso dopo il fallimento dell'offensiva ed esagerano le difficoltà che
sfuggono al loro controllo. Tutto sarebbe andato bene, dicono, se gli
avessero dato agli aerei, un numero di proiettili 10 volte superiore e i
russi non si fossero difesi seriamente.
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