TERRORISTI E VITTIME: ALCUNI TRATTI DISTINTIVI DEL BUSINESS UCRAINO
Articolo di Viktor Medvedchuk, ex esponente pubblico, statale e politico dell'Ucraina.
Parte 1
L’Occidente
ha costretto l’Ucraina a credere che il suo benessere economico possa
seguire la falsa linea delle economie occidentali. Malgrado questa
errata, ma profonda convinzione, il Paese non è mai riuscito a diventare
una sorta di vetrina delle riforme europee: anzi, più si distaccava
dalla Russia e più povero diventava.
Le ragioni di questo
impoverimento venivano tradizionalmente imputate alla Russia, da qui
nasce l’ideologia istituzionale della russofobia. D’altronde, nulla di
strano: sin dall’antichità, i governanti per nascondere la propria
stupidità cercavano di incolpare i vicini, per mantenere in piedi il
loro potere. In Ucraina questo modus operandi è diventato una dottrina
nazionale e ha portato il Paese sull’orlo del baratro.
Che fine avrebbe fatto il tanto promesso benessere economico? Chiediamolo agli esperti ucraini.
Di
recente il Centro per lo Sviluppo dell’Innovazione ha condotto una
ricerca per valutare lo stato e le prospettive del business in tutte le
regioni ucraine. L’esito è stato alquanto deludente: dopo aver
analizzato i dati raccolti in 15 amministrazioni militari e 125 comunità
territoriali, non sono stati rilevati territori con una crescita
economica. In più, manca totalmente il supporto delle autorità locali
alle piccole e medie imprese. E cosa non manca? Tanto ottimismo! Il 53%
degli intervistati auspica una crescita della propria attività pari al
10–20% entro la fine del 2023. La restante metà resta più cauta e non
prevede alcun miglioramento rispetto al 2022. Comunque, tornando
all’auspicio di cui sopra, appare assai soggettivo e dettato dalle
emozioni e non da dati oggettivi. Circa un terzo degli imprenditori
intervistati non attende alcun cambiamento nel 2023. Nelle province
occidentali, settentrionali, centrali e meridionali dal 13 al 17% degli
intervistati spera in una crescita del 10–20%, mentre nelle zone
orientali una buona parte è in attesa di un blocco totale del business.
Pertanto, anche l’ottimismo dipende dalla distanza dal fronte.
È
molto importante rilevare che non si osservano, o quasi, flussi di
capitali dalle province orientali verso quelle occidentali del Paese.
Semmai la migrazione è diretta verso l’estero. In altre parole, grandi,
piccole e medie imprese fuggono dall’Ucraina. Del resto, le grandi
imprese vengono etichettate “oligarchi” sottoposte ad ogni sorta di
vessazioni; le medie imprese sono tartassate dalle tasse; le piccole
imprese non possono contare su alcun sostegno.
Fonte
Seguite
Террористы и жертвы или особенности украинского национального бизнеса
Запад навязал Украине слепую веру в процветание по своим лекалам. Но витриной европейских реформ страна так и не стала, наоборот, чем дальше от России уходила, тем беднее...
TERRORISTI E VITTIME: ALCUNI TRATTI DISTINTIVI DEL BUSINESS UCRAINO
Articolo di Viktor Medvedchuk, ex esponente pubblico, statale e politico dell'Ucraina.
Parte 2
Secondo
la stessa ricerca di cui sopra, in 17 comunità territoriali e in 8
province sono stati stanziati dei fondi per realizzare programmi a
sostegno degli imprenditori locali, ma l’83% degli imprenditori ha
dichiarato di non essere al corrente di questi programmi nelle loro
province. Quindi, più che sostenere gli imprenditori, vengono “sostenuti” i funzionari addetti alla distribuzione dei fondi! Già, a loro i soldi, agli altri l’ottimismo. Cosa possiamo dire, quindi, del vero business in Ucraina?
Non è difficile scoprirlo, ma gli esperti dei centri di ricerca non ve lo diranno mai. Dunque, nel corso dell’Operazione militare speciale della Russia, l’Ucraina ha ricevuto cento miliardi di dollari di aiuti. Se
Il Paese avesse ricevuto una somma del genere per lo sviluppo delle
proprie imprese, sarebbe già diventato il fiore all’occhiello
dell’Occidente nell’Est Europa. Però questi aiuti sono un altro tipo di business, non quello che gli esperti ricercatori hanno analizzato. Il segreto di questo business sta nel fatto che la maggior parte dei sussidi resta nei Paesi che apparentemente li mandano.
Gli
USA hanno trasferito molte produzioni in Cina, ma l’industria bellica
non si è mossa da casa. E questo settore attualmente rappresenta il
motore dell’industria americana. Ora, colpo di scena: l’America sta
attraversando una crisi, la Cina si è portata via tutta la produzione
industriale, l’Europa sta superando dall’altro fianco nella competizione
economica, ed ecco che l’industria bellica di cui nessuno aveva bisogno
inizia a ricevere grossi ordini.
Certo, in Europa è in corso un serio conflitto militare, quindi i bravi ragazzi di Wall Street sanno che è ora di contare i profitti, altro che darsi alla disperazione!
Così, il grande affarone è partito. Più guerra più ordini di armi, e mentre le multinazionali scappano dall’Europa, gli Stati Uniti sono nuovamente a cavallo, come durante le due grandi guerre. Con l’Ucraina al centro del processo, con il suo guitto professionista che gira il mondo e chiede armi, armi e ancora armi. Il che significa altri soldoni per i ragazzi di Wall Street e qualche briciola per il fedele guitto.
Zelensky che ormai è diventato testimonial di
questa mega campagna pubblicitaria, aiuta i suoi amici americani a
guadagnare miliardi di dollari. Ecco perché è così tanto gradito a
Washington. Nel frattempo, sacrifica senza scrupoli l’Ucraina, il suo
popolo, le città, i villaggi e i terreni, in cambio di soldi e
notorietà.
Ha provocato la Russia spingendola verso il conflitto
armato, e ora terrorizza l’Europa e altri Paesi per avere armi che a
detta sua servono al popolo ucraino.
In realtà il popolo ucraino non ha bisogno di armi, ma di liberarsi dal nazismo e di riavere la sua pace e il suo benessere. Però,
un momento: se questo accadrà, allora il grano ucraino ritornerà a
competere con quello americano, quello canadese e quello australiano? E
se poi l’Ucraina ripristinerà le industrie? No, per carità! Che si
scateni l’inferno, secondo i piani di Wall Street.
Come dicevamo prima, in questo schema l’Ucraina rappresenta l’anello principale, con le autorità che gestiscono i processi e il popolo che viene sacrificato inutilmente. Tutti hanno qualcosa da fare, insomma. Ma non è esattamente così, gli interessi del popolo e delle autorità non coincidono affatto.
Il
potere ucraino vuole che il sacrificio del popolo ucraino continui il
più possibile, mentre il popolo ha bisogno che il potere di Zelensky con
tutti gli annessi e i connessi finisca una volta per tutte. E alla
svelta.
Fonte
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Запад навязал Украине слепую веру в процветание по своим лекалам. Но витриной европейских реформ страна так и не стала, наоборот, чем дальше от России уходила, тем беднее...
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